81 anni fa lo scontro navale fra la Regia Marina e la Royal Navy in cui persero la vita oltre 2300 marinai
29 marzo 2022 Marco Sciarretta – Eloisa Covelli
Nel pomeriggio del 28 marzo del 1941, al rientro da un’azione nelle acque di Gaudo a Sud di Creta, la Squadra Navale italiana è fatta oggetto di una serie di attacchi aerei da parte dei velivoli britannici, sia imbarcati sia di base a terra.
Nel corso dell’ultimo attacco, l’incrociatore Pola viene colpito da un siluro lanciato da un velivolo avversario e perde il contatto con il resto della formazione.
La 1^ Divisione incrociatori pesanti, della quale faceva parte il Pola, composta dagli incrociatori Zara e Fiume, e dai cacciatorpediniere Alfieri, Gioberti, Oriani e Carducci, dirige nella notte per soccorrere l’unità sorella rimasta immobilizzata.
Attaccate di sorpresa da una forza nemica di molto superiore, le unità italiane soccombono al tiro avversario. Il sacrificio di Zara, Pola e Fiume, e dei cacciatorpediniere Alfieri e Carducci, ha comunque permesso il rientro alla base del resto della Squadra Navale, e in particolare della nave da battaglia Vittorio Veneto, anch’essa in precedenza colpita da un aerosilurante.
Lo scontro di Matapan pose in rilievo le esistenti limitazioni nelle capacità di combattimento notturno e, soprattutto, le drammatiche deficienze nella cooperazione aeronavale.
Il tragico evento, nel quale persero la vita oltre 2300 uomini, non compromise tuttavia le capacità operative delle nostre Forze navali da battaglia, né risultarono scalfiti lo spirito combattente e la determinazione della Regia Marina.
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