Saper raccontare rientra nella funzione educativa di ogni Museo, destinato per sua stessa mission ad acquisire, conservare, studiare e comunicare “le testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente” (definizione ICOM)
E il Museo Civico Navale di Carmagnola lo fa egregiamente! Chi, come me, ha avuto la possibilità e l’opportunità di poterlo visitare, sicuramente sarà d’accordo con me. Al suo interno si respira “aria di mare e di marinai” , si percepiscono, la storia, i valori, le vicissitudini di tutti coloro che sono andati per mare o che, in qualsiasi modo, lo hanno vissuto. Suddiviso in due piani, il Museo raggruppa per settori, o per argomenti, una miriade di materiale, che negli anni dalla sua nascita fino ad oggi sono stati raccolti, catalogati e/o restaurati per poterli rendere fruibili al pubblico che lo visita. Alcuni “reperti” sono stati costruiti ex novo basandosi su cartografie o planimetrie dell’epoca, rispettandone le misure ed i più minimi particolari, mettendo cosi a disposizione dei visitatori creazioni tali e quali agli originali. Ne è un esempio il “solcometro” strumento manuale atto a misurare la velocità della nave espressa in “nodi”.
Un particolare settore è dedicato alla modellistica, che negli anni ha acquisito modelli unici ed inimitabili sia di navi ed imbarcazioni d’epoca che di moderne navi militari. Tra i vari modelli meritano una particolare citazione il modello dell’Illiria una nave donata a Re Zog con equipaggio italiano, in divisa albanese pagati dall’Italia, come pure della corazzata tedesca Scharnhorst, perfettamente galleggiante e navigante, con i brandeggi dei cannoni e dei telemetri. Oppure lo splendido modello della Portaeromobili “G. Garibaldi” della Marina Militare Italiana, e del Cacciatorpediniere lanciamissili “A. Doria”. Naturalmente non mancano modellini di sommergibili sia attuali che della seconda guerra mondiale. E il tutto continua ad arricchirsi nel tempo, anche con il contributo del Comac, centro di modellismo di Carmagnola, che è una “fucina di modellisti”, fondato e voluto dai marinai di Carmagnola tra i quali Dario Bilotti attuale Direttore del Museo nonchè uno dei soci fondatori dello stesso Comac.
E che dire dei giganteschi bossoli da 352 della Viribus Unitis? O delle luci particolari interni dei segnalatori luminosi che indicano l’ingresso nei porti. Uno elettrico l’altro a gas.
O della Caviglia simulacro della Pazienza (la Pazienza è il punto, posizionato sotto ogni albero, dove vengono rizzate le vele legando con il ” nodo di caviglia” tutto il sartiame)
Una nota particolarmente toccante: i “ricordi” della terribile tragedia che colpì il sommergibile sovietico Kursk. Il museo ha ottenuto il gemellaggio con parenti dei marinai periti nella tragedia, con scambi di doni. Tra questi una bellissima matriosca e i nastrini dei berretti da marinaio delle varie flotte russe.
Altro particolare veramente interessante è quello delle divise, sia storiche che attuali.
Vi trovate l’uniforme originale dell’Ammiraglio Vandini che avendo sposato la contessa Gabriella è il nipote acquisito di Thaon de Ravel.
Oppure una uniforme storica: è l’uniforme originale del C.TE Giovanni Gropello. Fu al comando della R.N. Albanese “Illiria”.
Oppure il settore palombari, e perché no, anche la nutrita collezione di crest. Da non dimenticare un’occhiata al periscopio di rispetto proveniente dal Sommergibile “E. Toti “
Insomma diciamo che la visita al Museo Civico Navale di Carmagnola, sarà assolutamente appagante per chiunque la vorrà fare. Il personale che accompagna i visitatori è altamente preparato e sa dare tutte le spiegazioni al pubblico, che come sempre è, e deve essere esigente. Altri particolari affascinanti li lascio scoprire ai futuri visitatori del museo.
Un giusto riconoscimento va all’amico Dario Bilotti, Direttore del Museo che nel salutarmi mi ha detto: “Sono fortemente impegnato in una attività senza scopo di lucro ma con infinite soddisfazioni”
Ecco alcune immagini del Museo
Scarica la brocure del museo
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