Noi marinai non siamo come voi,
Noi siamo della nave e la nave è di noi.
Che ne sai, sulla terra,
di quest’onda immensa orlata di frangenti,
che corre inesorabile all’incontro sollevando la prua come un fuscelloe la fa ricadere nel gran gorgo e poi scroscia sui fianchi all’avanzare.
Che ne sai tu di quello che si sente
di notte in una plancia
dove non v’è altra luce
di quella dei quadranti
con cifre azzurre per i nostri occhi attenti.
dove non v’è altro suono
che l’aritmia dei conta giri
e il nostro calmo respirare.
Mentre i binocoli delle vedette scrutano dalle alette l’orizzonte.
Che ne sai tu delle stelle che sono come un manto che dall’alto ci avvolge come un immenso altare dove si può pregare.
Noi consapevoli ad ogni istante
che ognuno ha gli altri accanto
e che se pure potremmo
perire tutti insieme ogni momento
Ognuno e sempre pronto a soccorrere l’altro
a rischio di se stesso.
Che ne sai. sulla terra, del legame profondo che unisce i marinai di tutto il mondo. Noi che parliamo un linguaggio diverso che non sa i confini di razze e di paesi,
Noi che abbiamo nel cuore il sapore di ciò che voi solo con le parole tentate di chiamare liberta.
Amm. Franco Spagnoli
“Scritta quando giovane ufficiale di rotta sul C.T. Ardimentoso ero in navigazione di guerra”