Dal sito Ocean4future una spiegazione sull’argomento a cura di Paolo Giannetti
Babordo e Tribordo sono due termini antichi, non in uso nella marineria italiana, che stanno ad indicare rispettivamente il lato sinistro e il lato destro (dritta) di una nave o imbarcazione.
Navi a vela ormeggiate al molo di Williamstown, 1870 ca National Gallery of Victoria, Melbourne
Non è però raro di udire ancora nei film l’ordine “accosta a Babordo” (a sinistra) oppure “accosta a Tribordo” (a dritta). Da dove nascono questi termini marinareschi? Perché la marina anglosassone utilizza il termini Port e Starboard? Come sempre il Comandante Giannetti ci svela gli arcani.
Babordo e tribordo
L’origine di questa parola è decisamente contesa, chi la vuole derivante dall’olandese bakboord, propriamente «bordo della schiena». Era così chiamato perché, il timoniere, governando la nave con un remo fissato a dritta, volgeva la schiena al lato sinistro, mentre il lato di dritta, dove stava generalmente il remo (ricavato da una grande tavola di legno da cui boord) che fungeva da timone, ero lo stierboord, cioè il lato dove si trovava il timone, da cui derivò tribordo. Un’altra teoria è che sia invece francese e derivi dal fatto che nelle antiche navi da guerra francesi, la zona a prua dove venivano stivate le munizioni si chiamava BATRIE (Batterie) e l’ingresso del deposito era indicato da una grossa scritta. Se un marinaio si trovava a guardare verso prora, a sinistra leggeva la scritta BA… , mentre a dritta leggeva la scritta …TRIE.
Unendo i termini BA+bord e TRIE+bord nacquero i termini BABORD e TRIBORD. Un’altra spiegazione, sempre riconducibile alla Francia, è quella legata ad un armatore francese del ‘500, Monsieur BATRIE, che aveva il nome scritto sulla poppa sulle sue navi. Osservandole da terra, a sinistra si leggeva la scritta BA, mentre a dritta si leggeva la scritta TRIE. Forse solo una regola mnemonica ma facile da ricordare.
Luce verde a dritta, luce rossa a sinistra … quando furono introdotte le luci di navigazione colorate a bordo dei bastimenti? Nel 1840 a Londra, la Trinity House elaborò una serie di regolamenti che furono emanati dal Parlamento nel 1846. Le regole della Trinity House furono incluse nel Steam Navigation Act 1846, e nel 1848 le norme dell’Ammiragliato relative alle luci per le navi a vapore furono incluse in questo statuto. Nel 1849 il Congresso estese i requisiti di luce alle navi a vela sulle acque statunitensi. Poco dopo la legge marittima inglese veniva adottata anche negli Stati Uniti. Fu in quella fine del XIX secolo che molte delle regole in mare furono adottate e trascritte nei regolamenti. Curioso che nel 1867, Thomas Gray, assistente segretario del Dipartimento marittimo del Board of Trade, scrisse The Rule of the Road, un opuscolo che divenne famoso per i suoi noti versi mnemonici. Il più famoso dei quali è : Two Steam Ships passing. GREEN to GREEN – or, RED to RED — Perfect safety – go ahead! tradotto in italiano “rosso al rosso – verde al verde e la rotta non si perde” semplici regole per la sicurezza in mare |
Paesi che vai, termini che trovi
In Inghilterra, invece, l’origine dei nomi del lato dritto e sinistro delle navi o delle imbarcazioni risale a prima dell’avvento della ruota del timone cioè quando le navi erano governate attraverso un lungo remo posizionato a poppa sul lato di dritta (destra). L’origine olandese qui è più certa. Il lato del timone era lo STUURBOORD (o STIERBOORD), da qui il termine marinaresco inglese “STARBOARD” per indicare il lato di DRITTA (destra).
Nave nordica, si vede il timone sulla dritta (starboard) Photo: William Murphy
Il lato sinistro, invece, libero dall’ingombro del remo/timone, era quello destinato ad accostarsi alla banchina in “porto” per il carico/scarico e la salita/discesa da bordo. Da qui il termine “PORT” usato per indicare il lato sinistro.
Questo ci fa pensare che forse la navigazione, soprattutto sui corsi fluviali, avvenisse “tenendo la sinistra”: un assetto (poi codificato) che gli inglesi hanno mantenuto anche per il senso di marcia sulle strade (a sinistra) e relativo posto di guida sulle auto (a destra).
Paolo Giannetti
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Entrato in Accademia nel 1977, ha prestato servizio e comandato numerose unità navali, specializzandosi nel tempo in Idrografia (Idrographic Surveyor di categoria “A” ) e Oceanografia con un Master presso la Naval Postgraduate School di Monterey, California. Appassionato divulgatore ha creato Capitan Bitta, detto il “Gianbibbiena, un personaggio immaginario che racconta con brevi scritti curiosità di nautica, meteorologia e astronomia