Per elencare le spiagge più belle della Sardegna non basta una top five, né tantomeno un decalogo. Sarebbe più appropriato un dizionario o un tomo delle pagine gialle. Percorrere la strada che da Sant’Antioco va a Chia, proseguire poi verso Pula, arrivare a Cagliari e poi proseguire sul litorale che arriva a Villasimius, significa fare la collezione di cartelli che indicano stradine sterrate che vi portano a spiagge una più bella dell’altra. Ve ne elenco alcune, dove ho potuto fermarmi per il tempo di un bagno, di una foto o semplicemente di un caffè al baretto. Se avrete occasione di venire qui, godetevi questa costa perché, ancora salva da alcuni eccessi edilizi del nord, conserva un fascino selvaggio che incanta.
Litorale sud della Sardegna
Chia
Ho scelto di dormire non proprio sul mare, in un piccolo paese che si chiama Domus de Maria e che ha un doppio vantaggio. È vicinissimo a molte delle spiagge più belle di quest’area e vi permette anche di godere di severe montagne di roccia e fiori colorati e robusti. Scendete per pochi chilometri di curve e fermatevi nella famosa spiaggia di Su Giudeu, è incantevole. Il vero incanto però, almeno a parer mio, arriva proseguendo nella stessa direzione ancora una manciata di chilometri. La spiaggia di Teuredda vi sorprende ancora prima di bagnare i piedi nella battigia, la vedete dalla strada che insinua la sua lingua di sabbia fra i pini e gli isolotti che ha di fronte. Un paradiso di gabbiani in lontananza e acqua cristallina.
Litorale di Chia
Pula
Pula è un altro gioiello del Sulcis Iglesiente fatto non solo di spiagge incantevoli ma di memoria. Già sulla riva del mare, accanto a spiagge caraibiche (che poi non ho mai capito perché per intendere “bellissime” si debba dire caraibiche e non, per l’appunto, “sarde”) spuntano antiche e suggestive torri di avvistamento.Per gli amanti dell’archeologia però l’indirizzo è quello di Capo Pula, dove si trova il sito di Nora, vale a dire i resti di una città fenicia, probabilmente il primo centro importante di quest’isola magica che sembra conservare nel suo grembo la primitiva origine del mondo.
Scorcio nei pressi di Pula
Villasimius
Villasimius è un centro turistico piuttosto conosciuto. Siamo nel sud-est della sardegna, questo comune detiene il record di paese meno piovoso d’Italia e per le strade si respira un’affascinante aria di “ultimo confine”, oltre il quale si apre il mare aperto e l’Africa sembra appena dietro l’orizzonte. Inutile dire che anche qui le spiagge sono incantevoli. La prima in cui ci si imbatte è quella di Simius, bianca e larga, collegata al paese da una lunga strada dritta e assolata. Proseguendo invece verso il porto turistico si trova la spiaggia di Campulongo, dall’altra parte invece si esaltano i molteplici colori di porto Giunco. Passeggiando poi per le strade di Villasimius mi è caduto lo sguardo su un adesivo applicato ad una vetrina: “ qui si accettano Sardex”. Ecco trovata una storia carina da raccontarvi.
Spiaggia di Simius Villasimius
Il Sardex
Nel 2009 un gruppo di ragazzi sardi ha ideato una moneta che permettesse, regolandolo, lo scambio di beni e servizi per sollevare commercianti e imprese dalla morsa della crisi e aiutarli a creare fra loro un senso di comune aiuto e solidarietà. Oggi il Sardex, oltre che a Villasimius, è presente in moltissimi punti della Sardegna e, da poco, anche in altre regioni italiane.
Mi è parsa una bella storia di una Sardegna che è sì antica ma propone belle soluzione per il futuro. (www.sardex.net)