Interessantissimo approfondimento dal sito Ocean4Future a cura di Andrea Mucedola

Continuiamo, dopo la curiosità suscitata dal primo articolo, la storia di questi avvistamenti misteriosi in mare, come sempre con la dovuta attenzione e spirito critico.

Nell’archivio fotografico della NASA, sono state trovate tre curiose immagini scattate dagli astronauti dello shuttle che fanno ipotizzare l’inabissamento di un oggetto volante non identificato nelle acque del lago salato Ysykköl, in Kirghizistan. Fantasia o realtà? – NASA CREDIT
Un triangolo misterioso nei mari italiani
Quando si raffrontano le casistiche del Centro Ufologico Nazionale (CUN) italiano ci si rende conto che, dal 1900 a tutto il 2015, tra le 12.432 segnalazioni catalogate solo 93 si riferiscono a oggetti non identificati a pelo d’acqua (mare, lago) e 40 ad USO scorti sotto il livello d’acqua. Gli anni ’70 furono anni ricchi di avvistamento e molti furono osservati nel mar Adriatico.

Nel 1978, nel “Triangolo dell’Adriatico” (una zona di mare tra Ancona, il Gran Sasso e Pescara) avvennero degli eventi senza spiegazioni razionali. Dalle acque del mare si osservarono svilupparsi colonne d’acqua del diametro di una decina di metri e, in alcune zone, l’acqua del mare sembrò ribollire. Inoltre, ci furono segnalazioni, in particolare a nord di Martinsicuro, di oggetti luminosi in acqua.

I pescatori riferirono di comportamenti anomali delle bussole e dei radar di bordo che mostravano echi sconosciuti che però non trovavano un riscontro ottico. Vi furono decine di avvistamenti tra l’Adriatico e il Gran Sasso, da Pescara fino a Martinsicuro, e luci arancioni furono osservate sul Gran Sasso. Infine, un “oggetto non identificato” sembrò creare problemi anche ad una centrale elettrica a Pietracamela.
Misteri negli archivi della Marina sovietica
La Marina Russa ha declassificato i dossier nei quali sono registrati incontri con oggetti non identificati che risalgono al periodo sovietico e furono redatti da un gruppo speciale di ufficiali, deputato alla raccolta delle segnalazioni anomale. A capo del gruppo c’era l’Ammiraglio Nikolay Smirnov, vice comandante della Marina Sovietica. Il 26 dicembre 2002, il giornale russo Gizn pubblicò un articolo sugli avvistamenti di UFO durante il periodo sovietico.

Sergey Kirillovich Lichak – autore Avtransl .Личак Сергей Кириллович.jpg – Wikimedia Commons
Va menzionato anche Sergey Kirillovich Lichak, un lessicografo sovietico e russo, traduttore, autore e coautore di un gran numero di dizionari tedesco-russo e russo-tedesco. Coautore del primo dizionario UFO esplicativo in lingua russa. È nato nel 1923 nella città di Alchevsk, nella regione di Lugansk. Si laureò presso la Higher Naval School di Leningrado, per la progettazione di centrali elettriche navali speciali. Ingegnere in pensione con il grado di Secondo Capitano, dal 1942 al 1973 prestò servizio nella Marina e nelle SA dell’URSS. Prese parte alle ostilità durante la Grande Guerra Patriottica (1942-43) nella Battaglia del Caucaso. Studioso dei fenomeni anomali e degli UFO, dal 1951, si occupò dalla raccolta e sintesi di materiali e fu un sostenitore dell’ipotesi di un origine extraterrestre degli UFO.
Il Presidente della Commissione Fenomeni Anomali della Società Geografica Russa di San Pietroburgo, Yevgeny Litvinov, durante una presentazione alla riunione mensile della società, rivelò che la Società aveva studiato decine di migliaia di casi di avvistamenti UFO ed era giunta alla conclusione che la loro presenza fosse reale. Litvinov, un ex ufficiale della marina sovietica, inizialmente non prendeva sul serio le segnalazioni sugli UFO ma, nell’inverno del 1979-1980, avvennero diversi incidenti che coinvolsero la Flotta del Nord, costringendo lo Stato Maggiore sovietico a prendere più sul serio il problema. Un oggetto a forma di disco fu visto “aleggiare” sui depositi delle armi (mine, siluri e armi nucleari) di una base militare. Una cosa curiosa fu che mentre il personale militare coinvolto aveva potuto osservare i “dischi volanti” ad occhi nudi, i radar antiaerei non avevano riportato alcuna traccia aerea. Il capitano Beregovoy, Capo del Naval Intelligence per la Flotta del Nord, richiese delle fotografie degli oggetti volanti ma tutte le pellicole risultarono sovraesposte. Inizialmente, i Sovietici sospettarono che si trattasse di qualche nuova diavoleria della NATO, ma nessun potenziale avversario possedeva una tale tecnologia. Non ultimo, un grave incidente ebbe luogo durante quell’inverno. L’equipaggio di un sottomarino sperimentale classe 671 (classe “Victor” per la NATO) incontrò in mare un UFO. Il comandante del sottomarino, Aleksey Korzhev, aveva appena dato l’ordine di emersione quando fu dato l’allarme di un oggetto sul lato dritto, a circa cinquanta metri metri di distanza; un disco argenteo che aleggiava sulla superficie muovendosi lentamente verso il sottomarino. L’UFO emise un raggio di luce che non raggiunse immediatamente la superficie dell’acqua, in contrasto con le leggi della fisica, ma scese lentamente. Korzhev immediatamente ordinò di accostare ma il disco cominciò a prendere quota e scomparve tra le nuvole. Litvinov ipotizzò che l’UFO avesse eseguito una scansione del sottomarino per scoprirne il suo armamento.
Gli strani fuochi di Caronia
Torniamo in Italia. Ricordate quei strani fenomeni che avvennero a Caronia, in Sicilia, intorno al 2005? Se ne occuparono anche i mass media con foto ed interviste ai locali e ai tecnici che stavano studiando i fenomeni; strani incendi con bruciature seriali su mobili e suppellettili che sembravano seguire una sequenza matematica come quella di un codice a barre. Un fenomeno decisamente bizzarro come inspiegabili perturbazioni magnetiche registrate dagli strumenti e strani oggetti volanti visti ad occhio nudo ma non rivelati dagli strumenti radar. Uno dei più strani eventi riguardò proprio un elicottero della protezione civile che fu danneggiato al rotore mentre era in volo da qualcosa invisibile agli occhi nudi e dovette atterrare per ragioni di sicurezza. Alcune foto mostrarono un oggetto scuro dietro l’elicottero. Furono scattate molte immagini che mostrarono strane luci ed oggetti emergere dal mare proprio di fronte alla spiaggia di Caronia. I testimoni riportarono descrizioni di UFO in volo o sott’acqua che lasciarono però molti dubbi negli scienziati inviati dalla Protezione civile.

Un mistero nel Baltico
Concludiamo questa nostra ricerca sugli USO con un enigma che sta attanagliando gli scienziati e gli ufologi di mezzo mondo. Tutto iniziò nel 2011 quando un team svedese di ricercatori, che scandagliava le profondità del Baltico alla ricerca di relitti di antichi relitti, scoprì una strana formazione geologica a circa 87 metri di profondità.

egni di combustione di materiale organico. Le analisi chimiche hanno mostrato tracce di metalli che contengono limonite e goethite, e che fanno ipotizzare che la struttura possa non essere naturale. Questi dati non convincono però i geologi svedesi che ritengono che la struttura sia una bizzarra morfologia geologica. Una scoperta interessante fu la presenza di alcune grandi pietre di granito sulla parte superiore dell’oggetto, fuori del contesto ipotizzabile. Le analisi indicano che qualunque cosa sia si trovi in quel luogo da ben 140.000 anni per cui potrebbe essere un qualcosa molto antico ovvero precedente all’ultima era glaciale. Ovviamente le speculazioni sono molte e certo non aiutano a risolvere il mistero. Alcuni pensano addirittura che possa essere un’arma segreta nazista, scomparsa o forse affondata nel Baltico, per disturbare i sistemi elettronici delle navi alleate. Le ricerche, sebbene con grande riservatezza, continuano.
Fantasia o realtà?

Il mistero degli USO affascina ma, nonostante le tante testimonianze, non ci sono prove concrete. Il motto “I want to believe” del poster appeso nell’ufficio-scantinato di Fox Mulder, l’inquietante protagonista di X File, ossessionato dalla presenza degli alieni e dalle teorie del complotto, è diventato il leitmotiv dei ricercatori di questa fortunata fantascienza. Il mistero permane e, in questi ultimi anni, molti archivi un tempo segreti sono stati declassificati; documenti statunitensi (tra cui quelli della CIA), russi, francesi, inglesi, addirittura del Vaticano, sono stati resi disponibili agli studiosi e, tra questi, forse i più interessanti, sono quelli rilasciati nel 2025 dall’Air Force americana, inerenti i ben 12.618 avvistamenti analizzati e catalogati dal progetto “Blue Book”.
Il progetto BLUE BOOK, reso famoso anche da una serie televisiva di successo, fu iniziato nel 1952 e fu ufficialmente chiuso nel 1969. Il suo obiettivo era di indagare sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati partendo dal primo, risalente al giugno del 1947, quando un pilota militare presso Mount Rainier, nello Stato di Washington, riportò di aver osservato nove oggetti volare in formazione. Il pilota li chiamò “Flying saucers”, termine usato per molto tempo dai media americani per gli UFO. Sebbene le conclusioni della commissione furono in gran parte negative, esistono ancora 701 avvistamenti, pari al 5,5% del totale, per i quali non sono state trovate valide spiegazioni.

Buona lettura a tutti – autore Joe Wos Alien in a UFO Cartoon.jpg – Wikimedia Commons
Questo vale anche per tanti altri fenomeni che vengono descritti in saggi di “evasione” che possiamo trovare sulle bancarelle estive. Non ci dobbiamo meravigliare, l‘Uomo ha bisogno di credere anche all’irrazionale che può diventare uno stimolo a ricercare la verità. Forse un giorno scopriremo che non siamo mai stati soli nell’Universo … o forse che siamo solo un’illusione, come raccontato nei film di Matrix, parte di un gioco al di fuori della nostra comprensione … chissà. Il futuro è dietro l’angolo e forse qualche risposta la potremo trovare negli abissi del mare.
Andrea Mucedola
PARTE I PARTE II

Maurizio Granato
Contrammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva) laureato in Scienze Marittime e Navali, presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Responsabile regionale dell’Associazione Italiana Sindrome di Williams, ideatore e responsabile del progetto “Marinai con gli occhi a stella”, progetto rivolto alle persone affette dalla Sindrome di Williams e dei propri fratelli e/o sorelle (Sibling).
maurizio@grana.to




