Una notizia dal sito de “Il Gazzettino”
La fregata Fasan è entrata nel Mar Rosso e ora sta operando nel Golfo di Aden, a sud delle coste dello Yemen, faccia a faccia con i ribelli Houthi, armati dall’Iran, che da diverse settimane stanno attaccando le imbarcazioni in transito nell’area. La nave da guerra italiana si è diretta in Medio Oriente nell’ambito di una missione specifica, alla quale l’Italia partecipa da anni, e attualmente sta scortando verso est alcune navi mercantili. A confermalo, come riporta Itamilradar, ci sono le immagini satellitari. È possibile che dopo aver completato questa attività, l’unità possa tornare nel Mar Rosso.
La missione
È quindi possibile che in futuro la nave italiana possa trovarsi ad affrontare gli attacchi degli Houthi, tuttavia attualmente non sembra trovarsi in un’area significativamente a rischio per questo tipo di situazioni critiche. L’invio della fregata era inizialmente previsto per il prossimo febbraio nell’operazione diplomatico europea e anti pirateria denominata ‘Atalanta’ ma è stato anticipato a fine dicembre proprio nei giorni dell’annuncio della missione Prosperity Guardian lanciata dagli Stati Uniti. La sua missione è di deterrenza e non di attacco. Le sue regole di ingaggio si limitano all’autodifesa, possono quindi rispondere ad eventuali attacchi di droni e missili nemici.
Il presidio
«Noi abbiamo una nave all’interno di una operazione cui l’Italia partecipa. È una nave, all’interno di un dispositivo già operante, che sta andando a vigilare, a capire cosa sta succedendo e come potremo muoverci nei prossimi mesi». Ha dichiarato nei giorni scorsi il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine del saluto ai militari italiani a Camp Adazi, in relazione alle tensioni nel Mar Rosso. «C’è lo Stato Maggiore della Difesa che da due settimane sta cercando di capire se si può fare a livello multilaterale con molte altre nazioni un presidio di quella zona per consentire alle navi di passare – spiega – quali sono le opportunità e i pericoli che ci sono in quella zona. Bisogna prima capire qual è la minaccia, poi come si può fermare e vedere se si può dare il via libera che le navi civili continuino a passare».
Le armi della Fasan
La nave Virginio Fasan (F 591) è la seconda delle fregate classe FREMM (Fregate Europee Multi Missione) e la prima in configurazione ASW (Anti Submarine Warfare); l’Unità, costruita nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, è stata varata il 31 marzo 2012 e successivamente trasportata allo stabilimento del Muggiano per il completamento dell’allestimento e le prove di collaudo. La Fasan è stata consegnata alla Marina Militare il 19 dicembre 2013. A bordo è presente un equipaggio di 167 persone. Il suo armamento è composto da 2 76/62 SRDF con kit Davide; 2 mitragliere OtoBreda da 25 mm. S/A SAAM-ESD con 1 lanc. Vert. 16 celle per Aster 15/30; S/S Teseo Mk2a. G.E.: 2 SCLAR-H e 2 ingannatori; 2 lanc. per MU-90; 2 missili MILAS; 2 contromis. AS. 1 EH-101 e 1 SH-90 o 2 SH-90.
Il sistema Bomb-Jammer
A bordo della Fasan, così come nella maggior parte delle navi da guerra, sono presenti i dispositivi Bomb-Jammer. Si tratta di generatori di onde elettromagnetiche in grado di disturbare le frequenze sulle quali sono tarati. Impediscono in un certo raggio non solo la trasmissione di dati dei telefoni cellulari ma anche i segnali tra dispositivi che usano protocolli di comunicazione a radiofrequenza. Il Bomb-Jammer militare trae origine dalle Forze Armate americane che durante i conflitti mediorientali fecero massivo usi di questi disturbatori per impedire l’innesco di ordigni esplosivi tramite l’ausilio dei segnali Gsm che partivano dai telefoni cellulari dei terroristi. Nessun innesco, nessuna esplosione.
La missione
«Durante il colloquio con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti è stato affermata l’importanza del principio di libera navigazione, valutato l’impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull’economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime. L’Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale». Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a seguito del video collegamento con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America, Lloyd Austin.
Il pattugliamento
«È necessario aumentare la presenza nell’area al fine di creare le condizioni per la stabilizzazione, evitare disastri ecologici e prevenire, inoltre, una ripresa della spinta inflazionistica» ha aggiunto il ministro. Nelle prossime ore l’Italia invierà quindi nel mar Rosso la Fremm (fregata europea multi-missione) ‘Virginio Fasan’, entrando a far parte dell’operazione ‘Atalanta’ (a cui l’Italia già partecipa dal 2009 assieme ad altri Paesi), in supporto esterno alla missione diplomatica europea che prevede il pattugliamento delle zone marittime tra il mar Rosso, il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano, allo scopo di proteggere il transito delle navi mercantili.