Il Ministero della Difesa norvegese ha selezionato per la marina militare di Oslo le fregate classe “Constellation” costruite da Fincantieri.
22 Novembre 2024
Il Ministero della Difesa norvegese ha selezionato per la marina militare di Oslo le fregate classe “Constellation” costruite da Fincantieri.
A giugno 2024 il parlamento norvegese aveva approvato un nuovo piano a lungo termine per le forze armate, che prevede l’acquisizione di un minimo di cinque, facoltativamente sei, nuove fregate antisom con elicotteri imbarcati.
La notizia della selezione della fregata di Fincantieri, già in costruzione per la U.S. Navy, è stata data in un tweet della società italiana nella giornata del 19 novembre. Nel breve comunicato social, si può leggere che “insieme a Vard (società controllata da Fincantieri che ha cantieri navali in Norvegia n.d.r.), non vediamo l’ora di scoprire quale sarà la decisione finale, prevista per il prossimo anno, per l’introduzione di nuove unità all’avanguardia, costruite localmente, riducendo i tempi di costruzione e consegna e riducendo al minimo i rischi, e per supportare le future ambizioni navali della Norvegia”.
Il piano norvegese sottolineava che le nuove fregate non sarebbero state acquisite come imbarcazioni indipendenti, ma attraverso una partnership strategica a lungo termine e reciprocamente vantaggiosa con uno stretto alleato con interessi strategici allineati a quelli della Norvegia. Questa partnership strategica avrebbe incluso l’acquisizione, l’operatività, la manutenzione, lo sviluppo continuo e gli aggiornamenti delle nuove fregate per tutta la loro vita utile. Per limitare la necessità di aggiornare le unità della classe “Fridtjof Nansen”, la Norvegia stava cercando di accelerare l’acquisizione unendosi a una linea di produzione esistente per tali imbarcazioni.
Come accennato, le fregate della classe “Constellation” sono in costruzione per la U.S. Navy e sono basate sul progetto della classe FREMM, sempre costruita dalla società italiana, per la Marina Militare e per la Marine Nationale.
Il programma “Constellation” era stato assegnato nel 2020 a FMM (Fincantieri Marinette Marine) con un contratto per la prima fregata con l’opzione per 9 ulteriori navi, oltre al supporto post vendita e l’addestramento degli equipaggi, del valore complessivo, per Fincantieri, di circa 5,5 miliardi di dollari. Il programma nasce dall’esigenza della U.S. Navy per nuove fregate FFG(X) determinata ufficialmente da documento programmatico del 10 luglio del 2017. Inizialmente, la U.S. Navy ha espresso la necessità di avere 20 fregate che insieme alle 32 LCS avrebbero completato il fabbisogno di 52 unità di medio tonnellaggio per compiti di pattugliamento e di scorta (SSC – Small Surface Combatants). Dagli ultimi documenti, si apprende che la marina USA intende mantenere 25 LCS e avere 48 fregate per un totale di 73 SSC.
Le nuove fregate, che mancavano alla flotta statunitense dal pensionamento delle classe “Oliver Hazard Perry” consegnate tra il 1973 ed il 1984, si sono rese necessarie dall’esigenza di sopperire alle carenze delle specifiche emerse proprio dalle nuove LCS. Queste unità sono state giudicate infatti troppo poco armate per avere un dislocamento paragonabile a quello di una fregata classica e soprattutto con un costo unitario eccessivo, cosa che ha portato la U.S. Navy a ridimensionare pesantemente il programma di acquisizione originario, previsto in 55 unità. La scelta del progetto italiano è stata determinata dalla capacità delle FREMM di sostenere in modo efficace il ruolo di difesa aerea, e in particolare la potenza elettrica disponibile (12 Mw, la stessa dei cacciatorpediniere “Arleigh Burke”), che potrebbe dare spazio all’installazione a bordo, in futuro, di armi ad energia diretta.
Le “Constellation” sono unità lunghe 150 metri, larghe 20, con una propulsione tipo CODLAG (Combined Diesel-Electric And Gas), autonomia di 6mila miglia a 16 nodi e una velocità massima di 26 nodi. L’armamento principale comprende un cannone da 57 millimetri, un lanciatore Mk41 VLS (Vertical Launch System), otto lanciatori per NSM (Naval Strike Missile), un sistema RIM-116 RAM (Rolling Airframe Missile). Si tratta quindi di unità meglio strutturate e più pesantemente armate rispetto alle LCS, in grado di essere impiegate efficacemente in compiti “d’altura”.
La prima unità per la marina statunitense capoclasse (FFG-62) è stata impostata ad agosto 2022 e attualmente ci sono sei fregate di questo tipo in “procurement” (ovvero sono stati stanziati i fondi per la costruzione) su un totale di 20 necessarie per la U.S. Navy.
La presentazione del bilancio della marina USA per l’anno 2025 prevede l’acquisto di altri sei “Constellation” durante il periodo che va dal 2026 e il 2029 in quantità annuali di 2-1-2-1.
Il programma ha subito ritardi (36 mesi per la prima nave) dovuti all’avanzamento di ulteriori requisiti per nuovi sistemi di bordo (col problema di aver impostato la prima unità prima che il design finale fosse completo) che hanno portato a un iniziale innalzamento dei costi, ma stando ai documenti ufficiali del Congresso, datati agosto 2024, la U.S. Navy ha deciso, come misura per ridurre i costi, i tempi e i rischi tecnici del programma, di non sviluppare nuove tecnologie o sistemi: le fregate dovranno utilizzare sistemi e tecnologie già esistenti o già in fase di sviluppo per l’uso in altri programmi.La linea norvegese delle “Constellation”, se la richiesta della marina di Oslo resterà invariata, vedrà la nascita di unità a maggiore vocazione ASW (Anti Submarine Warfare) mentre le unità statunitensi appaiono più multiruolo per potersi integrare meglio nei CSG (Carrier Strike Group) nonché potenziarli e condurre uno ventaglio maggiore di attività in alto mare, anche singolarmente. I requisiti statunitensi sono infatti per “piccole” unità di superficie multi-missione in grado di condurre operazioni di guerra antiaerea (AAW), guerra antisuperficie (ASuW), guerra antisom (ASW) e guerra elettromagnetica (EMW). Devono essere in grado di operare sia in “blue water” (vale a dire, in mezzo all’oceano) sia in aree costiere ed essere in grado di operare in modo indipendente (quando ciò è appropriato per le loro missioni assegnate) o come parte di formazioni navali più grandi.