Nel triennio 2021-2023 nel nostro Paese sono stati realizzati più di 7mila interventi di bonifica di residuati bellici
26 novembre 2024 Giuseppina Maria Grieco
Attività duali e complementari
Nel triennio 2021-2023 nel nostro Paese sono stati realizzati più di 7mila interventi di bonifica di residuati bellici con il recupero di circa 95mila ordigni e 72 bombe d’aereo. Sono solo alcuni dei dati emersi durante un convegno, tenutosi lo scorso 15 novembre 2024 nell’Aula Magna del Palazzo del Bo dell’Università di Padova, a cui ha partecipato il personale della Sezione bonifiche subacquee ordigni bellici dell’Ufficio Infrastrutture del Comando logistico e durante il quale è stato presentato il progetto “Valutazione del rischio bellico residuo” (VRB). Garantire la sicurezza dei siti e delle maestranze impegnate in attività di scavo sui fondali è l’obiettivo dei servizi di Bonifica Bellica Sistematica Subacquea (BBSS), per cui l’Ufficio di Napoli, diretto dal capitano di vascello Stefano Marchione, è competente per l’intero territorio nazionale alla gestione dell’iter tecnico-amministrativo, propedeutico all’esecuzione dei lavori.
Si tratta dell’insieme di attività di ricerca, individuazione e scoprimento di ordigni esplosivi residuati bellici che interessano le nostre coste e i corsi d’acqua. Ed è la Marina militare, grazie al personale ad elevata specializzazione (operatori del Comando subacqueo ed incursori), la Forza Armata deputata alla gestione della bonifica sistematica subacquea da ordigni residuati bellici inesplosi. Solo nel 2023 le istanze elaborate dall’UI sezione Bonifiche belliche sono state 82 e fino al novembre 2024 se ne registrano 70.
I dati dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), tratti dai registri del Ministero della Difesa, riportano che ogni anno vengono recuperati in Italia decine di migliaia di ordigni, risalenti alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale. Numeri che evidenziano l’urgenza di ricercare soluzioni per ridurre i rischi legati ai residuati bellici. In tale contesto assume particolare rilevanza l’attività della sezione Bonifiche di Napoli ed il progetto “Valutazione del rischio bellico residuo” presentato a Padova che interessa quasi cento comuni compresi tra il Padovano e l’Altopiano di Asiago, e che vede coinvolte le Forze Armate italiane nelle fasi di ricerca e di allestimento dell’area test.