Parliamo dei Fischi Marinari. Dati raccolti in giro per il web in particolare sul sito Marinai d’Italia
La nave scuola Amerigo Vespucci ha una particolarità … (una delle tante!) che la rende ancora più singolare … tutti i comandi delle manovre da eseguire da parte dell’equipaggio (in particolare dai nocchieri) vengono dati con l’uso di un singolare fischietto. Questo fischietto è chiamato proprio “fischio del nostromo” generalmente è di ottone, o comunque di metallo, ed ha una catenina che consente di tenerlo al collo sempre pronto all’uso. È fatto da un tubicino, detto cannone, da un anello, detto maniglia, attaccato all’estremità dell’impugnatura, chiamata chiglia, e di una pallina forata, detta boa, da cui esce il suono. Si impugna all’altezza della chiglia, tra pollice ed indice; con le altre dita si regolano invece l’intensità e la modulazione del suono (una nota alta e una bassa, tre toni: pieno, modulato e trillo). Emettendo questi suoni modulati, permette di impartire ordini diversi a seconda del suono e dei trilli variamente modulati, e, cosa più importante, consente a tutto l’equipaggio diversamente disposto (anche dal punto più alto degli alberi!) di sentire l’ordine da eseguire. Ma facciamo un passo indietro, una piccola precisazione prima di proseguire; sai la differenza tra nocchiere e nostromo? I nocchieri sono gli uomini dell’equipaggio addetti alle manovre in coperta, cioè sul ponte esterno. Su una nave a vela come il Vespucci costituiscono gran parte dell’equipaggio (considera infatti il numero degli alberi, dei pennoni e di tutte le relative vele!). Il nostromo di bordo è sempre e solo uno, è il capo supremo dei nocchieri. A bordo della nave scuola Vespucci “cambia nome” e … viene chiamato 1° Nocchiere. Impartisce gli ordini dati dal Comandante tramite il fischio da nostromo. È aiutato nel suo lavoro da un gruppo di nocchieri, muniti anche loro di “fischietto” (vedi la foto all’inizio di questa pagina). Ogni albero ha un armo di uomini comandato da un sergente, o da un 2° Capo, che impartisce gli ordini, stando alla base di ogni albero, tramite il fischio. Il fischio da nostromo è di origine britannica, si chiamava boatswain’s pipe. Sembra esistesse già nel Medioevo, ma sicuramente se ne conosce la presenza a bordo delle navi nel tardo Seicento. Viene usato anche per rendere gli onori al Comandante e agli Ufficiali, ed ospiti importanti, che salgono a bordo o che scendono dalla nave.
Posizioni della mano
Le 4 posizioni corrette della mano sono: aperta, incurvata, chiusa e stretta così come mostrate in figura. Lo sforzo dei polmoni o la pressione del soffio varia con ognuna posizione. Di regola la posizione a mano aperta richiede la minima pressione per ottenere un tono chiaro e basso mentre la posizione stretta richiede la maggior pressione e rende il tono acuto, chiaro ed elevato. I toni bassi vengono ottenuti con la posizione a mano aperta. Con i trilli del fischietto il Nostromo rende gli onori a bordo delle unità della Marina Militare. Questi vengono resi al barcarizzo alle autorità che stanno per transitarvi. In antichità il fischio indicava al personale di servizio in coperta il numero di lanterne che dovevano essere utilizzate per illuminare il cammino e l’accesso al barcarizzo stesso. Ovvero al fischio “QUATTRO ALLA BANDA”, il numero corrispettivo di Marinai (4) si preparava per scendere da bordo; quindi al fischio “FUORI”, gli stessi si dislocavano in modo da illuminare la via per l’accesso al vascello, mentre al segnale “RIENTRA”, i Marinai tornavano a posto, in coperta. I fischi eseguiti si contraddistinguono in: DUE ALLA BANDA per gli Ufficiali fino al grado di Tenente di vascello e corrispondenti gradi o livelli sia militari sia civili; QUATTRO ALLA BANDA per gli Ufficiali fino al grado di Capitano di vascello e corrispondenti gradi o livelli sia militari sia civili; SEI ALLA BANDA per gli alti Ufficiali fino al grado di Ammiraglio di Squadra e corrispondenti gradi o livelli sia militari sia civili; OTTO ALLA BANDA che sono i massimi onori, vengono tributati alla Bandiera Nazionale/Navale, ai Capi di Stato, ai Caduti.
L’articolo della rivista Marinai d’Italia
Qui potete scaricare i file Mp3 dei fischi
FONTE : Marinai d’Italia, web e personali