Ex militare nella base Usa, dopo che è stata smantellata è rimasto nell’isola Insegnante di musica e inglese, dirige la banda filarmonica Giuseppe Garibaldi.
di Serena Lullia
LA MADDALENA. La sua è una storia d’amore che sa di note jazz e di mare. Racconta di un colpo di fulmine che dalla Florida lo ha portato in Sardegna. E tutto perché lei, così piccola rispetto al mondo extra large da cui arrivava ma unica, gli ha strappato il cuore al primo sguardo. William Jefferson jr Edes, per tutti Jeff, è un ex militare della Marina americana. Un marine musicista. Quando la base Usa è stata smantellata, è rimasto alla Maddalena. Stregato da quello scoglio scolpito dal vento e colorato di tutte le sfumature di azzurro che aveva visto per la prima volta nel 1996. La divisa è appesa nell’armadio dei ricordi. Oggi le uniche armi che Jeff usa sono note e pentagramma. Gli strumenti con cui dà lezioni di musica e felicità ai giovani maddalenini.
Musica e Marina. Del marine versione armadio, sguardo di ghiaccio e lineamenti da battaglia, Jeff non ha proprio nulla. Più un artista new age che un soldato. A colpire è l’espressione felice. I suoi occhi ridono prima ancora della bocca. Nato a Jackson, metropoli della Florida da 800mila abitanti 47 anni fa, da bambino gira il mondo con mamma e papà, militare della Marina americana. Vita da gitani in divisa. Mai più di due anni nello stesso posto. Germania, Messico, Colorado, Texas. Nonni contadini, bisnonna indiana, Jeff capisce subito che la strada della sua vita è fatta di note e spiritualità. Si laurea in musica e nel 1998 si arruola in Marina. Ma lo spirito patriottico ha poco a che vedere con la sua scelta. «Solitamente gli americani si arruolano per pagarsi l’università che da noi costa 20-30mila euro all’anno – spiega – . Io mi ero già laureato grazie a delle borse di studio. Entrai in Marina per sfizio, per vedere il mondo. Mi mandarono a Napoli, dove prestavo servizio come militare con la specialità di musicista e il grado di maresciallo di seconda classe. Suonavo per l’unica banda che rappresenta l’America in Europa. Ho girato tutti i paesi europei e le ambasciate. Ho suonato per i cambi di comando musica militare, classica, di marcia, pop nelle feste».
Amore predestinato. Nel 1998, nella base americana con radici maddalenine a Santo Stefano dal 1972, c’è un cambio di comandante. La banda della sesta flotta di Napoli viene chiamata per accompagnare l’evento. È lì che suona Jeff. «Quest’isola era nel mio destino – dice –. Il giorno dopo la cerimonia ci lasciarono un giorno libero e me ne andai in giro per l’isola. Cominciai a camminare fino a quando mi ritrovai a Tegge, davanti alla spiaggia. Era una giornata pazzesca, il mare sembrava olio. Mi stavo preparando per andare via e dissi tra me e me: sarebbe davvero bello vivere in questo posto». Nel 1999 si conclude il primo ciclo in Marina di Jeff. In America, dopo i primi quattro anni la riconferma di altri quattro è garantita. A patto che i militari accettino la destinazione. «Mi volevano mandare a Okinawa – ricorda l’ex marine –. Non accettai e tornai in America per tre mesi. Ma volevo ritornare in Europa. Presentai la domanda per insegnare musica nelle scuole americane all’estero. E mi destinarono alla Maddalena».
Musica e felicità. Jeff viene mandato come insegnante di ruolo alla scuola della Trinita. Lì sorgeva il villaggio a stelle e strisce. Un piccolo pezzo di America incastonato tra graniti e macchia mediterranea. Lì vivevano le famiglie dei marines e i loro figli studiavano nella scuola pubblica americana. «Insegnavo musica a 800, mille bambini all’anno – ricorda Jeff –. Un’ora al giorno tutti i giorni. Sono stati otto anni bellissimi della mia vita, sia a livello umano che professionale».
Io resto qui. Quando nel 2007 la Marina americana va via Jeff resta alla Maddalena. Viene assunto dalla Marina italiana per insegnare inglese ai militari. E il suo destino si incrocia con il simbolo della Marina italiana nel mondo, il Vespucci. «Serviva un insegnante madrelingua per fare lezioni a bordo – racconta –. Accettai subito. Per quattro estati, ancora una volta grazie alla Marina ma questa volta italiana, mi ritrovai a girare il mondo. Durante l’inverno insegnavo a Mariscuola».
Euroamericano. Jeff si sente un americano dal cuore europeo. «In America parlo sempre delle cose belle che ci sono in Europa. Come la sanità e l’università. Io ho una mentalità europea. In America ogni anno per frequentare l’università si pagano 20-30mila euro e la sanità decide per te quali esami devi fare. Qui è molto meglio. Dell’America mi manca la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto anche nella scelta di restare a vivere alla Maddalena. I miei familiari vengono spesso nell’isola e a volte vado io a trovarli. Dell’America mi mancano i supermercati aperti a tutte le ore. In Italia il mondo è pensato per le coppie. Uno dei due, marito o moglie, va a fare la spesa. Io che sono single devo fare tutto da solo. Ma quando io sono libero, i market sono in chiusura e devo fare tutto di fretta. Oppure quando non lavoro, ad esempio nel primo pomeriggio, i negozi sono chiusi. Ma io amo l’Europa, l’Italia e La Maddalena per me è il posto più bello del mondo».
Musica e felicità. Jeff oggi dirige l’associazione bandistica Filarmonica Giuseppe Garibaldi. Polistrumentista, allievo del Conservatorio a Rovigo, sogna un grande concerto con le altre bande della Maddalena. È poi responsabile di alcuni progetti di insegnamento dell’inglese con la musica nelle scuole della Gallura. «La musica e in generale la cultura sono lo strumento per conoscere il mondo. Senza la musica io non avrei potuto viaggiare, fare tutte le esperienze della mia vita. Grazie a lei ho conosciuto tanti popoli, tante culture, tanti mondi. Conoscere le diversità è un arricchimento».