Dopo una lunga sosta, necessaria per un radicale ammodernamento dell’impianto, la Camera di Decompressione per ossigeno terapie iperbariche del Raggruppamento subacquei e incursori “Teseo Tesei” della Marina Militare (Comsubin) è nuovamente operativa.
Tale impianto, nato nel 1991 con lo scopo di fornire un adeguato supporto alle attività di immersione del personale subacqueo militare è stato spesso impiegato, in passato, anche per concorrere alla risoluzione di emergenze in ambito civile.
Superati i dovuti test e collaudi la Camera può essere resa nuovamente disponibile al sistema sanitario locale per il trattamento in emergenza dei subacquei civili affetti da patologie da decompressione e di tutti quei pazienti affetti da malattie non legate all’immersione, ma per le quali la respirazione diossigeno puro in pressione determina un forte ed immediato giovamento, come ad esempio l’avvelenamento da monossido di carbonio, evento ricorrente soprattutto nei mesi invernali a causa di scarichi fumari malfunzionanti.
Quest’apparecchiatura salva vita è stata ripristinata grazie alla determinazione del Comando del Raggruppamento e alla dedizione del personale tecnico del Varignano (La fortezza che ospita il Comsubin) che, pur agendo in un contesto di ristrettezze economiche, sono riusciti non solo ad ottenerne la relativa idoneità all’impiego dal dipartimento territoriale dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), ma anche a corredarla di un presidio sanitario dedicato che renderà possibile il completo ciclo della gestione delle eventuali emergenze sanitarie.