Dal sito INSIDEOVER un approfondimento sull’argomento a cura di Paolo Mauri
Paolo Mauri
23 Agosto 2024
Il CSG (Carrier Strike Group) italiano composto dalla portaerei “Cavour” e dalla fregata classe FREMM “Alpino” è giunto in Giappone, nel porto di Yokosuka, al culmine della sua missione nell’Indo-Pacifico.
Come sappiamo, il gruppo navale è partito da Taranto il primo giugno per una lunga navigazione in Estremo Oriente della durata di circa cinque mesi, e durante il tragitto le nostre navi si sono integrate con quelle di alleati e partner, tra cui la portaerei statunitense “Dwight D. Eisenhower” e relativa scorta mentre transitava per il Mar Rosso.
La nave Cavour è approdata lo scorso mese in Australia per partecipare all’esercitazione multinazionale “Pitch Black 24”, organizzata dalla RAAF (Royal Australian Air Force) mettendo a disposizione il suo nutrito gruppo aereo imbarcato che ora scopriamo essere composto da otto F-35B (di cui due dell’Aeronautica Militare) e da 7 AV-8B (di cui un TAV-8B).
La prima considerazione che ci sentiamo di fare è che si tratta di un numeroso gruppo aereo imbarcato, con una rappresentanza particolarmente nutrita di velivoli di quinta generazione, a testimonianza sia delle mature capacità della nostra Marina Militare di operare a lunga distanza con questi assetti sia della maturità del caccia di Lockheed Martin; la seconda, di carattere più politico, è che l’arrivo in Giappone suggella una nuova era dei rapporti diplomatici tra Italia e Giappone, cominciati grazie alla partecipazione nipponica al programma GCAP (Global Combat Air Programme) per un caccia di sesta generazione (insieme al Regno Unito) e ancora prima con la presenza di piloti giapponesi presso il moderno centro di addestramento avanzato di Decimomannu (Ca) denominato IFTS (International Flight Training School).L’arrivo di nave Cavour a Yokosuka, base navale nipponica e sede della Settima Flotta USA, è stato infatti giustamente definito l’ultimo di una serie di passi incrementali che Roma e Tokyo hanno intrapreso per approfondire i legami bilaterali, parte di ciò che l’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti definisce una “nuova era” nella partnership strategica tra le due nazioni. Una nuova era che si estende a tutti gli ambiti di collaborazione, tra cui sicurezza economica, scienza, industria, diplomazia e, naturalmente, difesa, come ha dichiarato l’ambasciatore al The Japan Times in un’intervista.
La diplomazia navale italiana torna quindi alla ribalta grazie alla missione della portaerei “Cavour”, che, dopo la sosta in Giappone che perdurerà sino a martedì 27 agosto, salperà alla volta delle Filippine.
Durante la tappa nipponica le nostre navi condurranno esercitazioni congiunte con la Maritime Self-Defence Force giapponese e con la U.S. Navy, la Deutsche Marine e la Marine Nationale.
Riteniamo che al centro di queste manovre, soprattutto con la marina di Tokyo, ci saranno proprio gli F-35B (che possiede anche il Giappone) e non è da escludere che l’interazione tra i caccia italiani e nipponici preveda qualcosa di più di semplici esercitazioni congiunte, come ad esempio attività “cross deck flight operation” per migliorare l’interoperabilità tra le due marine, attività del resto svolta da nave Cavour con la portaerei USA “Abraham Lincoln” tra l’8 e il 9 agosto.
La portaerei “Cavour” e la fregata “Alpino” non saranno le uniche navi italiane a visitare il Giappone nei prossimi giorni: dal 25 al 30 agosto, la storica nave da addestramento per cadetti della Marina Militare “Amerigo Vespucci” attraccherà a Tokyo, mentre il PPA (Pattugliatore Polivalente d’Altura ora ridenominato Multi Purpose Combat Ship) “Montecuccoli” farà scalo alla base navale di White Beach a Okinawa dal 30 agosto al 2 settembre, dopo aver partecipato per la prima volta in assoluto per una nave da guerra italiana all’esercitazione RIMPAC 24 nel Pacifico centrale. Queste visite arrivano pochi giorni dopo il termine di un altro evento storico per il nostro Paese, ovvero la missione in Indo-Pacifico dell’Aeronautica Militare, anch’essa culminata in Giappone dove i nostri F-35A e “Typhoon” si sono esercitati con la JASDF (Japan Air Self-Defense Force).La rapida successione di impegni militari bilaterali e multilaterali è pensata per inviare un messaggio chiave alla regione, ha affermato Benedetti. “L’Indo-Pacifico è al centro della bussola strategica dell’Italia e il nostro Paese, insieme al Giappone e ad altri Paesi partner della regione, intende dare un contributo concreto alla pace, alla stabilità e alla prosperità in una regione di assoluta importanza strategica per le dinamiche geopolitiche globali, comprese quelle euro-atlantiche”, ha proseguito l’ambasciatore.
L’obiettivo dell’Italia è quello infatti di rafforzare la cooperazione e migliorare l’interoperabilità con le forze armate di nazioni che la pensano “allo stesso modo” in considerazione del fatto che l’Indo-Pacifico è ormai una prosecuzione del Mediterraneo Allargato per via della stretta dipendenza nazionale dalle sorti dei Paesi che vi si affacciano, pertanto è impensabile mantenere la sicurezza nella nostra area geografica più prossima senza proiettarsi altrove per lo stesso scopo.