
di Aurelio Giansiracusa
Recentemente, Intermarine SpA (gruppo industriale IMMSI – IMS.MI) ha avviato, presso il cantiere navale di Sarzana, la laminazione in vetroresina dello scafo del primo di cinque Cacciamine di Nuova Generazione/Costieri (NGM/C) commissionati dalla Marina Militare Italiana. Le nuove unità sostituiranno i cacciamine classe Gaeta in servizio dagli anni Novanta dello scorso secolo e saranno costruiti ed allestiti dal raggruppamento di imprese costituito da Intermarine SpA con una quota del 73% e da Leonardo SpA per il restante 27%.
Intermarine, con il ruolo di capogruppo del Raggruppamento Temporaneo di Imprese, è l’autorità di progettazione delle Unità Navali e fornirà il sistema piattaforma, mentre Leonardo è l’autorità di progettazione e fornitore del sistema di combattimento.
Tali Cacciamine di Nuova Generazione, costruiti in FRP-Fiber Reinforced Plastic, saranno dotati di tecnologia all’avanguardia e destinati, oltre al contrasto del minamento navale, anche ad eseguire missioni di sorveglianza dei fondali marini e della protezione delle infrastrutture sottomarine critiche.
Caratteristiche dei Cacciamine di Nuova Generazione
Le nuove unità del dislocamento di 1.300 tonnellate avranno lunghezza di 63,08 metri, larghezza di 12,50 metri e saranno condotte da un equipaggio di quaranta marinai a quali si potranno aggiungere altri dieci operatori/subacquei/tecnici etc.
Le navi avranno tre motori diesel che saranno collegati a due propulsori elettro cicloidali; la velocità raggiungibile sarà di 14 nodi mentre l’autonomia sarà di 1.500 miglia nautiche; saranno dotate anche di due eliche di manovra prodiere per facilitare le manovre.
I Cacciamine di Nuova Generazione saranno dotati di un Command Multi Domanin Management System (CMDMS) di tipo SADOC 4 con cockpit navale innovativo, sonar a profondità variabile (VDS) a banda larga con capacità di rilevamento e classificazione delle mine, suite di comunicazione di superficie (TLC) e di comunicazione subacquea (USBL), prodotto e fornito da Leonardo.
L’armamento è costituito da un paio di impianti a controllo remoto (RWS) per mitragliatrici pesanti calibro 12,7×99 mm destinati alla difesa di punto delle navi.
Le dotazioni per eseguire le previste missioni multidominio prevedono per le operazioni subacquee l’impiego di Remote Operated Vehicles (ROV) e di Autonomous Underwater Vehicles Light (AUV/L), per le operazioni aeree gli Unmanned Aerial Vehicles (UAS) e per le missioni di superficie gli Unmanned Surface Vehicles. Le unità saranno caratterizzate dalle capacità di neutralizzare le mine al primo colpo, c.d. “one shot mine killers (okms)”.
Gli USV potranno essere dotati di sistemi di influenza per le operazioni di sminamento di ordigni affioranti o posati su bassi fondali.
A bordo delle unità è prevista a poppa un’area destinata all’imbarco di un paio di container standard ISO 20″ che potranno essere di tipo logistico o modulare ad esempio per un Deploy Data Centre, per il trasporto di ROV, AUV o di una camera iperbarica per il supporto alle operazioni dei subacquei.
Fonte ed immagine credit @Intermarine SpA

