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L’attacco al convoglio O.B. 318 e la cattura della cifrante ENIGMA del U-110

17 Marzo 2023

Sulla storia di “Enigma” dal sito Ocean4future la terza parte

U 110 and HMS Bulldog 1

Già il 26 agosto 1939, cioè già da prima dell’inizio delle ostilità, l’Ammiragliato britannico aveva preso il controllo dell’intera marina mercantile. Subito dopo il tragico affondamento della nave Athenia, il 3 settembre 1939, gli Alleati istituirono nel Nord Atlantico un sistema di scorta dei convogli per rendere più sicuri i rifornimenti alle isole britanniche. I convogli erano identificati da un codice bi-lettere seguito da una serie di numeri.

Bilettere              da                                                a

HX e SC              Nuova Scozia                             Gran Bretagna

OA e OB             Nord America                             Nord America

SL                       Sierra Leone                              Gran Bretagna

HG                      Gibilterra                                    Gran Bretagna

OG                      Gran Bretagna                           Gran Bretagna

L’attacco al convoglio O.B. 318

Erano quasi le 21:00 di mercoledì 7 maggio 1941, ed il convoglio O.B. 318, composto da 38 navi disposte su nove linee di fila, si trovava in posizione 61°  29′ N, 24°  30′ W (nei pressi dell’Islanda). La nave in comando tattico ordinò di accostare per 318, mantenendo una velocità di otto nodi. La navigazione era regolare grazie ad un mare calmo ed un cielo limpido con una buona visibilità. La luce era ancora alta nel cielo, per cui era possibile vedere con facilità tutte le navi del convoglio.  

hms BULLDOG 1 1024x568

H.M.S. Bulldog, cacciatorpediniere

Alle 20:58, l’H.M.S. BULLDOG ottenne un contatto asdic a 1000 iarde ed accostò decisamente, passando attraverso il convoglio tra l’8a e la 9a linea di fila, nel tentativo di riprendere il contatto. Poco dopo, alle 21:15, la S.S. EASTERN STAR fu silurata, seguita nella stessa sorte 10 secondi dopo dalla S.S. IXION. Queste erano le navi di coda della 4a e 5a colonna e sembravano essere state attaccate sulla dritta.

HMS Amazon

H.M.S. Amazon, cacciatorpediniere

Vedendo le esplosioni, H.M.S. AMAZON, che si era portata in una posizione centrale davanti al convoglio, accostò a sinistra e aumentò a 20 nodi, passando tra la 3a e la 4a colonna del convoglio. Questo gli permise, nonostante l’alta velocità, di prendere un contatto ASDIC a circa 1700 iarde.

HMS Rochester 1945 IWM FL 5855

H.M.S. Rochester, sloop of war

Nello stesso tempo, alle 21:22, l’H.M.S. ROCHESTER riferì di aver avvistato un periscopio in direzione del contatto preso dall’H.M.S. AMAZON. Alle 21:38 l’H.M.S. BULLDOG riprese contatto e con l’H.M.S. AMAZON e l’H.M.S. ROCHESTER iniziò la caccia.

Bundesarchiv Bild 101II MW 3495 04 Uboot U 96 Herbert Kuppisch

Il comandante dell’U 94, un sommergibile Type VII C, Kapitänleutnant Herbert Kuppisch al periscopio, 1941 – Bundesarchiv, Bild 101II-MW-3495-04 / Buchheim, Lothar-Günther

.
Quella azione, perpetuata dal sottomarino tedesco U 94 con quattro siluri, comportò l’affondamento del cargo britannico S.S. IXION da 10.300 tonnellate e del cargo norvegese S.S. EASTERN STAR da 5.658 tonnellate.

La S.S. EASTERN STAR subì un forte incendio, ma il suo intero equipaggio fu raccolto da H.M.T. DANEMAN che procedette poi a ricongiungersi al convoglio alle 22:30. La S.S. MAILSEA MANOR e l’H.M.S. MARIGOLD salvarono invece i sopravvissuti della S.S. IXION.

H.M.S. BROADWAY

H.M.S. Broadway, caccia

Fu ordinata un accostata di emergenza ed il 7° Gruppo di scorta si mantenne nei pressi del convoglio ad eccezione dell’H.M.S. BROADWAY che effettuò una ricerca sul fianco sinistro del convoglio prima di ricevere l’ordine di ricongiungersi al H.M.S. BULLDOG (21:40). La caccia continuò fino al 00:15 circa, quando il contatto subacqueo fu definitivamente perso. L’ 8 maggio 1941 il convoglio proseguì la sua rotta senza subire nuovi attacchi.

Intorno a mezzogiorno del 9 maggio 1941, il convoglio aveva rotta 220 e procedeva a 8 nodi. La visibilità era sempre, e si apprezzava un vento WSW forza 4, con un mare 2-3.  Il Commodoro aveva disposto le unità di scorta del 3° gruppo in linea di fronte (da sinistra a destra, H.M.S AMAZON, HMS HOLLYHOCK, HMS BULLDOG, HMS NIGELLA, HMS BROADWAY) a circa 300 iarde davanti al convoglio e 200 iarde l’una dall’altra. L’H.M.T. (Hired Military Transport) DANEMAN e l’H.M.S. AUBRETIA rispettivamente 1500 iarde a sinistra ed a dritta del convoglio. Verso le 12:01 la S.S. ESMOND e la S.S. BENGORE HEAD furono silurate nel giro di pochi secondi.
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Cosa stava succedendo?

L’8 maggio 1941 un altro U-Boot tedesco, U 110, aveva avvistato il convoglio OB-318 che trasportava truppe, munizioni e armi destinato al fronte egiziano.

Fritz Julius Lemp

Kptlt. Fritz-Julius Lemp fu la figura centrale di uno degli incidenti più controversi della Battaglia dell’Atlantico quando, come comandante dell’U-30, individuò una grande nave oscurata che zigzagava ad alta velocità il 3 settembre 1939. Lemp ipotizzò fosse un incrociatore mercantile armato, poiché le navi passeggeri non avrebbero dovuto zigzagare, e l’affondò con due siluri. La nave si rivelò poi essere la nave passeggeri Athenia

Il comandante del sommergibile tedesco era Fritz Julius Lemp, un abile comandante che al comando dell’U 30 aveva affondato per errore il trasporto passeggeri Athena. Resosi conto del fatto, aveva omesso nel suo rapporto alcuni dettagli importanti, coperto dall’ammiragliato tedesco. Di fatto era un cane sciolto, da un lato apprezzato per la sua capacità dall’altro considerato uno spirito ribelle. L’U 110 era stato raggiunto in zona dal sommergibile U 201, comandato dal tenente di vascello Schnee, e fu concordato un attacco al convoglio.

lancio di siluro u boot preparativi

Le fasi post lancio su un U boot (U 552 ?) … dopo il lancio del siluro, il comandante si preparava ad abbassare il periscopio mentre il secondo ufficiale controllava al cronometro il tempo dopo il lancio – immagine da documentario tedesco – Getty images

L’U 110 si era quindi portato a distanza di lancio e aveva lanciato quattro siluri: tre colpirono i mercantili britannici ESMOND (4,976-ton) e BENGORE HEAD (2.609 ton.) ma uno non scoppiò.

Il Commodoro del convoglio ordinò quindi un’accostata di emergenza a sinistra per 040.  Le unità di scorta ottennero un contatto ASDIC a 1000 iarde che però fu subito perso durante l’accostata. L’H.M.S. BROADWAY, che aveva accostato a sinistra verso le navi silurate, contrattaccò comunque lanciando una carica di profondità (12:03). L’H.M.S. AUBRETIA avvistò quasi contemporaneamente un periscopio a circa 800 iarde e furono lanciate dieci cariche di profondità alle 12:06. A questo punto l’H.M.S. BULLDOG si unì all’H.M.S.  AUBRETIA e H.M.S. BROADWAY nella caccia. 

hms aubretia

H.M.S. Aubretia, corvetta, a poppa si notano i lanciatori delle bombe di profondità

Il sommergibile, ormai braccato, cercò di rompere il contatto con l’H.M.S. AUBRETIA che iniziò un violento lancio di bombe di profondità costringendo l’U 110 ad immergersi alla massima velocità. Nel frattempo l’U 201 silurò e affondò i mercantili britannici GREGALIA da 5.802 tonnellate e EMPIRE CLOUD da 5.969 tonnellate ma,  sottoposto ad un bombardamento con quasi cento bombe di profondità, fu gravemente danneggiato e riuscì a malapena a sfuggire ed entrare in porto a Lorient, nella Francia occupata, il 18 maggio.

Lorient U Boote U 123 und U 201

Gli U Boot U123 e U 201 in partenza da Lorient, Francia occupata – Bundesarchiv Bild 101II-MW-4260-37

L’azione combinata delle unità britanniche costrinse Lemp ad ordinare l’emersione rapida. L’H.M.S. BROADWAY si diresse immediatamente in rotta di collisione, sparando altre due cariche di profondità. Il battello tedesco emerso, cercò un’ultima difesa con il cannone e poi l’equipaggio abbandonò il battello e fu prelevato alle 14:30 dal H.M.S. AUBRETIA. Fu in quel momento che l’H.M.S. BULLDOG procedette con “l’operazione PRIMROSE” mentre l’ H.M.S. BROADWAY e H.M.S. AUBRETIA pattugliavano la zona.

attacco al U 110 Greenock Report Phase II Primerose 851x1024

Il comandante del H.M.S BULLDOG, il capitano di fregata John (Joe) Baker Cresswell, ricordandosi della cattura dei codici tedeschi sull’incrociatore tedesco Magdeburg nel 1914, intuì che si stava prospettando un’occasione unica. Ordinò il cessate il fuoco immediato e preparò una squadra di abbordaggio di otto uomini comandata dal sottotenente di vascello David Balme per salire a bordo dell’ U-110.

sottotenente di vascello David Balme

Sottotenente di vascello David Balme

Balme e il suo team prelevarono tutte le apparecchiature possibili a bordo del sommergibile, inclusa la macchina di cifratura Enigma corredata dalle impostazioni del codice per il traffico ad alta sicurezza e il libro dei codici per i rapporti dei segnali brevi. Balme riportò nel suo rapporto:
“… Il telegrafista della mia squadra andò nella stazione radio situata subito avanti a destra della sala controllo. Essa era in perfette condizioni non essendo stato fatto apparentemente nessun tentativo per distruggere codici o apparati. Qui furono trovati il brogliaccio segnali, i libri contabili e corrispondenza generale, come se la stazione radio fosse stata usata da ufficio amministrativo. Anche la macchina cifrante fu trovata qui e sembrava essere stata in funzione quando venne abbandonata. La forma generale di questo strumento è quella di una macchina per scrivere, il telegrafista batte i tasti e particolari risultati sono inviati al quadro…”

U 110 and HMS Bulldog

L’H.M.S. Bulldog nei pressi del U 110

U 110 EMERSO NEI PRESSI DEL HMS BULLDOG

Il battello tedesco fu quindi preso a rimorchio ma affondò in poche ore. Cresswell si diresse quindi verso la base inglese di Scapa Flow, con le insegne di battaglia a riva, indicanti l’affondamento di un sommergibile nemico, ed ordinò all’equipaggio la massima segretezza, incluso il fatto che il sommergibile era stato rimorchiato per un certo periodo. Sicuramente si pose la domanda del perché la cifrante non era stata distrutta dal personale radio tedesco, come da prassi, ma la considerò un evento fortuito, quelli che capitano una volta sola nella vita.

In realtà, dalle testimonianze dei membri dell’equipaggio tedesco, emerse che Lemp dopo aver ordinato l’abbandono nave, intuendo le intenzioni avversarie, aveva ordinato di distruggere o sabotare tutto ciò che era possibile, ma qualcosa non andò per il verso giusto. Quando si accorse che il sommergibile non stava affondando, il comandante Lemp tentò di tornare indietro a nuoto, per assicurarsi della distruzione del materiale classificato. Un testimone oculare tedesco riferì che fu colpito da un proiettile mentre nuotava verso il sommergibile. Di fatto il suo corpo non fu mai ritrovato.

Fine III parte – continua

Andrea Mucedola

Riferimenti

[1] Simon Singh, Codici & segreti, Rizzoli editore, Milano, 1999, ISBN 88-17-86213-4

Alberti, Leon Battista, Dello scrivere in cifra, (De componendis cyfris) trad. it. di M. Zanni. Prefazione di David Kahn, Galimberti Tipografi Editori, Torino 1994

Hugh Sebag-Montefiore, Enigma: The Battle for the Code, 2000, ISBN 0-7538-1130-8

Władysław Kozaczuk, Enigma: How the German Machine Cipher Was Broken, and How It Was Read by the Allies in World War Two, University Publications of America, 1984, ISBN 0-89093-547-5.  

F. H. Hinsley, et alii, British Intelligence in the Second World War: Its Influence on Strategy and Operations, volume 2, London, 1981

Winterbotham, Frederick. The Ultra Secret. London: Weidenfeld and Nicolson, 1974. ISBN 0-297-76832-8

http://www.uboatarchive.net/U-110A/U-110 GreenockReport.htm

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

PARTE PRIMA

PARTE SECONDA

PARTE TERZA

PARTE QUARTA 

ANDREA MUCEDOLA OCEAN4FUTURE MADRE mod Andrea Mucedola

Ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare.

FONTE:Logo Ocean4future

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