“Istruzioni per l’uso” dal sito Ocean4future
L’elettronica di bordo, la navigazione strumentale, i software e gli hardware sono tecnologie che quotidianamente, in un modo o nell’altro, usiamo tutti. Oggi il mondo è un concentrato di strumenti e gira intorno alle “App”, al digitale e ai touch display, confinando sempre più l’analogico e il cartaceo ad oggetti in disuso, rivolgendo l’attenzione verso il nuovo, che ci propone prestazioni e “performance” in continua evoluzione.
Ma cosa ci fa stare tranquilli in barca?
La mancanza o il malfunzionamento di qualche strumento elettronico può produrre in noi smarrimento o agitazione? Ci affidiamo troppo alla risposta strumentale? Tutti noi in mare abbiamo timore, giustamente, di diverse cose: dai colpi di vento alla tenuta dell’ancora, all’altezza delle onde, al motore che può non ripartire o uno strumento che improvvisamente non funziona più.
Ed è proprio questa ultima eventualità che può affollare i reconditi incubi del navigatore del III millennio. Il problema è che spesso diamo troppa importanza a tecnologie sofisticate e costose, ma anche fragili e “capricciose”, che poi usiamo poco, non usiamo o peggio non sappiamo usare. Navigare senza elettronica è una abilità di pochi superstiti in grado di orientarsi con strumenti completamente sconosciuti ai comuni mortali. Ci alleniamo sempre più a premere tasti e touch screen e sempre meno a riconoscere un punto cospicuo e, qualora il “servizio” offerto smettesse improvvisamente di funzionare molti di noi potrebbero ritrovarsi “in alto mare “.
Ma i tempi cambiano. I nostri smartphone e tablet diventano sempre più i veri alleati e indispensabili compagni di viaggio a terra e in mare. Salpare senza loro, senza la giusta “App” o l’ultimo strumento che ci dice tutto in un display, è cosa rara. E’ impossibile non subirne il fascino anche solo per quella presunta utilità ormai a portata di tutti, o quasi! Non richiedono permessi né formazione particolare e molte applicazioni sono scaricabili gratuitamente e promettono una vita più facile a bordo. Si applica la regola “possesso vale titolo”.
Molte strumentazioni di bordo elettroniche sono indispensabili, altre necessarie, alcune utili e diverse superflue e accessorie. Proviamo ad elencarle con una mia valutazione:
Autopilota, AIS, radar e funzione ARPA sono sicuramente utili
Ecoscandaglio e MFD combinati necessari.
Stazione vento e log superflui e non necessari.
Immagino già la vostra reazione. Tranquilli li vedremo nei dettagli nei prossimi articoli. Poi ci sono quegli strumenti “storici”, ch ehanno poco di elettronico, il cui possesso è regolamentato:
le Bussole (obbligatorie entro le 12 miglia);
le vecchie ma utili (sempre che siano accuratamente aggiornate) carte nautiche (oltre le 12 miglia)
altre sono necessarie ed utili se pensiamo di allontanarci dalla costa: la radio VHF (necessaria oltre le 6 miglia)
i sistemi di posizionamento satellitare GPS, GLONASS e tutti i loro cugini sparsi per il mondo (oltre le 12 miglia), spesso integrati con ecoscandagli e portolani elettronici.
Insomma, apparecchiature e materiali sempre più indispensabili, tra l’altro, facenti parte in molti casi delle dotazioni di bordo obbligatorie per legge. Nei prossimi articoli li analizzeremo nei dettagli … restate con noi.
Fine I Parte – continua
Sacha Giannini
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
Architetto, yacht designer, perito navale ed ex ispettore di sicurezza del diporto per il rilascio delle certificazioni di sicurezza, è un appassionato e profondo conoscitore delle imbarcazioni a vela che effettua valutazioni tecniche e stime commerciali. Dal 2000 esercita la professione di architetto, tra terra e mare, impegnato nell’architettura come nel refitting di barche.