DIRITTI SU LAVORO E SALUTE DEI MILITARI. DOPO IL SUICIDIO del Graduato dell’Esercito di pochi giorni fa, LETTERA AD ASSODIPRO su strade sicure .
Il Ministero Difesa non risponde, aiutateci voi :” Certo di una vostra collaborazione per migliorare la nostra situazione lavorativa e, nel lungo termine, di salute”.
Assodipro Presidenza Nazionale . Salvatore Rullo
s.rullo@tin.it – segreterianazionale@assodipro.org
Dopo il nostro ultimo articolo che rispecchia il nostro costante impegno sul tema dei Diritti dei militari su Lavoro e Salute, inerente anche i SUICIDI ultimi recenti di 2 Carabinieri e di un Graduato dell’ Esercito Italiano, suicida durante il suo turno di servizio nell’ operazione “ Strade Sicure “ a Roma, abbiamo ricevuto messaggi, telefonate e segnalazioni importanti che stiamo approfondendo per dare il massimo aiuto possibile.
Come ASSODIPRO continuiamo le nostre battaglie democratiche per migliori diritti su lavoro e salute dei militari con le nostre azioni, articoli , iniziative politiche e informazione per DARE VOCE E TUTELA A CHI VOCE E DIRITTI NON HA. I cittadini lavoratori in uniforme non possono continuare ad essere trattati da “ numeri per fare numero e immagine “ – “ numeri da spremere senza diritti e tutele per fare carriera “ – “ numeri, spesso anche lavoratori a tempo determinato senza diritti “ – numeri senza veri organi di rappresentanza e tutela sindacale .
PUBBLICHIAMO LA LETTERA CHE ABBIAMO RICEVUTO che ci dipinge un quadro di lavoro senza diritti minimi che va evidenziato, approfondito e risolto, dalla Politica ( il ministero Difesa pare non risponda ) e dai Vertici e comandi di vari livello che appaiono troppo attenti a “ immagine, numeri e risultati di carriera “ che, crediamo, si possono ottenere senza trattare le persone come numeri e senza incidere sul loro stato fisico, lavorativo e di salute fino a creare situazioni di stress che possono portare a gesti gravi. LE DOMANDE FATTE IN QUESTA LETTERA, che noi di ASSODIPRO facciamo nostre e rilanciamo, MERITANO ANALISI E RISPOSTE CON SOLUZIONI IMMEDIATE, appaiono, tra l’altro, oltre che richiesta legittima di rispetto per i diritti e dignità che deve avere ogni lavoratore, cose modificabili in poco tempo a favore degli operatori , che NON SONO NUMERI DA USARE, e del loro lavoro. .
Cara Associazione Assodipro
Mi rivolgo a voi poiché noi militari noi possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero perchè il nostro status ce lo vieta. Quindi dopo aver fatto appello alla segreteria del ministero della difesa ora scrivo anche a voi.
Mi presento sono un militare dell’esercito effettivo presso il XXXXX e impiegato da più anni sia all’estero che in patria nell’operazione “strade sicure’. Ed è proprio a proposito di quest’ultima che vi scrivo questa mail.
In primis vi chiedo il perché a differenza di altre forze armate noi come esercito siamo gli unici a dover assolvere questa operazione senza il concorso di marina ed aeronautica che in altri paesi europei concorrono anch’esse a difesa del territorio.
Come secondo punto vi vorrei chiedere il perche noi solamente chiamati ad assolvere in patria il ruolo di agenti di pubblica sicurezza dobbiamo indossare G.A.P. ( giubbotto anti proiettile ) dal peso sol’esso di quasi 15kg e arma lunga ( dal calibro 5,56 il quale uso in città risulterebbe anche dannoso poiché dalla gittata troppo lunga ) e pistola per arrivare ad un peso totale di quasi 22 kg .
Ad Assodipro chiedo di darmi voce sul perchè siamo gli unici a dover sostenere turni di sei ore in PIEDI senza la possibilità di sederci o alternarci con il nostro coppio su di un mezzo spesso e dico spesso derisi da altre forze di polizia che a volte operano in concorso con noi che possono stare nei loro mezzi sia d’estate che di inverno senza giubbotto antiproiettile e senza fucile…..e allora mi chiedo : sono anche loro di carne e ossa? Allora se è legittimato il nostro equipaggiamento perché anche loro non lo indossano o perché noi non possiamo fare come loro?
Perche scendo nel dettaglio, è comprovato che anche un individuo in perfetto stato fisico dopo tre ore che è in piedi immobile “come vogliono i nostri superiori ” con 22 kg sulle spalle e sulla schiena non ha più la sua efficienza operativa non essendo più utile alla causa in caso di necessitá.
E mi sento di aggiungere che sei ore in piedi con questo peso ci portano incontro a patologie legate alla postura e alla spina dorsale rendendo credetemi il servizio in taluni casi davvero straziante.
Infine vado a toccare il punto delle ore.
Spesso siamo chiamati a svolgere turni in quinta lavorando anche di notte e festivi accumulando ore di recupero che però ci vengono pagate solo nella formula delle 15 ore mensili facendo di tutto un brodo non calcolando ore festive e notturne ( come invece viene calcolato per esempio in polizia o citando un’altra forza armata i cc )
Certo di una vostra collaborazione per migliorare la nostra situazione lavorativa e nel lungo termine di salute.
Spero possiate portare il nostro appello dove noi non possiamo portarlo poichè impossibilitati e spesso non ascoltati dai nostri superiori ostinati a passare sulla nostra SALUTE mentale e fisica pur di esprimere una forza d’immagine e una parvenza di operatività sul territorio che non rispecchia quella dei nostri stati d’animo !
Confidando in una vostra più celere risposta vi ringrazio anticipa mente.
Lettera firmata