Nuovo tentativo dell’arsenale di La Spezia di appaltare lo smantellamento di quattro unità fra tanker e bettoline
L’Arsenale Militare di La Spezia ha messo sul piatto 1.952.614,76 euro per la demolizione di sei unità navali – attualmente ridotte allo stato di galleggianti – che giacciono nei suoi spazi. La procedura negoziata – in scadenza il prossimo 28 ottobre – riguarda nel dettaglio le quattro ex navi Bradano, Lerici, Sapri e Bormida e le ex bettoline Gk02 2 Gk13. Per la precisione si tratta di un nuovo tentativo di assegnare questo servizio dopo che una analoga procedura avviata lo scorso giugno – con un budget di 1,543.642 milioni – era andata deserta.
Nel dettaglio, il bando riguarda la Bradano, una ex nave cisterna porta-acqua, collocata al calata Carbone della base navale, realizzata nel 1973. Lunga 69 metri e larga 10, l’unità è stata costruita utilizzando soprattutto acciaio e alluminio. Il primo quartetto include anche la ex Bormida, unità pure adibita al rifornimento d’acqua, collocata in Calata Mandracchio. Lunga 40 metri per 7 di larghezza, è una costruzione del 1974. Del gruppo fanno poi parte anche le dragamine ex Lerici ed ex Sapri, entrambe costruzioni in vetroresina del 1982, lunghe 49,98 metri e ferme in Calata Mancina.
Quanto infine alle (ex) bettoline, queste sono la Gk02, mezzo del 1925 (poi trasformata nel 1983) in acciaio lunga 27 metri, e della Gk13, del 1986, lunga 25 metri. Entrambe avevano una funzione di antinquinamento e sono ora situate nelle vasche di San Vito.
Tornando al contratto, il bando chiarisce che, del budget complessivo, un importo pari a 2.400 euro è relativo a oneri per la sicurezza, e quindi non ribassabile, e che le attività oggetto dell’appalto dovranno avere una durata di 390 giorni.
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