Viaggiare, solcare acque ignote, conoscere genti e con loro mescolare carne e sentimenti.
E poi giudicare, pensare, ammettere: bello però … , certo che … , da noi invece …
E dalle terre che furono nostre … “notturno italiano”.
La mente corre veloce a casa, al campanile, al dialetto, al luogo” dove il si suona” e la nostalgia mi prende l’anima, mi violenta perché ho dimenticato, … forse
Pregusto la gioia del ritorno con apprensione perché so che, una volta giunto, il mio bisogno di apprendere mi spingerà a ripartire.
Non mi volto indietro, serbo il ricordo non il rimpianto, di quanto lascio qui e di quanto ho conosciuto e conoscerò altrove, sono un essere diviso tra radici e i mille tentacoli dell’apprendimento.
I tramonti sono tutti uguali, ovunque mi trovo e ovunque mi troverò;
l’alba è sempre diversa perché è l’inizio di un nuovo mio giorno.
Il Creato è meraviglioso e amo, riamato, il prossimo a me sconosciuto
Ma, Patria mia, non hai eguali
Dario Bilotti ( per gentile concessione )