Dal numero di Maggio 2023 del Notiziario della Marina un approfondimento sull’ufficio incaricato della manutenzione dei Fari in Italia
Faro dell’isola di Strombolicchio, arcipelago delle isole Eolie (Messina).
Tutti i modelli di sorgenti luminose, fanali e lampeggiatori selezionati e acquisiti dal mercato, vengono provati, misurati e valutati nei laboratori dell’Ufficio Tecnico Fari (UTF), prima di essere introdotti nel ciclo logistico e resi disponibili a tutto il Servizio Fari
di Giuseppe Musolino #
Le sorgenti luminose rappresentano la componente essenziale dei segnalamenti marittimi per l’avvistamento notturno. E’ in atto un’inarrestabile evoluzione tecnologica per esse, dettata sia dalla ricerca di dispositivi più efficienti e a basso consumo, compatibili coni sistemi fotovoltaici e richiedenti minori interventi di sostituzione, sia dalle mutate politiche di eco-sostenibilità e di efficientamento, imposte dal mercato e dagli standard internazionali. Oltre alle potenti lampade alogene da 1000 watt che garantiscono “alte” portate nominali di circa 25 miglia nautiche per i fari principali, al costo però di una “breve” durata di funzionamento (circa 2 mesi) e quindi di maggiori interventi di sostituzione, L’Ufficio Tecnico Fari (UTF )adotta più efficienti lampade a scarica di gas con potenze fino a 1????0 watt, utilizzabili nei fari ad ottica rotante, e sorgenti luminose a LED, ancora più efficienti e longeve, ideali per i fanali lampeggianti per medie portate nominali (entro le 20 miglia nautiche). Tutti i modelli di sorgenti luminose, fanali e lampeggiatori selezionati e acquisiti dal mercato, vengono provati, misurati e valutati nei laboratori di UTF, prima di essere introdotti nel ciclo logistico e resi disponibili a tutto il Servizio Fari attraverso il proprio Magazzino. Maritecnofari alcuni anni fa ha sviluppato con il supporto del CNR-INO (Istituto Nazionale di Ottica) un prototipo di sorgente luminosa a LED per fari tradizionali con ottiche a profilo di Fresnel. Tale esigenza è nata dal fatto che all’epoca non esistevano sorgenti luminose a LED idonee per l’uso con le ottiche tradizionali dei fari marittimi, in grado di fornire “alte” portate nominali. Poter utilizzare tale tecnologia anche con i segnalamenti maggiori avrebbe permesso di sfruttarne i vantaggi in termini di efficienza luminosa e durata e al tempo stesso di preservare il patrimonio delle ottiche tradizionali in vetro. L’indagine è stata avviata ed è tuttora in corso anche a livello internazionale da parte dei membri IALA (International Association of Lighthouse Authorities), in quanto diverse organizzazioni fanno ancora uso dei segnalamenti marittimi storici. Questa attività ha portato alla realizzazione da parte di UTF di un prototipo sperimentale funzionante, provato sul faro di San Venerio presso l’isola del Tino per circa due anni, con risultati interessanti che hanno incoraggiato il Servizio Fari a proseguire nello sviluppo di tale soluzione. La fase successiva ha visto l’ingegnerizzazione del prototipo, grazie al coinvolgimento dell’industria privata, per renderlo più affidabile e impiegabile presso i segnalamenti marittimi. Il primo esemplare di seconda generazione è stato inaugurato nel 2016 sul faro di Napoli – Molo S. Vincenzo e utilizzato per un periodo congruo al fine di una sua valutazione in campo, mentre un altro esemplare è in funzione presso il Faro di Marina di Carrara. Questo è un risultato di rilievo per l’Amministrazione Difesa, considerato che ad oggi ci sono solo pochi modelli di mercato paragonabili per prestazioni. L’acquisizione di materiali e apparati avviene in prevalenza tramite il mercato privato, l’installazione e la manutenzione di 3° livello in officina e in situ presso i segnalamenti è ancora svolta dal reparto tecnico dell’Officina Mista. Pur ridotto per numero di elementi e quindi capacità operativa, è tuttora attivo nel realizzare importanti costruzioni e manutenzioni straordinarie, come la revisione dei fanali storici in bronzo, la realizzazione della carpenteria per il supporto di fanali e pannelli fotovoltaici, la revisione degli azionamenti e congegni elettromeccanici, come lo scambiatore di lampade in ottone, ancora realizzato in UTF; inoltre svolge la revisione delle armature girevoli, che dopo svariati decenni (alcune sono attive ininterrottamente da oltre 50 anni) di funzionamento tendono ad usurarsi negli organi rotativi interni, provvede quindi alla realizzazione e modifica degli impianti elettrici di servizio al segnalamento, con installazione degli apparati necessari e alla programmazione dei quadri di controllo sui siti di tutta la rete costiera nazionale. La pianificazione e l’organizzazione di tali interventi (sopralluoghi, correttivi e di nuova installazione) richiede un notevole sforzo e impiego di risorse (umane e economiche) per poter consentire il trasporto dei tecnici e dei materiali presso i siti più isolati ed impervi dei segnalamenti marittimi. In tale ambito e in diverse occasioni la programmazione delle attività tecniche d’Istituto ha comportato il coordinamento con CINCNAV (comando in Capo della Squadra Navale) per richiedere l’ausilio di mezzi navali ed aerei cooperanti (gommoni, elicotteri). E’ infine importante sottolineare come le scelte tecniche adottate dall’Ufficio Tecnico seguano le raccomandazioni e linee guida della IALA, cui l’Italia aderisce come membro nazionale. La IALA è un’organizzazione a livello internazionale che raggruppa le autorità, competenti in materia di sicurezza e ausili alla navigazione, dei Paesi associati (membri nazionali), cui si aggiungono altri gruppi di interesse (membri associati) e rappresentanti dell’industria di settore (membri industriali), tipicamente aziende produttrici di ausili alla navigazione. Tutti i rappresentanti partecipano a incontri periodici organizzati in comitati, specifici per argomenti e materie da trattare, da quelle tecniche a quelle politiche e regolamentari. Ciascun Comitato si riunisce almeno una volta all’anno nella sede principale di Saint Germain en Laye, nei pressi di Parigi, per trattare collegialmente temi di interesse attuale e redigere o modificare la documentazione normativa di riferimento a beneficio di tutti i naviganti. L’Ufficio Tecnico partecipa regolarmente con un proprio rappresentante delegato al Comitato ENG (Engineering and Sustainability), la cui 16° sessione si è tenuta lo scorso anno dal 17 al 21 ottobre, cui si è contribuito soprattutto nel campo dei riflettori Radar e dei sistemi GNSS “Galileo”.
#direttore dell’Ufficio Tecnico dei Fari
Nella foto sullo sfondo il Faro di San Vito Lo Capo (Trapani)