Bellissimo ed interessante articolo dal sito Ohga
Secondo una ricerca, questa pianta acquatica del Mediterraneo è in grado di catturare le plastiche presenti sott’acqua e di rispedirle a terra, durante le tempeste, attraverso dei gomitoli pelosi.
Una ricerca condotta da degli scienziati spagnoli, guidati dalla facoltà di Scienze naturali dell’Università di Barcellona e pubblicata nei Scientific reports di Nature, ha dato ulteriore prova della capacità della natura di adattarsi per proteggersi dai danni causati dall’uomo. In particolare, lo studio si è concentrato su come la Posidonia Oceanica sia in grado di ripulire il mare dalla plastica, catturandola e filtrandola. Il lavoro da spazzino del mare è solo uno dei tanti servizi svolti in favore degli ecosistemi da questa pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, capace tra le altre cose di assorbire l’anidride carbonica (emettendo ossigeno) e di essere l’habitat di tantissime specie di pesci. Scopriamo insieme come funziona il filtraggio della plastica.
La cattura e la rimozione delle particelle di plastica presenti nell’ambiente marino avvengono attraverso le cosiddette palle di Nettuno di Posidonia, o Egagropile. Sono dei gomitoli pelosi di forma sferica o ovale che molto spesso troviamo nelle nostre spiagge, formati dalla disgregazione dei rizomi e delle foglie della Posidonia Oceanica. La forma tondeggiante è dovuta al movimento delle onde, grazie a cui i frammenti si aggregano. Gli scienziati spagnoli autori della ricerca hanno scoperto, analizzandole, che almeno la metà delle palline pelose contenesse dei frammenti di plastica, riuscendo per la prima volta a descrivere il ruolo della Posidonia come trappola per la plastica nelle zone vicino alla costa, un meccanismo del tutto naturale.