11 dicembre 2024 Alessandro Busonero
Editoriale
Affezionati lettori e lettrici,
Tempus fugit, il tempo fugge dicevano i latini e non so cosa ne pensiate voi che ci leggete, ma per noi della redazione questi dodici mesi sono volati via come un refolo di maestrale che soffia sulle onde increspate del mare. È trascorso un altro anno insieme al Notiziario della Marina, fianco a fianco alla Marina Militare, alle navi, ai sommergibili, ai velivoli, ai mezzi speciali, ma soprattutto siete stati con noi fianco a fianco degli equipaggi.
Così per salutare questo 2024, abbiamo deciso di dedicare un intero numero agli uomini e alle donne militari e civili che formano il grande equipaggio della Marina.
Dopo le attestazioni d’apprezzamento dell’uscita dello scorso dicembre nel quale in primo piano erano proprio gli equipaggi, abbiamo – anche quest’anno – replicato con un taglio narrativo diverso, ma sempre dal forte impatto visivo. Le immagini infatti, accompagnate in questa occasione da testi minimali e da didascalie essenziali, ci portano quasi per mano a conoscere i nostri colleghi nel loro ambienti professionali. Un 2024 in cui il jack della Marina ha sventolato sugli oceani dell’intero globo e il cui garrito ha fatto da colonna sonora per migliaia di uomini e donne imbarcati: latitudine 82° 01′ N- il “passaggio più a nord” – al quale è giunto l’equipaggio della nave Alliance nel mare dell’Artico per la ricerca scientifica. Latitudine 56° 03′.7 W – “il passaggio più a sud” al quale è giunto l’equipaggio della nave scuola Amerigo Vespucci doppiando il famigerato Capo Horn per il Tour Mondiale 2023-25. Longitudine ad est con il “passaggio a oriente” del Carrier Strike Group italiano (Cavour, Alpino e Montecuccoli) in Australia e nell’Indo-Pacifico e la longitudine ad ovest con il “passaggio a occidente” della fregata Carabiniere negli Stati Uniti e Oceano Atlantico. Uno sforzo in termini di mezzi e risorse umane non comune che ha permesso di raggiungere per il Paese obiettivi di valore strategico per la sicurezza marittima, la cooperazione internazionale, la ricerca, l’esportazione della cultura e del Made in Italy – i cui effetti incidono in modo importante sulla sicurezza e sul benessere della collettività e non ultimo nell’ambito dell’addestramento e della naval diplomacy. Un ritorno esperienziale per la Difesa e per il Paese che non ha eguali nella pur oltre secolare storia della Marina e dell’Italia. I risultati conseguiti sono andati al di là delle aspettative e la differenza è stata fatta dal fattore umano, che per noi marinai si condensa in una sola parola, in un concetto: essere equipaggio.
Nelle prossime sessantadue pagine, vi accoglieranno le emozioni delle immagini di volti, della loro umanità, della loro stanchezza a volte, ma soprattutto della loro dedizione al servizio. Il termine equipaggio rimodulato a seconda del contesto, è il comune denominatore, quel file rouge che idealmente raccoglie tutta la gente di Marina: Diventare Equipaggio, Equipaggio nel mondo, Equipaggio internazionale, Equipaggio underwater, Equipaggio in franchigia […] Equipaggio del cuore… per citarne alcuni.
Un’occasione, a conclusione di un 2024 denso d’impegni e per questo non scevro da sacrifici e fatica, che vuol dare concreto segno di gratitudine ad ogni donna o uomo militare e civile della Marina e agli affetti loro più vicini: partner, figli, parenti, amici in breve le care genti.
Il file rouge di questo numero culmina con il consiglio di lettura del volume Il grande equipaggio – donne, uomini e mezzi della Marina Militare, un volume nuovo pensato con una struttura declinabile in diversi ulteriori prodotti digitali che, mai come prima, racconta le persone che rendono la marina ciò che è: una istituzione in difesa della sicurezza e prosperità nazionali, fondata su onore, disciplina, coraggio e dedizione.
Ancora GRAZIE, GRAZIE di cuore per quello che fate ogni giorno.
Nel prossimo numero di gennaio-febbraio, focus sulla Squadra Navale.
Non resta che mollar gli ormeggi della buona lettura.
Alla via così!