RIMPAC, contrazione di Rim of the Pacific, è la più grande esercitazione aeronavale a guida statunitense che si tiene ogni due anni nell’Oceano Pacifico.
Le manovre cominceranno giovedì 27 giugno e termineranno il primo agosto in una vasta area localizzata intorno alle isole Hawaii, e quest’anno vi prenderanno parte 29 nazioni diverse, con 25mila uomini, 40 navi di superficie, tre sottomarini, e oltre 150 velivoli imbarcati e non.
Cos’è RIMPAC
L’esercitazione simula un conflitto multi-dominio in una serie di scenari: dalla guerra antisommergibile, alla guerra di superficie, agli sbarchi anfibi sino ala difesa del gruppo d’attacco di portaerei.
Le forze anfibie e terrestri che prenderanno parte a RIMPAC 2024 saranno composte da nove nazioni partner che metteranno a disposizione 13 navi, con una miscela di aerei, veicoli d’assalto e connettori nave-terra. Durante RIMPAC, questo gruppo anfibio misto si muoverà come una forza congiunta e combinata in grado di rispondere alle sfide, che vanno dai conflitti di alta intensità agli aiuti umanitari passando per i soccorsi in caso di calamità.
Sul sito della U.S. Navy si legge infatti che quest’anno a RIMPAC sarà effettuata la più grande esercitazione di aiuto umanitario e di soccorso in caso di calamità con otto paesi, cinque navi, cinque mezzi da sbarco, cinque aerei, molteplici forze di terra e oltre 2500 partecipanti totali, inclusa l’esercitazione di gestione delle emergenze sanitarie alle Hawaii.
Per la prima volta in assoluto, quest’anno anche l’Italia parteciperà a questa imponente e complessa manovra nel Pacifico con un PPA (Pattugliatore Polivalente d’Altura), il “Raimondo Montecuccoli”.
Le caratteristiche del “Montecuccoli”
Il PPA Raimondo Montecuccoli (foto Marina Militare)
Nave “Montecuccoli”, terzo PPA varato e primo in configurazione Light Plus, è un’unità progettata per svolgere una vasta gamma di missioni che spaziano dal ruolo di “nave ammiraglia” di una forza navale, a unità di scorta a gruppi portaerei, a missioni di presenza e sorveglianza nelle aree di interesse, dando dimostrazione di affidabilità, flessibilità operativa ed elevate prestazioni di piattaforma e di combattimento.
La configurazione Light Plus fornisce un sistema di difesa aerea di nuova generazione, sistemi di guerra elettronica migliorata e capacità di comando e controllo per far fronte alle minacce aeree e di superficie presenti e future, notando che la stessa piattaforma mantiene tutte le capacità di guerra anti-superficie e anti-aerea offerte dalla suite di armamento installata sui due PPA Light già in servizio (Nave Morosini e Nave Thaon di Revel).
Le principali capacità distintive di un PPA Light Plus includono il sistema missilistico di difesa aerea SAAM ESD (Surface Anti-Air Missile – Extended Self Defence) di MBDA Italia, il nuovo radar di Leonardo a quattro facce fisse tipo AESA (Active Electronically Scanned Array) “Kronos Quad”, la suite completa da EW (Electronic Warfare) di Elettronica e consolle per il Combat Management System (CMS) SADOC Mk 4 di Leonardo.
Il sistema di difesa aerea installato sul “Montecuccoli” è incentrato su due sistemi di lancio verticale A50 di Naval Group a 8 celle per la famiglia di missili terra-aria Aster di MBDA, tra cui i futuri Aster 30 Block 1 NT e C2. L’armamento di bordo include il cannone 127/64 millimetri “LightWeight” di Leonardo a prora, con sistema di movimentazione automatica delle munizioni e in grado di utilizzare l’intera gamma di proiettili guidati/non guidati a lungo raggio della famiglia Vulcano e il 76/62 millimetri sempre di Leonardo che fornisce ausilio alla difesa contro missili e minacce asimmetriche grazie alle munizioni guidate DART e in grado di sparare i proiettili Vulcano guidati a lungo raggio, inoltre sono presenti due cannoncini da due supporti da 25 millimetri controllati direttamente dalla plancia. Proprio la plancia è la vera innovazione di queste particolari unità: i PPA hanno infatti una configurazione “aeronautica”, con due posti affiancati da cui si può comandare praticamente tutti i sistemi della nave.
Come per gli altri PPA, i PPA Light Plus dispongono di un ponte di volo a poppa in grado di operare con un elicottero EH-101 e di un hangar che può accogliere fino a due SH-90A o un singolo EH-101. L’SH-90A, normalmente utilizzato, ha un pacchetto di missione completamente integrato che comprende una suite ASW (Anti Submarine Warfare) comprendente un sonar a immersione e boe acustiche, insieme a sensori elettronici ELINT (Electronic Intelligence), radar di ricerca in superficie, sistema elettro-ottico, e la capacità di utilizzare sia siluri MU-90 che i missili antinave MBDA Marte Mk2/S. I PPA sono poi stati progettati per poter mettere in mare rapidamente un RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) per forze speciali o operatori della Brigata San Marco da poppa, e per poterlo altrettanto velocemente recuperare.
Una missione strategica per l’Italia
La crociera nel Pacifico del “Montecuccoli” è cominciata lo scorso 29 aprile da La Spezia; l’unità ha attraversato l’Oceano Atlantico ed è entrata nel Pacifico passando dal Canale di Panama per poi dirigersi verso San Diego (dove è arrivata il 12 giugno) facendo tappa in Messico. Durante tutta la campagna la Marina Militare prevede che il “Montecuccoli” mostrerà bandiera in 13 porti di 11 differenti nazioni, ma soprattutto, oltre a partecipare all’esercitazione RIMPAC, si unirà alla PACIFIC DRAGON, un’esercitazione multinazionale biennale di difesa aerea e missilistica integrata che si terrà sempre nell’area delle Hawaii, includendo il Pacific Missile Range Facility Barking Sands. Questa esercitazione è stata concepita per migliorare il coordinamento tattico e tecnico e l’interoperabilità nell’ambito della difesa aerea, e vede la partecipazione delle principali marine dell’area nonché la U.S. Missile Defence Agency (MDA).
La crociera del “Montecuccoli”, oltre a certificare l’impegno internazionale della Marina Militare ed essere esibizione delle capacità dell’industria nazionale, rappresenta una maggiore presa di coscienza politica – insieme alla missione in Indo-Pacifico del gruppo navale incentrato su Nave Cavour – dell’importanza strategica di quel settore del mondo per la sicurezza nazionale: l’Estremo Oriente, e in particolare i mari del Pacifico Occidentale, oltre a essere teatri di crisi internazionale, vedono il passaggio di un’importante fetta del traffico commerciale globale (intorno al 3o%) da cui dipende la nostra economia. Addestrarsi per avere future capacità di proiezione del potere aeronavale a distanze maggiori rispetto al teatro del Mediteraneo Allargato, significa stipulare un’assicurazione in caso di peggioramento della situazione internazionale.
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