Il mare
il mare! Il mare! Il mare aperto!
Blu, puro e sempre libero!
Senza impronta, senza confini,
esso circonda le grandi regioni della terra;
gioca con le nuvole; sfida i cieli;
o giace come una creatura cullata.
Io sono sul mare! Sono sul mare!
Io sono dove sempre sarò;
con il blu sopra, e con il blu sotto,
e il silenzio dovunque vada;
se una tempesta venisse a risvegliare gli abissi,
che importa? Io ondeggerò nel sonno.
Io amo (oh! Quanto io amo) cavalcare
la selvaggia spumeggiante e scoppiettante marea,
quando ogni onda matta offusca la luna,
o sibila in alto il suo accordo tempestoso,
e racconta il mondo sottomarino,
e perché soffiano le raffiche di sud-ovest.
Io mai giacqui sulla noiosa docile sponda,
ma amai il grande mare sempre di più,
e ritornai in volo al suo seno ondeggiante,
come un uccello in cerca del materno nido;
e una madre era, ed è per me;
perché sono nato sull’aperto mare!
Le onde erano bianche, e rossa l’alba,
nella turbolenta ora in cui nacqui;
e la balena soffiò, si tuffò la focena,
e i delfini rivelarono i loro dorsi dorati;
e mai si fece tanto selvaggio scalpore
nel salutare alla vita un figlio dell’oceano!
Ho vissuto da allora, in pace e in lotta,
mezzo secolo di vita da marinaio,
con ricchezze da spendere e forza da vendere,
ma mai ho cercato, né desiderato, cambiare;
e la morte, quando verrà,
dovrà venire sull’immenso sconfinato mare!
1832
Bryan Waller Procter