CINQUE MESI IN SUDAMERICA – Maestri d’ascia, carpentieri e sarti velici volano a La Plata dove il veliero rimarrà cinque mesi. Moroni: “Quella nave per noi è uno di famiglia”.
La nave scuola Amerigo Vespucci si appresta ad affrontare cinque mesi di sosta per manutenzioni in Argentina. Impegnato nel giro del mondo, il veliero della Marina Militare ha attraversato l’Oceano Atlantico ad agosto puntando poi verso sud. E’ atteso entro il 4 novembre a La Plata e ad aspettarlo ci saranno carpentieri navali, maestri d’ascia, artigiani esperti di sartoria velica, tecnici elettricisti specializzati e tecnici esperti in elettronica provenienti dall’Italia e da diverse parti del mondo.
Un momento centrale nella missione del veliero simbolo della Marina Militare che toccherà 31 porti, 29 Paesi e cinque continenti prima di fare rientro alla Spezia l’11 febbraio 2025. I lavori che saranno svolti in questo periodo dovranno garantire a una nave varata nel 1931 di poter affrontare nella prossima primavera il passaggio di Capo Horn o, in alternativa, dello Stretto di Magellano, per raggiungere l’Oceano Pacifico e poi navigare altri dieci mesi prima di rientrare in Mediterraneo.
Spetta a Fincantieri, che ha siglato un contratto da 12 milioni di euro con la direzione dell’arsenale marittimo nel dicembre scorso, garantire l’efficienza del Vespucci appoggiandosi ad alcune aziende pregiate. Già intervenute con lavori propedeutici svolti tra il novembre 2022 e l’aprile 2023 che hanno riguardato scafo, propulsione, impianti ausiliari e lo spostamento delle antenne satellitari per garantire una migliore copertura. Rinnovate preventivamente tra le altre cose le scale di coperta, i barcarizzi, i locali di vita e di servizio e le plance.
Presso il cantiere Astillero Rio Santiago di La Plata che ha costruito la fregata ARA Libertad, di fronte all’Escuela Naval Militar, saranno invece controllati gli alberi – maestra, trinchetto, mezzana e bompresso – gli arredamenti in legno e l’attrezzatura marinaresca. Saranno ripristinati i preziosi tessuti delle vele e tecnici specializzati interverranno su tutti gli impianti complessi di bordo. Anche in questo caso pulizia e ispezione per scafo, propulsione e impianti. Più varie ed eventuali lavorazioni si rivelassero necessarie dopo questi quattro mesi in mare.
Sotto la supervisione di Fincantieri, opereranno specialisti che in alcuni casi la nave scuola della Marina Militare conoscono come le proprie tasche per essersene presi cura per anni. Molti in arrivo dalla Spezia, la cui base navale è la casa abituale del Vespucci. “Da parte nostra lavoriamo sulle alberature del Vespucci più o meno dagli anni Sessanta, ma l’azienda è molto precedente. La fondò il mio nonno nei primi del Novecento, arrivando dalle Marche per lavorare nell’arsenale marittimo, e io la porto avanti con mio padre”, spiega Andrea Moroni della ditta Moroni Navi di Moroni Silvano di Santo Stefano di Magra.
Dalla Val di Magra partirà una squadra di dieci persone, su quindici dipendente totali. Nel maggio scorso sono già stati in Argentina per un sopralluogo. “Portiamo un po’ della nostra attrezzatura grazie alla logistica di Fincantieri – spiega l’artigiano -, materiali che rischiamo di avere difficoltà a trovare in loco. Tra queste ci sono pitture particolari e alcune essenze. Gli alberi del Vespucci sono per esempio in legno douglas, originario del Nord America, piuttosto complicato da importare. Ne portiamo alcune tavole per fare piccole riparazioni. E poi serviranno acciaio inox e leghe speciali di cui c’è forte carenza, ma per cui ci appoggiamo a Fincantieri”.
Gli specialisti della Moroni sono tra le poche aziende che rimarranno in Argentina per tutti i cinque mesi di sosta, ferie natalizie a parte. “A fine mese saremo già a La Plata – conferma Moroni -. Lavoreremo all’interno di un capannone in modo da non perdere neanche un giorno, visto che in quel periodo piove molto spesso. Si parte da un’analisi dell’usura che questa campagna, diversa dal solito, ha potuto determinare e poi sarà fatta una manutenzione ordinaria ma rinforzata, diciamo così, per prevenire eventuali problemi si potessero presentare in futuro”.
Il Vespucci permette a un mestiere antico di continuare a sopravvivere e quel mestiere antico mantiene in efficienza il Vespucci. “Quella nave per noi è uno di famiglia. E allo stesso modo consideriamo il suo equipaggio amici. L’attenzione e la passione che vi dedichiamo nasce dalla consapevolezza che dal nostro lavoro dipende la sicurezza di molte persone”.