Un articolo di attualità a cura di Luca Peruzzi su Analisi Difesa
10 Gennaio 2024 di Luca Peruzzi
Il sempre più marcato coinvolgimento della Marina nelle operazioni navali che spaziano dai confini orientali del Mediterraneo Allargato all’Estremo Oriente è ormai una realtà ed i recenti eventi di crisi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden sono un chiaro monito dell’importanza del dispiegamento delle Forze d’Altura della Marina Militare oltre i confini naturali del Mare Nostrum, a protezione degli interessi nazionali che uniscono la regione Euro-Atlantica e quella dell’Indo-Pacifico.
In occasione dell’annuale simposio della Surface Navy Association (SNA) della US Navy che si è aperto ieri a Washington, ed in particolare nel corso del primo panel dell’evento aperto a tutti gli addetti ai lavori e dedicato all’”European Naval Capability in the Indo-Pacific”, è emerso che nel 2024, la Marina Militare dovrebbe partecipare alla RIMPAC (Rim of the Pacific) 2024, la più grande esercitazione navale al mondo, e risulterebbe in fase finale di pianificazione il dispiegamento del Gruppo Portaerei Cavour nella medesima regione, nel secondo semestre dell’anno.
Nel corso del panel dedicato al dispiegamento delle Forze Navali Europee nella regione Indo-Pacifica a cui hanno partecipato gli addetti navali europei a Washington di Francia, Italia e Norvegia (i comandanti Jean-Olivier Grall, Marco Bagni ed Egil Vasstrand con la moderazione del panel da parte del comandante Roger Readwin per la Gran Bretagna) questi ultimi hanno riportato le più recenti attività e piani futuri delle rispettive Marine in quello che lo stesso Capitano di Vascello Marco Bagni ha definito come un unico Oceano (globale) che idealmente ed in pratica collega senza confini la regione Euro-Atlantica a quella Indo-Pacifica.
Dopo aver ricordato l’impegno sempre più importante dell’Italia e della Marina Militare nella regione Indo-Pacifica (con la partecipazione continua all’Operazione Atalanta nell’Oceano Indiano, il dispiegamento nel 2023 del Pattugliatore Polivalente d’Altura Morosini in Estremo Oriente e l’attuale impiego della fregata Fasan nel Mar Rosso, accanto alla campagna di Nave Vespucci intorno al mondo, che toccherà anche destinazioni in Estremo Oriente), l’addetto navale italiano a Washington ha annunciato che per la prima volta la Marina Militare dovrebbe partecipare all’esercitazione RIMPAC nel 2024.
Si tratta della principale attività congiunta addestrativa-operativa a primaria trazione americana che viene condotta al mondo e nel Pacifico con la partecipazione e collaborazione delle Marine della regione. La partecipazione italiana rappresenta un importante evento in quanto richiede un enorme sforzo organizzativo-logistico, senza peraltro offrire ulteriori specificazioni in ordine all’unità navale o diverse che prenderanno parte alla medesima.
L’altra importante novità è rappresentata dall’eventuale dispiegamento del Gruppo Portaerei Cavour nella medesima regione a partire dal prossimo mese di giugno. Secondo quanto emerso, tale attività risulterebbe in fase finale di pianificazione, senza peraltro fornire ulteriori dettagli in ordine alle unità che accompagnerebbero l’ammiraglia.
Specificando ulteriormente quella che è stata definita come il terzo pilastro d’azione (“capacità e cooperazione”), della Marina Militare nella regione Indo-Pacifica, unitamente agli altri due elementi cardine di tale strategia rappresentati dalle attività di tutela degli Oceani e sviluppo della cooperazione fra le Marine del Mondo grazie alla condivisione delle informazioni che si è creata con il Virtual Regional Maritime Traffic Centre e poi il Trans-Regional Maritime Network (V-RMTC e T-RMN) a trazione italiana e della Marina Militare, l’ufficiale italiano ha parlato del contributo nazionale all’European Carrier Group Interoperability Initiative (ECGII) rappresentato dalla portaerei STOVL Cavour e delle capacità della medesima alla luce dell’eventuale dispiegamento della medesima in Estremo Oriente.
Sebbene non siano state fatte valutazioni di carattere geostrategico, se la fase finale di pianificazione sfocerà in un eventuale via libera, il Gruppo navale incentrato sulla portaerei Cavour dovrebbe essere schierato nella regione dell’Indo-Pacifico a partire dal mese di giugno, evidenziandosi ulteriormente come entro la fine di quest’anno sia previsto il raggiungimento della capacità operativa iniziale (IOC, Initial Operational Capability) dell’F-35B, che rappresenta un significativo traguardo per la Forza Armata. In vista di tale attività, la MM sta lavorando con la US Navy per avere molteplici opportunità di interazione ed esercitazione, anche con l’USMC.
La stessa attività viene portata avanti con la Royal Australian Navy e con la Japan Maritime Self-Defense Force. Il Gruppo navale incentrato sulla portaerei Cavour dovrebbe partecipare all’esercitazione Pitch Black a Darwin, nell’Australia settentrionale, il prossimo luglio con il proprio gruppo di volo basato sugli F-35B. Successivamente, la nave visiterà il Giappone incontrando Nave Vespucci e interagendo con il gruppo navale incentrato sulla portaerei Kaga della JMSDF (Japan Maritime Self-Defense Force – nella foto sotto), condividendo l’esperienza della Marina Militare sviluppata con le attività addestrativo-operative dell’F-35B da bordo di Nave Cavour.
Non è detto che ulteriori attività possano essere pianificate con altre Marine della regione. Il dispiegamento del Gruppo Navale incentrato sulla portaerei italiana dovrebbe quindi rafforzare la cooperazione con tutti i partner nell’area, con molteplici interazioni, esercitazioni, opportunità di cross-deck, testando ‘piste alternative’ ed hub logistici.
In ordine all’attività legata all’esercitazione Pitch Black in Australia, secondo quanto dichiarato dal capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Luca Goretti, in occasione della partecipazione all’evento Aerospace Nation del Mitchell Institute for Aerospace Studies americano lo scorso ottobre, l’AM ha pianificato la partecipazione con circa 25 velivoli fra cui risulterebbero Eurofighter Typhoon ed F-35 e lavorerà fianco a fianco con la Marina Militare ed i velivoli imbarcati sulla portaerei.
Ritornando alla SNA 2024 ed alla partecipazione al panel dell’addetto navale italiano, quest’ultimo ha colto l’occasione per esprimere la gratitudine della Marina Militare italiana a quella degli Stati Uniti perché nel 2021, nel corso del dispiegamento di nave Cavour negli USA per l’ottenimento della certificazione “Ready for the Operations” con l’F-35 della medesima piattaforma, la US Navy ha dato un contributo essenziale al raggiungimento di tale traguardo, dopo un lungo periodo di addestramento e test ed esercitazioni durante l’emergenza COVID. “È stato davvero un grande risultato per noi e siamo molto grati per il supporto fornitoci dalla US Navy.”
La strategia della Marina Militare per la regione dell’Indo-Pacifico si sviluppa, secondo l’addetto navale, come sopra evidenziato anche attraverso la tutela degli Oceani e lo sviluppo dell’interazione e cooperazione fra le Marine Militari. Avendo a riferimento l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che ha stabilito diciassette ‘Obiettivi di Sviluppo Sostenibile’ per affrontare al meglio il cambiamento climatico, la Marina Militare è fortemente impegnata nel perseguire due obiettivi, il numero 7 sull’energia pulita e accessibile e il numero 13 sull’azione per il clima.
La campagna mondiale del Vespucci rappresenta un chiaro esempio di questo impegno, ha evidenziato l’addetto navale italiano. Infatti, durante la sua campagna intorno al Mondo, ospita a bordo un team di scienziati con l’obiettivo di analizzare e studiare le acque degli oceani di tutto il mondo. Inoltre, la Marina Militare organizzerà il prossimo giugno una mostra presso il Palazzo delle Nazioni Unite a New York per celebrare la Giornata delle Nazioni Unite per l’Oceano, che si terrà l’8 giugno.
Un altro significativo esempio di questo forte impegno da parte italiana è la Green Fleet della Marina Militare con tutte le iniziative e sviluppi tecnologici legati ai carburanti sintetici rinnovabili, riduzione dei consumi energetici di bordo, adozione di procedure operative per il risparmio energetico, uso esteso della propulsione ibrida e completamente elettrica, sviluppo di tecnologie di progettazione navale ecocompatibile. La MM è leader in Europa nel settore dei biocarburanti in Europa, essendo stata la prima marina ad avviare un programma di test sull’uso del green diesel nel settore navale e attualmente si sta testando e utilizzando una miscela che comprende fino al 50% di diesel verde rinnovabile.
La MM ritiene infine che la cooperazione fra le Marine del mondo possa essere realizzata attraverso la consapevolezza situazionale marittima dove la condivisione delle informazioni sia un fattore fondamentale per garantire l’uso legittimo del mare.
La Marina italiana ha lanciato venti anni fa il progetto Virtual Regional Maritime Traffic Centre VRMTC, che come è noto si tratta fondamentalmente di una rete virtuale che collega i centri operativi marittimi delle marine membri per condividere informazioni selezionate non classificate relative alle unità commerciali. La US Navy, Royal Navy e la Marina Nationale appartengono a questa comunità. Il VRMTC è un progetto complementare e non antitetico ad altre realtà presenti nella regione (Sea Vision US e IORIS EU) in ragione delle sue specificità.
Questo sistema si è successivamente sviluppato nel Trans-Regional Maritime Network (T-RMN) grazie all’interfaccia con sistemi simili delle Marine brasiliana, indiana e di Singapore. Si tratta di uno strumento efficace che migliora la consapevolezza della situazione marittima, e fondamentalmente rafforza la fiducia reciproca, ha evidenziato l’ufficiale italiano nel corso del panel, favorendo la sicurezza con enormi ricadute in ambito operativo.
Attualmente fanno parte di questa comunità 42 Marine e la MM ritiene che questo modello di condivisione delle informazioni possa essere un valido strumento per promuovere la comprensione reciproca ed attiva nella regione dell’Indo-Pacifico.
Foto: Marina Militare, US Navy e JMSDF
Luca Peruzzi Vedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l’Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane’s Navy International e Jane’s International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).