Estratto dal numero di Gennaio 2024 del Notiziario della Marina un interessante approfondimento dell’ Ammiraglio Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale intervistato da Alessandro Busonero
Flessibilità, versatilità e autonomia logistica sono caratteristiche che rendono uniche le Marine. Come è evoluta la Squadra Navale?
Oggi la Marina è attiva su più fronti, ben oltre i confini del Mare Nostrum. Nel 2023 abbiamo avuto fino a 11 unità della Squadra Navale contemporaneamente fuori dal bacino mediterraneo, in linea con il concetto di proiezione in tutta l’area di prioritario interesse strategico nazionale. Per diversi mesi abbiamo anche operato nell’Indo-Pacifico. Grazie ai connotati di flessibilità, versatilità e autonomia delle forze marittime, abbiamo realizzato uno “schema di manovra” per assolvere i nostri compiti istituzionali e al tempo stesso conferire massima efficacia all’azione complessiva della flotta. In linea con le direttive del Capo di Stato Maggiore della Marina, negli ultimi due anni ci siamo così dedicati a realizzare un continuum operativo marittimo per disporre di unità navali e relative componenti specialistiche imbarcate “dove e quando servono” per difendere gli interessi del Paese. Ne è derivata un’azione ampia ed efficace, estesa a tutta la regione del Mediterraneo Allargato e oculatamente pianificata e condotta per essere sostenibile nel tempo.
Per sincronizzare la manovra complessiva abbiamo messo a sistema i movimenti delle unità navali anche con la partecipazione alle operazioni marittime svolte sotto egida della NATO, dell’Unione Europea e delle altre coalizioni cui la Nazione aderisce. Con questo approccio, negli ultimi due anni abbiamo incrementato l’attività di circa il 20% per poter fronteggiare tutte le diverse esigenze operative legate all’evoluzione dello scenario: quelle nazionali, per proteggere da minacce emergenti i traffici marittimi di interesse in Golfo di Guinea e Mar Rosso oltre che nei mari circostanti la Penisola; quelle a favore dell’Alleanza Atlantica, per la deterrenza nei confronti della Russia, nel Baltico e nel Mediterraneo; quelle per sostenere la sicurezza marittima dell’Unione Europea in Mediterraneo, Oceano Atlantico e Oceano Indiano.
La forza della Marina è lo “spirito del marinaio” che ci porta a lavorare insieme per il raggiungimento delle missioni, qualsiasi esse siano. Nel tempo è cresciuta l’attenzione al benessere del personale, con attività specifiche e strutture dedicate. In breve, quali sono le iniziative principali svolte nel 2023 e quali quelle in cantiere per il 2024?
Superate anche le restrizioni del periodo pandemico, nel 2024 abbiamo ripreso e rinnovato l’apertura alle famiglie di basi, strutture, unità e reparti della Squadra Navale. Ci siamo posti l’obiettivo di avvicinare soprattutto i più piccoli alla professione dei genitori. Con questo spirito abbiamo dato nuovo impulso ai cosiddetti family day in tutte le nostre sedi. Sono anche riprese, a favore dei familiari, le uscite in mare, le esperienze a bordo dei velivoli dell’aviazione navale e le attività sui mezzi della Brigata Marina San Marco.
Particolare attenzione è stata anche posta nell’accrescere la fruibilità di palestre, impianti e strutture sportive, ammodernando e ampliando quelle esistenti, sia nelle basi sia a bordo delle navi. Stessa cura abbiamo rivolto alle strutture alloggiative che in più sedi sono state e saranno oggetto di lavori di ristrutturazione e ammodernamento, necessari a meglio soddisfare le esigenze e le richieste del personale.
In seguito all’evidente apprezzamento degli utenti per i due stabilimenti elioterapici gestiti nell’ambito della Squadra Navale – mi riferisco a quelli di Taranto San Vito e di Marinella di Sarzana (La Spezia) – abbiamo preso anche quello dell’isola di San Pietro, a Taranto, affidandolo alla locale Stazione Navale e prevedendone l’apertura già dalla prossima stagione estiva.
Analoga attenzione stiamo prestando allo stabilimento di Brindisi, da tempo inattivo, prevedendo interventi che dovrebbero consentirne la riattivazione entro i prossimi due anni. Sempre sul benessere del personale, voglio sottolineare lo sforzo in atto fin dall’inizio del mio mandato su tre fronti specifici: programmazione anticipata dell’attività delle unità navali, contenimento dei periodi di fuori sede degli equipaggi e riduzione dei temporanei imbarchi per sopperire alle carenze di personale.
La flessibilità d’impiego è uno dei punti di forza della Marina. La Squadra Navale ne ha dato ampia prova nel 2023. Due esempi concreti, con la nave anfibia San Marco inviata in poco più di 24 ore a febbraio in Turchia e Siria e a settembre in Libia quale supporto nazionale a catastrofi naturali che hanno colpito le popolazioni locali. In questi casi, quanto l’addestramento degli equipaggi e delle procedure incide sul compimento della missione?
La molteplicità e la varietà delle attività del 2023 evidenziano la capacità dei nostri equipaggi di operare efficacemente in tutto lo spettro delle missioni loro assegnabili. Tanto quelle operative o addestrative quanto quelle di intervento umanitario in contesti di calamità naturali.
Da Comandante in Capo sono particolarmente orgoglioso dell’elevata prontezza e delle capacità messe in luce dal nostro personale, militari e civili.
È il risultato del nostro costante e virtuoso processo di addestramento, come quello svolto nell’ambito delle esercitazioni Mare Aperto, unito allo spirito di abnegazione che da sempre caratterizza il meraviglioso capitale umano di cui disponiamo: uno straordinario valore aggiunto che supera il contributo portato dalla tecnologia, pur sempre fondamentale e abilitante per la Squadra Navale, come dimostra il salto generazionale che stiamo vivendo con l’ingresso in linea delle nuove navi realizzate grazie alla cosiddetta Legge Navale, tra cui i moderni pattugliatori classe Thaon di Revel. Circa l’ottima prestazione di nave San Marco, mi fa piacere sottolineare come la sua variegata e proficua attività sia stata il risultato dell’implementazione, nel 2023 per la prima volta, del concetto di Littoral Expeditionary Group (LEG). Si tratta di tenere in alta prontezza una nave anfibia con a bordo una componente da sbarco a livello compagnia della Brigata Marina San Marco. Tale concetto sarà ulteriormente sviluppato nel 2024 su nave San Giorgio che parteciperà insieme al Garibaldi all’esercitazione Nordic Response nell’Artico. Sempre in materia di addestramento, colgo l’occasione per sottolineare l’enfasi che abbiamo posto sull’innalzamento dei livelli di capacità di tutte le componenti della flotta fin dal giorno in cui ho assunto il Comando della Squadra Navale nel dicembre 2021. Dopo aver portato a termine con successo ben quattro esercitazioni Mare Aperto della durata di un mese ciascuna, due nel 2022 e due nel 2023, e numerose altre attività addestrative in ambito nazionale e internazionale, sono soddisfatto dei risultati raggiunti dai nostri equipaggi, dalle componenti specialistiche e dagli staff di pianificazione e condotta.
La Marina Militare nel tempo ha sviluppato il cosiddetto Tridente che impegna in maniera diretta gli equipaggi e i mezzi aeronavali della Squadra Na-vale. In breve di cosa si tratta e quale sono le sue peculiarità?
Lo Strumento Marittimo si avvale da tempo di un tridente strategico di proiezione articolato su tre pilastri fondamentali: il gruppo portaerei, il gruppo anfibio e la componente subacquea composta dal binomio sommergibili-forze speciali. L’insieme del gruppo anfibio e del gruppo portaerei costituisce la forza di proiezione marittima nazionale e con gli F-35B ci pone nella élite dei pochi Paesi al mondo con velivoli di quinta generazione. La nostra azione di proiezione è indirizzata lungo due direttrici: una operativa, di difesa e sicurezza marittima in contesti multi dominio, multidimensionali e multilaterali; l’altra cooperativa, sviluppata a livello interforze e interagenzia. La loro combinazione dà vita a un impegno continuo, in grado di proiettare le nostre capacità, con massima rapidità ed efficacia, dove e quando necessario.
La dimensione subacquea è in grande evoluzione, pochi sono i Paesi che hanno investito in questo mondo. C’è stata una grande corsa allo spazio, ma poco abbiamo pensato al mondo subacqueo. In breve, quali le iniziative principali svolte nel 2023 e quali messe in cantiere per il 2024?
L’attenzione verso la dimensione subacquea ha ricevuto ulteriore impulso nel settembre 2022, all’indomani dell’incidente occorso al “North Stream”. In quell’occasione, emerse la necessità di rafforzare ciò che in realtà facevamo già da tempo per la sorveglianza subacquea. Nel dare maggiore struttura e continuità all’azione, abbiamo quindi lanciato una nuova operazione, denominata Fondali Sicuri, centrata sul monitoraggio delle infrastrutture critiche sottomarine, tra cui gasdotti, oleodotti, cavi di telecomunicazioni e linee elettriche. Il nostro modello, il primo implementato in questa forma, sta costituendo un valido riferimento cui guardano con interesse la NATO e i suoi membri. A ulteriore conferma dell’attenzione della Marina verso la valorizzazione e la promozione delle potenzialità in questo campo, mi fa piacere ricordare la recente inaugurazione del Polo Nazionale della Subacquea avvenuta a La Spezia lo scorso dicembre: una grande impresa che consente di valorizzare e promuovere in un’ottica di Sistema-Paese l’ampio spettro di competenze e potenzialità nazionali nel campo dell’underwater.
Durante la Mare Aperto è stata svolta un’esercitazione cyber importante usando anche i nostri incursori e i carabinieri. Come le navi della Marina e gli equipaggi sono cambiate e cambieranno per fronteggiare questa minaccia?
Lei si riferisce al ciclo di esercitazioni denominate Chironex, finalizzate a testare i progressi nell’ambito della sicurezza cibernetica. Quella dello scorso novembre, tenutasi nell’ambito dell’ultima Mare Aperto, è stata la seconda. L’abbiamo condotta in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e con la società DEAS, impiegando strumenti tecnologici basati su soluzioni di Intelligenza Artificiale per la ricerca tempestiva di potenziali minacce cyber e l’analisi e classificazione dei malware. Ritengo necessario proseguire lungo questo percorso, ricercando ulteriori sinergie e dando vita a uno sforzo corale teso sia a sviluppare nuove capacità operative e soluzioni tecnologiche, sia a diffondere la cultura e la sensibilità verso il mondo cyber.
La Mare Aperto è divenuto un momento consolidato di confronto con il mondo accademico. La presenza di studenti di diverse università italiane negli staff militari dell’esercitazione è una realtà importante, un apprendimento reciproco tra due universi. In una battuta: cosa stiamo imparando noi militari e cosa hanno appreso gli studenti universitari da questa collaborazione?
Il coinvolgimento di una selezionata aliquota di studenti nell’esercitazione Mare Aperto ha avuto inizio nel 2015. Nel corso degli anni questa tendenza si è progressivamente consolidata. Dal nucleo iniziale di facoltà attinenti agli aspetti di consulenza legale, analisi geopolitica e attività di comunicazione e pubblica informazione, l’invito viene esteso a ulteriori ambiti: geologico, ingegneristico, informatico e cibernetico. Gli studenti hanno affrontato la sfida, arricchendo di contenuti e riflessioni lo sviluppo della simulazione addestrativa. Questa nostra esperienza pluriennale ha mostrato come l’integrazione di giovani laureandi all’interno degli staff operativi, grazie al loro straordinario entusiasmo e coinvolgimento, sia motivo di arricchimento reciproco. Un assoluto valore aggiunto per l’esercitazione che intendiamo alimentare e consolidare, in piena chiave interistituzionale.
Sappiamo che sin da giovane ha sfogliato le pagine del Notiziario della Marina e tuttora appartiene ai nostri affezionati lettori. Perché un marinaio, o un suo coetaneo al di fuori della Marina dovrebbe leggere questa rivista?
Penso che leggere il Notiziario della Marina sia un modo per sentirsi vicini al mare e sviluppare una cultura marittima. D’altra parte, non si può parlare di Marina se non si parla di mare e credo anche che i contenuti e le immagini del Notiziario siano un lavoro di qualità che si rivolge a tutti: adulti, ragazzi, marinai, istituzioni e cittadini. Con la sua struttura, il Notiziario contribuisce a sviluppare e diffondere lo spirito di appartenenza, a stimolare la passione per il mare e a far condividere esperienze legate al mare. Per i più giovani, in particolare, rappresenta un’opportunità di crescita delle conoscenze e di arricchimento personale, aumentando la consapevolezza di chi vorrebbe intraprendere questa interessante carriera professionale, al servizio della Nazione, e comprendendo al contempo che la Marina è anche scuola di vita.
Lunga vita al Notiziario, dunque, e buon vento per il 2024 alla Redazione e ai lettori tutti. L’anno appena iniziato si preannuncia impegnativo, sfidante e come sempre avvincente: avanti tutta, allora, verso nuovi orizzonti.
FONTE: NOTIZIARIO DELLA MARINA MILITARE
Copia dell’articolo
{source}<p><img src=”images/News/Info_abbonamenti.jpg” alt=”Info abbonamenti” width=”700″ height=”307″ style=”display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;” /></p>
<p><a href=”https://www.marina.difesa.it/media-cultura/editoria/marivista/Pagine/Abbonamento.aspx” target=”_blank” rel=”noopener”><img src=”images/News/logo_rivista_matrittima_abb.JPG” alt=”logo rivista matrittima abb” width=”500″ height=”145″ style=”display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;” /></a></p>
<p><a href=”https://www.marina.difesa.it/media-cultura/editoria/notiziario/Pagine/come_abbonarsi.aspx” target=”_blank” rel=”noopener”><img src=”images/News/Logo_Notiziario_online_Abb.JPG” alt=”Logo Notiziario online Abb” width=”643″ height=”59″ style=”display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;” /></a></p>
<p> </p>{/source}