La fregata della Marina Militare ha svolto un ruolo fondamentale in qualità di unità di scorta alla USS Harry S. Truman, integrata nel Carrier Strike Group 8

20 gennaio 2025 Redazione Notiziario della Marina online
Attività duali e complementari
Nel panorama geopolitico e marittimo attuale, caratterizzato da dinamiche complesse, in continua evoluzione, influenzato da sfide globali e crescenti tensioni regionali, la cooperazione tra forze navali alleate riveste un ruolo cruciale per garantire stabilità e sicurezza. Un esempio significativo di tale collaborazione è rappresentato dalle attività che la Marina Militare svolge a fianco della US Navy, a supporto dei dispiegamenti operativi dei Carrier Strike Group statunitensi. Ultima in ordine di tempo è quella recentemente svolta, nel periodo da ottobre a dicembre, da Nave Carabiniere nei Mari del Nord e di Norvegia, nel Mediterraneo orientale, passando per l’Oceano Atlantico.
La fregata della Marina Militare ha svolto un ruolo fondamentale in qualità di unità di scorta alla USS Harry S. Truman, integrata nel Carrier Strike Group 8 (CSG8), composto, oltre che dalla citata portaerei, dall’Incrociatore Gettysburg e dai Cacciatorpediniere Stout e Jason Dunham.
In tale contesto, un aspetto particolarmente rilevante è stato l’alto livello di interoperabilità conseguito tra l’unità italiana e quelle statunitensi, reso possibile dal continuo scambio di informazioni operative e tattiche che ha consentito di essere sempre pronti a fornire una risposta tempestiva ed efficace alle potenziali minacce incontrate nelle differenti aree di operazione.
La fase del dispiegamento che ha visto il CSG8 operare nei Mari del Nord è stata denominata Operazione High North Expanded Maneuver (HNEM), durante la quale le unità si sono confrontate con un peculiare contesto operativo e geografico contraddistinto, tra l’altro, da condizioni marine particolarmente sfidanti che hanno favorito il consolidamento delle capacità marinare degli equipaggi.
L’integrazione nel Gruppo navale riveste inoltre una considerevole importanza sotto il profilo della cooperazione internazionale, andando a sottolineare l’importanza del concorso di forze di Marine alleate per garantire la sicurezza internazionale e la difesa collettiva, nonché enfatizzare il reciproco rapporto di stima tra le Marine stesse. Infatti, oltre ad operare in sinergia per fronteggiare eventuali rischi in scenari complessi, le attività svolte hanno contribuito a consolidare il dialogo, creando un ambiente comune dove condividere tattiche, procedure e strategie operative.
In aggiunta alle attività svolte nel corso delle navigazioni, le soste di Nave Carabiniere nei porti di Rota, Oslo e Marsiglia hanno inoltre consentito il consolidamento delle relazioni bilaterali con le nazioni ospitanti, rappresentando importanti occasioni di incontro tra autorità militari e civili locali, mediante un’intensa attività protocollare che si è declinata in diverse visite ufficiali, con il coinvolgimento delle locali autorità diplomatiche italiane.
La cooperazione tra Italia, Stati Uniti e le altre marine alleate, unita all’interscambio di esperienze che ne scaturisce, consente di approfondire la conoscenza reciproca e consolidare la fiducia tra le parti. Questo rafforza sia la capacità di risposta congiunta sia la sicurezza collettiva, un elemento di importanza fondamentale nei complessi scenari di crescente instabilità geopolitica odierna.
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FONTE: Notiziario on line della Marina Militare
