Estratto dalla rivista “Marinai d’Italia” di Dicembre 2022 un articolo per ricordare gli artefici dell’impresa di Premuda, a cura di Giuseppina Rizzo di Grado e di Premuda – Socia del Gruppo di Spoleto
«…Sulla prima alba di ieri nostre piccolissime siluranti assalivano un gruppo di grandi corazzate nemiche naviganti nel medio Adriatico esternamente all’arcipelago Dalmata. Dei quattro siluri lanciati contro di esse, tre raggiungevano felicemente gli obiettivi»
Così l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo e della Piazza marittima di Venezia comunicava, con un dispaccio telegrafico, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Orlando, la notizia dell’attacco dei “M.A.S. 15” e “M.A.S. 21” (Motoscafo Armato S.V.A.N # #) alla formazione austroungarica, che causò l’affondamento della corazzata “Szent Istvan” (Santo Stefano -20.000 tonnellate di dislocamento) e il danneggiamento della nave da battaglia “Tegetthoff”.
(# # il 15 ed il 21, (in versione silurante), facevano parte, dopo il n. 1 e 2, della serie 3-22 delle Motobarche Armate S.V.A.N. (Società Veneziana Automobili Nautiche), di Attilio Bisio, che li aveva progettati e costruiti per la Regia Marina. L’acronimo M.A.S., così intendeva sottolineare il legame con il costruttore. Si trattava di unità multiruolo che si potevano configurare in funzione della missione con differenti armamenti. In seguito troviamo la definizione per M.A.S. di Motobarca Anti Sommergibile ed in ultimo “Motoscafo Armato Silurante”)
L’azione dei “M.A.S.” determinò, a livello strategico, l’immediato annullamento del piano di attacco, pianificato dall’Ammiraglio Horty e previsto per l’11 giugno, allo scopo di forzare il blocco del Canale di Otranto. Tale evento, di fatto, coincise con la fine di ogni azione da parte della flotta nemica in Adriatico.
Per ricordare alle future generazioni una delle più significative e ardite azioni compiute sul mare durante la 1ª Guerra Mondiale, la data del 10 giugno è stata scelta per celebrare la “Giornata della Marina Militare”.
Oltre al Capo Squadriglia, il comandante Luigi Rizzo, imbarcato sul “M.A.S. 15”, al comando del Capo timoniere di 2^ Classe Armando Gori, e al comandante del “M.A.S. 21”, il Guardiamarina Giuseppe Aonzo, in pochissime occasioni, sono stati ricordati anche gli altri marinai dei due equipaggi: “uomini di cuore saldo, innamorati del proprio dovere, preparati a qualsiasi avventura, orgogliosi di poter imporre la propria forza e la propria superiorità, non con la massa bruta dei mezzi schiaccianti, ma con l’agile strumento che, meglio di ogni altro, interpreta e simboleggia lo spirito di iniziativa e audacia degli Italiani”, come descriveva Luigi Rizzo gli uomini che prestavano servizio sui “M.A.S”. L’unico modo per far rivivere la loro memoria era ritrovare i discendenti dei “16 di Premuda” e raccogliere le loro testimonianze sulla vita dei loro cari.
La ricerca dei discendenti è stata avviata dal Gruppo di Mestre “Adolfo Benin”, nelle persone del suo Presidente Roberto Martinelli e del Socio Massimo Betto, che nel settembre 2021 hanno realizzato l’evento “60-160-1600”, che ha riscosso molto successo.
Prendendo spunto dall’anniversario dei 160 anni della Marina Militare, il citato Gruppo si è impegnato a ricercare e a riunire, oltre ai discendenti dell’ammiraglio Thaon di Revel, di Nazario Sauro e di F. Moratto (nipote di un ufficiale del tiro della Santo Stefano, la maggior parte dei discendenti dei 16 (Aonzo, Santarelli, Gori, Manfredi, Annaloro, Bertucci, Donato e Rizzo).
La ricerca è continuata, poi, grazie a Katia La Porta (ora iscritta al Gruppo di Palermo), nipote di Salvatore Annaloro, ad Alessandra e Armanda Bertini (del Gruppo ANMI di Firenze), nipoti di Armando Gori, a Giuseppe Grillo (Gruppo ANMI di Savona), nipote di Giuseppe Aonzo, al già citato Massimo Betto e alla sottoscritta, nipote di Luigi Rizzo: insieme abbiamo ritrovato i parenti di altri cinque marinai degli equipaggi dei “M.A.S.” (De Fano, Bagnato, Tomat, Feo e in ultimo Calipari; l’ultimo con il contributo del Presidente del Gruppo ANMI di Reggio Calabria, Sabrina Martorano), oltre agli estratti dei Fogli Matricolari di Q. Capuano, L. Rossi e G. Varchetta.
Tutto il materiale raccolto ha permesso di dare vita alla mostra “Luigi Rizzo e gli eroi ritrovati – Documenti e testimonianze sull’ardimentosa squadriglia dei M.A.S. durante la Grande Guerra nell’Alto Adriatico“ tenutasi a Milazzo, nel Palazzo D’Amico, dal 10 al 19 giugno 2022 con il patrocinio del Comune di Milazzo, della Marina Militare, dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al V.M., della Guardia Costiera e della Società Milazzese di Storia Patri.
Madrina della mostra è stata Maria Annaloro, figlia di Salvatore Annaloro, in rappresentanza delle altre figlie ancora viventi, che non hanno potuto essere presenti all’inaugurazione, ma che qui vogliamo ricordare: Rosa Anna Aonzo, Francesca Annaloro (venuta a mancare il 12 agosto), Elena Calipari, Pia Tomat e Maria Guglielmina Rizzo, che ha visitato la mostra, appena allestita, il giorno precedente.
Per la prima volta sono state presentate, insieme, le storie di tutti i 16 componenti degli equipaggi a prescindere su quale “M.A.S.” fossero imbarcati e con quale grado, grazie ai documenti e, soprattutto, alle fotografie conservate gelosamente dai discendenti nei loro archivi e album personali, nella maggior parte dei casi inedite, che hanno dato vita a interessanti e toccanti pannelli espositivi.
Nella mostra sono state ricordate anche le figure dell’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, del martire Nazario Sauro e Romano Manzutto, irridentista amico di Sauro e, come lui, ricercato dagli Austriaci come disertore.
È stata proposta anche la storia della “Corazzata di Sua Maestà Szent Istvan”, dal giorno del varo al 10 giugno 1918, in base alle testimonianze di coloro che riuscirono a salvarsi, come l’ufficiale del tiro Fortunato Moratto di Parenzo e il marinaio Giuseppe Kucick di Fiume, giunte a noi tramite il ricordo dei nipoti Fortunato Moratto e Franco Cucci.
Le motivazioni, che ci hanno spinto a realizzare la mostra, e le caratteristiche della stessa sono state recepite e condivise dai Gruppi dell’ANMI e da altre Associazioni, che hanno chiesto di farla diventare itinerante.
Per dare risalto a ogni componente degli equipaggi, se sarà organizzata in città o regioni che hanno dato i natali a uno di loro, il titolo della mostra onorerà il suo nome, dando così lo spunto per nuove ricerche e più puntuali contributi sui singoli Membri, che permetteranno di ampliare ulteriormente quanto ora presentato.
I 16 di Premuda
“A premessa occorre ricordare che tutti coloro che parteciparono all’impresa furono decorati con la Medaglia d’Argento al Valor Militare (M.A.V.M.), eccetto Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo, che vennero insigniti di Medaglia d’Oro (M.O.V.M.) Tutti ottennero la promozione concessa dal Re, con motu proprio insieme alle medaglie al V.M.“
1 – Emilio Manfredi Lerici (SP), 30.10.1881 Lerici, 16.11.1942 Dopo la laurea in giurisprudenza, iniziò la carriera diplomatica che lo portò, tra l’altro, a Buenos Aires, Adrianopoli, Ragusa e Briga. Il 1° febbraio 1918 fu ammesso nella Regia Marina con il grado di Volontario motonauta di 2ª classe. Era sulla banchina del porto di Ancona, il 9 giugno 1918, quando Luigi Rizzo, che si stava preparando alla partenza, dopo averlo visto gironzolare attorno al “15”, gli chiese ironicamente se volesse seguirlo. Manfredi accolse l’invito e salì sul “M.A.S.”, prendendo parte così all’impresa. Fu promosso a Volontario motonauta di 1ª classe. Dal 28 novembre 1918 venne destinato a Smirne in qualità di Commissario di armistizio e dal 1919 riprese la sua brillante carriera diplomatica.
2 – UgoTomat Matricola: 41457 Venzone (UD), 29.10.1896 Gemona Fr. (UD), 26.9.1975 Dopo il corso a Venezia sull’incrociatore corazzato Carlo Alberto e gli imbarchi a Portoferraio, sull’Isola d’Elba, sede armata dei “MM.AA.SS.”, divenne Fuochista Artefice il 1° maggio 1917; dal 1° gennaio 1918 è sul “M.A.S. 21”. Per l’impresa di Premuda fu promosso a “Fuochista scelto A”. Dall’osservazione delle foto scattate subito dopo l’impresa, si può notare sul braccio il distintivo dei fuochisti e la sigla “M” distintivo della specialità dei Motoristi Navali. Dopo la fine del conflitto, con la famiglia che a causa della guerra dal 1917 era sfollata a Piacenza, Ugo tornò a Venzone, si sposò e aprì un’officina per la riparazione di bilance. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu trasferito nel Regio Esercito presso il Distretto Militare di Sacile, in base all’Art. 9 T.U. sulla leva marittima, approvato con R.D. 23-7-1932, n° 1365 il 15.7.37.
3 – Giovanni Calipari Matricola: 32726 Bianco (RC), 15.4.1895 R. Calabria, 18.6.1981 Iscritto nel compartimento di Reggio Calabria, il 17 novembre 1915 venne classificato marinaio. A Venezia frequentò i corsi tecnici per meccanici ottenendo, il 5 gennaio 1916, la nomina di “Allievo Fuochista Artefice” e destinato alla Flottiglia “M.A.S.” dell’Alto Adriatico; il 10 giugno 1918 era imbarcato sul “M.A.S. 21” come “Fuochista A.M.”. Ebbe la promozione a “Fuochista scelto A”. Nella foto storica scattata dopo alcuni mesi dall’impresa, lui e Capuano indossano, a differenza degli altri, la divisa grigio verde: segno evidente che avevano fatto parte dei marinai impiegati, per la cooperazione con l’Esercito, sul fronte terrestre. Dopo la guerra lavorò in un’industria frigorifera di Reggio e subì dei gravi incidenti sul lavoro tanto da essere dichiarato Grande Invalido.
4 – Lorenzo Feo Matricola: 57614 (Palermo // – //) Di Lorenzo non conoscevamo nemmeno le sembianze, perché non era presente in nessuna delle foto scattate, dopo l’impresa, agli equipaggi dei due “M.A.S.” In attesa di nuove informazioni sul suo stato di servizio, sappiamo solo che era nato a Palermo; il padre Giovanni, con i fratelli, gestiva una tintoria in cui si effettuava anche la mercerizzazione del cotone. Grazie al pronipote Marco, ora abbiamo una sua foto in divisa scattata dopo Premuda, in quanto ha i gradi di Sottocapo, con lo stemma della categoria “Siluristi”, ricevuti in seguito alla promozione.
5 – Quirino Capuano Matricola: 96568 Forio d’Ischia (NA), 5.7.1893 – // Purtroppo ancora non siamo riusciti a ritrovare i suoi discendenti e dobbiamo affidarci solo alle notizie riportate nell’estratto del suo Foglio Matricolare. Arruolato il 15 ottobre 1913, fu classificato Marò. Dal giugno del 1916 al febbraio del 1918 fu imbarcato sul “M.A.S.13” (non fece parte, però, dell’equipaggio comandato da A. Ferrarini che partecipò all’azione dell’affondamento della nave da battaglia Wien). Passò alla squadriglia “M.A.S.” di Ancona da febbraio 1918 a luglio 1919. Il 10 giugno 1918 era imbarcato sul “M.A.S. 21” come Cannoniere scelto e per l’impresa di Premuda fu promosso a Sottocapo cannoniere. Come Giovanni Calipari, nella foto storica scattata dopo alcuni mesi dall’impresa, si può notare che indossa la divisa grigio verde.
6 – Salvatore Annaloro Matricola: 3825 Palermo, 1.5.1898 Palermo, 9.6.1978 Frequentò a Venezia i corsi tecnici dedicati ai motoristi e partecipò alla difesa di Grado e all’azione di Cortellazzo, del 16 novembre 1917; fu autorizzato, per due volte, a fregiarsi del distintivo di “Ardito”. Imbarcato sul“M.A.S.15” come “Fuochista abilitato Motorista”, insieme all’altro Motorista G. De Fano, ricordò in un’intervista che poco prima dell’incontro con il nemico riparò un’avaria alla pompa di alimentazione della benzina. Ebbe la promozione a Sottocapo Meccanico Motorista. Dopo Premuda aprì un’officina navale nella sua Palermo.
7 – Bruno Santarelli Matricola: 22622 Falconara M.-AN, 19.7.1895 Falconara M., 1976 Non abbiamo notizie precedenti all’impresa di Premuda a cui partecipò, sul “M.A.S. 21”, come Torpediniere; dalla foto scattata subito dopo, si può notare che anche lui, sulla divisa, porta il distintivo di “Ardito”. Ottenne la promozione a “Sottocapo torpediniere M”. Finito il periodo di leva, lavorò nelle Ferrovie dello Stato. Nella vita privata era un uomo che amava la famiglia e il lavoro di ferroviere e coltivava, inoltre, la passione per il gioco delle bocce.
8 – Francesco Bagnato Matricola: 24564 Parghelia (CZ) 13.1.1895 Genova, gennaio 1973 Con la famiglia dovette lasciare il suo paese, distrutto dal terremoto del 1908, trasferendosi a Genova. Iscritto nel compartimento marittimo di Pizzo Calabro venne inquadrato come marinaio navigante. Anche lui “Ardito”, come Annaloro e Donato, partecipò all’azione di Cortellazzo. Da gennaio 1918 venne classificato marinaio scelto e come tale è sul “M.A.S. 15” nell’impresa di Premuda, ricevendo la promozione a “Sotto nocchiere”. Dal suo racconto, poi confermato da un altro membro di quell’equipaggio, il fuochista Giuseppe De Fano, fu lui a scorgere per primo il fumo che all’orizzonte si levava dalla Squadra Navale nemica e a dare l’allarme. Dopo la guerra continuò a navigare nella Marina Mercantile e fece parte dell’equipaggio del “Rex” nel suo viaggio inaugurale. Allo scoppio del Secondo Conflitto Mondiale venne imbarcato sui sommergibili atlantici.
9 – Giuseppe De Fano Matricola: 38556 Bari, 11.11.1896 Putignano (BA), 11.1.1976 Arruolato come marinaio nell’ottobre1916,dopo aver partecipato a Venezia ai corsi tecnici dedicati ai motoristi, nel 1917 ottenne il certificato di idoneità per la condotta dei motori a scoppio e a combustione interna e fu trasferito prima alla Flottiglia “M.A.S.” di Venezia; dal 15 aprile 1918 è in Ancona, sul “M.A.S. 15”. Fu promosso a “Fuochista scelto A”. Rimase sul “M.A.S. 15” fino al 2 giugno del 1919, quando rientrò nella flottiglia “M.A.S.” di Venezia e poi inviato a quella di stanza a Pola. Nel 1919 è con Gabriele d’Annunzio alla marcia di Ronchi e sul “M.A.S. 22” che, con altri 7, faceva parte della Flottiglia dislocata a Fiume. Tornato, nel dicembre 1919, a Venezia,fu congedato a fine gennaio 1920 e ritornò a Bari, dove fu assunto alla locale Manifattura Tabacchi. L’amore per il mare, passione che mai lo abbandonò, lo spinse a diventare proprietario di una villa in località San Cataldo di Bari, in posizione prospiciente il mare, dove ha potuto trasferire l’amore e la passione per questo elemento alle due figlie e ai nipoti.
10 – Eraldo Bertucci Matricola: 59792 Collagna (RE), 20.6.1897 Pitelli (SP), 28.9.1934 Uscì dalla Scuola “Specialisti Torpedinieri E.S. e Cannonieri A.” della Regia Marina a La Spezia, con il grado di “Torpediniere Silurista”. Nell’equipaggio del “M.A.S. 15” come “Torpediniere scelto”, per l’impresa di Premuda, ebbe la promozione a “Sottocapo torpediniere S”. Dopo Premuda sposò Bice Calzolari, sorella di Oniglio Calzolari, che partecipò alla “Beffa di Buccari” sul “M.A.S.95”,al comando del tenente di vascello Profeta Odoardo de Santis. Bertucci rimase in servizio nella Regia Marina nel Compartimento Marittimo di La Spezia fino al 4 gennaio 1929. Purtroppo, a causa di una malattia, Eraldo morì nel 1934, a soli 37 anni.
11 – Luigi Rossi Matricola: 52373 Viareggio (LU), 23.5.1889 – // Purtroppo ancora non siamo riusciti a ritrovare i suoi discendenti. Arruolato nel 1909 come marinaio, venne imbarcato sulle Regie Navi Italia e Re Umberto. Partecipò, sull’incrociatore Varese, alla guerra Italo-Turca ottenendo una Medaglia di Bronzo al V.M. Allo scoppio della guerra fu inviato prima a Venezia e poi a Grado, fregiandosi del distintivo degli “Arditi”. Dal luglio del 1916 fu imbarcato sul “M.A.S. 17” e nel settembre del 1917 ottenne la promozione a “Sottonocchiere”. Sul“M.A.S.21”,per l’azione di Premuda venne promosso “2° Nocchiere”. Richiamato in servizio nel maggio del 1940, partecipò alla Seconda Guerra Mondiale, congedandosi il 23 maggio 1945.
12 – Giuseppe Aonzo Matricola ufficiali: 590/C Savona, 24.6.1887 Savona, 1.1.1954 Sin dall’infanzia, grazie all’esempio del padre e ai racconti della madre, si formò in lui il desiderio di effettuare lunghi viaggi per mare verso terre lontane. Dopo lo scoppio della guerra,nel 1916 gli fu assegnato il comando dei “MM.AA.SS.” quale Guardiamarina di Complemento. Comandante del “21”, per l’impresa di Premuda fu insignito della Medaglia d’Oro al V.M. Dopo la fine della guerra riprese a navigare con la Marina Mercantile. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, quale Capitano di Fregata, ricoprì diversi comandi e nel 1941 prese congedo definitivo dalla Marina Militare, ritornando alla Mercantile. Approfondimenti sono in corso per verificare se e che ruolo abbia avuto Aonzo durante il lungo comando della Motocisterna “Fulgor”, che durante il secondo conflitto fu internata nel porto di Algeciras accanto all’”Olterra”; entrambe furono usate quali base di appoggio per le incursioni dei nostri maiali alla flotta inglese ormeggiata a Gibilterra.
Affondamento della Corazzata Szent Istvan
13 – Luigi Rizzo Matricola Ufficiali: 4484/16 Milazzo (ME), 8.10.1887 Roma, 27.6.1951 Allo scoppio della guerra fu destinato, fino al gennaio del 1917, alla Difesa Marittima di Grado, agli ordini del capitano di corvetta Filippo Camperio e poi del capitano di fregata Alfredo Dentice di Frasso. Passò, quindi, alla squadriglia “M.A.S.” dell’Alto Adriatico dal febbraio del 1917 all’ottobre del 1918 e alla Difesa Marittima di Trieste fino al 20 febbraio del 1919. Per le azioni svolte durante la Grande Guerra fu decorato con 2 Croci al merito di guerra al V.M., 4 Medaglie d’Argento al V.M. e Medaglia d’Oro al V.M. per l’affondamento del Wien nella rada di Trieste. Per l’impresa di Premuda venne insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia; in virtù del R.D. 25 maggio 1915 n. 753, che vietava di conferire alla stessa persona più di tre medaglie al valore cumulativamente d’argento e d’oro, non fu fregiato della seconda M.O.V.M. Tale limitazione fu abrogata con il R.D. 15 giugno1922 n.975 e quindi,con R.D. 27 maggio1923, gli fu revocata la nomina a cavaliere dell’Ordine militare di Savoia e concessa la 2ª M.O.V.M.
14 – Armando Gori Matricola: 26465 Vicchio del M. (FI), 25.7.1888 Genova, 24.2.1953 Nel 1906 si arruola nel Corpo Regi Equipaggi Marittimi a La Spezia. Divenuto “Sottocapo Timoniere” compie una serie di imbarchi che lo portano in Africa e in Estremo Oriente. Con la R.N. Calabria partecipò alla guerra Italo-Turca. All’entrata in guerra, come “Capo Timoniere di 2ª classe”, prende parte sulla R.N. Quarto a circa 25 missioni, per le quali, nel 1916, ottiene la Croce al Merito di Guerra. Nel giugno del 1917 chiese di far parte della Flottiglia “M.A.S.”. Come Comandante del “M.A.S. 15” prese parte all’impresa di Premuda e ottenne la promozione a “Capo Timoniere di 1ª classe”. Nel 1920-21 partecipò, con la Corazzata Roma, alla Campagna Oceanica in Sud America. Dal 1932 passò al Comando Marina di Tripoli come comandante della R. Cannoniera Alula e poi al comando della R. Motocisterna Sebeto, con base a Massaua. Nel 1941, allo scoppiò della Seconda Guerra Mondiale, rimasto bloccato a Massaua venne preso prigioniero dagli Inglesi e portato in un campo di prigionia in India, a Bairagarh, dove rimase per quattro anni. Tornato in Italia si trasferì con la famiglia a Genova. Nel 1948 passò alla Mercantile, svolgendo attività come Capitano di Gran Cabotaggio.
15 – Giorgio Varchetta Matricola: 32613 Pianura (NA), 21.6.1890 – Purtroppo ancora non siamo riusciti a ritrovare i suoi discendenti, ma sappiamo che fu arruolato come volontario nel C.R.E.M. nel 1907 e divenne “Sottocapo Cannoniere” nel 1911. Imbarcato sulle R.N. Amalfi e Roma, partecipò alla guerra Italo-Turca. Allo scoppio della guerra, fu inviato a Venezia e poi sul pontone armato “Valente” fino al 30.04.1917; data in cui passò alla Flottiglia “M.A.S.”. Per l’impresa di Premuda ebbe la promozione a“2°Capo Cannoniere”.
16 – Letterio Donato Matricola: 24502 Messina Vill. Pace, 15.3.1895 Messina, 7.11.1978 Prima della guerra aveva navigato nella Mercantile. Allo scoppio delle ostilità partecipò a diverse azioni per cui poté fregiarsi del distintivo degli “Arditi”. Come Annaloro e Bagnato partecipò alla battaglia di Cortellazzo del 16 novembre 1917. Liù, come affettuosamente lo chiamava Luigi Rizzo, durante l’azione di Premuda, lanciò le due bombe di profondità, che fecero desistere la torpediniera nemica “76” dall’inseguimento: evento confermato da Rizzo in un suo scritto, sull’impresa di Premuda, del 1927. Fu promosso a “Sottonocchiere”. Terminato il conflitto riprese la professione di marittimo e fu per 40 anni nostromo sulle navi dell’attuale “Siremar”. Cavaliere di Vittorio Veneto, gli fu intitolata una scuola elementare nel Villaggio Pace.
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