Il caccia è salpato il 28 gennaio dalla base di La Spezia e si sta dirigendo verso il Mar Rosso
L’Italia è sempre più impegnata nel Mar Rosso con il suo arsenale. Il cacciatorpediniere Caio Duilio (D554) è salpato il 28 gennaio dalla base di La Spezia e farà parte della missione europea Aspides, volta a proteggere le navi mercantili in transito nel Mar Rosso dalla minaccia degli attacchi Houthi. A questo si dovrebbe aggiungere un jet-radar Gulfstream, con il compito principale di intercettare missili e droni dei guerriglieri filo- iraniani.
Il cacciatorpediniere Caio Duilio
Varato nel 2007, il cacciatorpediniere Caio Duilio è un’unità multiruolo antiaerea, tra le navi da guerra più moderne in Europa: ha prestazioni nettamente superiori rispetto ai precedenti caccia in servizio, essendo in grado di monitorare oltre 500.000 km2 di spazio con i suoi sensori di bordo e intervenire, con le sue armi, fino a 30.000 km2. Non è un caso che questa unità venga inviala nel Mar Rosso, visto che la principale minaccia della zona è rappresentata da missili e droni lanciati dagli Houthi contro le navi di passaggio.
Il nome della nave
La nave prende il nome dal console romano Gaio Duilio che nel 260 a.C. fece costruire un’armata di 120 navi dotate di un ponte mobile con uncini, detto corvo, per trasformare uno scontro navale in un combattimento corpo a corpo dove avrebbero potuto esprimere la loro superiorità.
In quello stesso anno, la flotta romana si scontrò con quella cartaginese nella battaglia di Milazzo, in cui i Cartaginesi furono definitivamente sconfitti. Duilio fu onorato con l’erezione nel Foro di una colonna costruita con i rostri delle navi nemiche, colonna rostrata che ancora oggi appare nel crest della nave.
Il jet Gulfstream
L’impegno italiano non dovrebbe limitarsi al cacciatorpediniere. Diverse fonti giornalistiche, riprese da Italmirada, riferiscono che l’Aeronautica Militare schiererà, probabilmente a Gibuti, uno dei suoi due Gulfstream E.550 CAEW (jet-radar) con l’obiettivo di allertare le unità navali in caso di lanci di missili, non appena questi vengono lanciati. Grazie ai suoi sensori, il Gulfstream può ingaggiare più bersagli contemporaneamente, fornendo una copertura maggiore rispetto ai radar delle navi, soprattutto contro le minacce a bassa quota.
Infine, pur essendo assegnata alla missione antipirateria “Atlanta”, resta in zona anche la fregata ITS Federico Martinengo (F 596), pronta ad intervenire in caso di necessità.