Articolo di approfondimento a cura di Luca Peruzzi su Analisi Difesa
La nona FRegata Europea Multi-Missione (FREMM) classe Bergamini in fase di realizzazione per la Marina Militare da parte di Orizzonte Sistemi Navali (OSN), e commissionata nell’ambito del programma di cooperazione internazionale franco-italiana gestito dall’agenzia OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement), è stata oggetto di varo tecnico il 24 novembre scorso presso il cantiere integrato di Fincantieri a Riva Trigoso (Genova).
La fregata Spartaco Schergat (F 598) è la prima delle due FREMM in una nuova configurazione ibrida per la lotta di superficie ed antisom (ASuW/ASW, Anti-Surface Warfare/Anti-Submarine Warfare) denominata FREMM ASW Enhanced, che risultano in fase di approvvigionamento da parte della Direzione degli Armamenti Navali del Ministero della Difesa italiano (NAVARM) per sostituire le due FREMM GP (General Purpose) vendute all’Egitto da Fincantieri.
Caratterizzate da una configurazione nata dall’esigenza di potenziare le capacità ASW della Marina Militare, la cerimonia del taglio della prima lamiera della fregata Schergat e della futura Emilio Bianchi è stata celebrata rispettivamente nel febbraio ed ottobre 2021. Dopo il suo varo, che occorre sottolineare è avvenuto in anticipo rispetto a quanto stabilito, la Schergat è stata trasferita al cantiere di Muggiano (La Spezia) per gli allestimenti finali e le prove in porto ed in mare, il cui inizio di queste ultime è previsto entro il secondo trimestre 2024. La consegna alla Marina Militare è prevista nel secondo trimestre 2025.
Secondo quanto dichiarato dall’agenzia OCCAR la fregata Emilio Bianchi verrà varata entro il secondo trimestre del 2024 e, secondo quanto risulta ad Analisi Difesa, verrà consegnata contrattualmente entro la prima parte dell’ultimo trimestre del 2025.
Alla cerimonia era presente il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, che ha sottolineato l’importanza delle capacità, flessibilità e disponibilità dimostrate ogni giorno nelle operazioni dalla componente FREMM, spina dorsale della Flotta di superficie. Il generale Joachim Sucker, direttore dell’OCCAR, ha evidenziato il successo del programma congiunto italo-francese FREMM gestito dalla sua organizzazione con dieci navi attualmente in consegna alla Marina Militare e otto già consegnate alla Marine Nationale, oltre al successo internazionale. A quest’ultimo ha fatto eco il Generale Claudio Graziano, Presidente di Fincantieri, che ha sottolineato, come meglio vedremo, il successo del design delle FREMM e il suo continuo sviluppo.
In quest’ultimo caso sia con le due nuove piattaforme che con la futura FREMM Evo (Evolved) in fase di sviluppo da parte di Orizzonte Sistemi Navali (OSN ) joint-venture tra Fincantieri (51) e Leonardo (49%) sotto la supervisione di OCCAR e della Direzione Generale degli Armamenti Navali (NAVARM) del Ministero della Difesa italiano, come meglio dettagliato oltre, insieme ad altri programmi ed alle gare internazionali, di cui Dario Deste, responsabile della divisione navi militari, ha parlato con la stampa.
Le due FREMM ASW Enhanced sono state realizzate in una nuova configurazione che combina il design dello scafo e delle sovrastrutture e la suite di missione delle FREMM nella configurazione GP (General Purpose) con la suite di guerra antisom (ASW) delle unità FREMM così configurate (ASW, anti-submarine warfare), unitamente alla sostituzione e/o al miglioramento dei sistemi di bordo per garantirne la disponibilità ed efficienza nel corso della vita in servizio delle nuove fregate.
Tra i principali miglioramenti ai sistemi di piattaforma, vi è quello di gestione della nave o SMS (Ship Management Ship) è stato portato da Fincantieri NexTech alla più recente configurazione hardware e software già utilizzata sulle piattaforme navali di ultima generazione, ovvero PPA, LHD, LSS ed OPV. Le nuove fregate incorporano anche tutti i miglioramenti introdotti con le precedenti piattaforme della classe, come la nuova stazione con pannello di controllo digitale dei danni, nonché la nuova completa illuminazione LED.
Il sistema di comando, controllo e gestione del combattimento (CMS) Leonardo SADOC 3 è stato potenziato con il pacchetto software e le funzionalità relative alle capacità ASW che si va ad aggiungere al pacchetto di lotta di superficie (ASuW) già installato. La suite per le comunicazioni è stata aggiornata al più recente standard delle unità di più recente entrata in servizio quali PPA, LHD, LSS ed OPV con l’adozione di software defined radio (SDR), SATCOM e processore multi data link di ultima generazione, come le due antenne SATCOM in banda X installate ai lati dell’albero secondario di SITEP Italia, che fornisce anche il Military GPS (SAASM) ed il Wind&Meteo Sensor.
Oltre al sonar Thales 4110CL montato a prua integrato con il sonar Leonardo per evitare ostacoli e mine installato sulle FREMM in configurazione GP e ASW, le nuove unità incorporeranno l’ecoscandaglio panoramico e la suite Thales 4249 (CAPTAS 4), quest’ultima comprendente il sonar attivo a profondità variabile e bassa frequenza e la cortina trainata passiva multifunzionale (MFTA) per la ricezione dei segnali acustici e rilevamento sia di sottomarini che di siluri.
A questi sensori s’aggiunge la suite ASW DLS (Decoy Launching System) di Leonardo comprendente il sistema di elaborazione dati e risposta unitamente ai due lanciatori B530 ciascuno con dodici esche anti-siluro della famiglia C310. Con l’installazione del VDS CAPTAS 4 al posto del sistema di lancio e recupero del RHIB da 11 m montato sulla variante GP, le nuove fregate saranno in grado di lanciare e recuperare imbarcazioni della medesima lunghezza sulle due stazioni laterali della nave.
Un’altra differenza fondamentale in termini di capacità di combattimento riguarda la suite di guerra elettronica integrata (Integrated EW suite) che appartiene alla stessa famiglia di nuova generazione e “software defined” sviluppata e installata da Elettronica a bordo dei PPA e dell’LHD. L’IEWS è costituito dalla componente passiva comprendente il sistema RESM (Radar Electronic Support Measures) le cui antenne sono montate, come sulle navi precedenti della classe, sotto il radome del radar multifunzione sull’albero principale, ed il sistema CESM (Communications ESM), il cui gruppo antenna è installata sulla sommità dell’albero secondario in sostituzione dell’apparecchiatura Thales Altesse.
I moduli attivi del sistema RECM che incorporano la più recente tecnologia GaN (al posto di quella GaAs) e sono caratterizzati da dimensioni e pesi ridotti ma allo stesso tempo capacità potenziate, sono installati nella stessa posizione già utilizzata dalle stesse apparecchiature montate a bordo delle fregate di servizio, vale a dire nella zona frontale dell’albero principale e sullo spigolo posteriore sinistro della struttura dell’hangar. La suite include anche un sistema di gestione e controllo EW (management unit) che consente il potenziale uso combinato insieme ai sensori ed eventuali jammer installabili a bordo degli elicotteri SH-90° e dei futuri sistemi senza pilota.
La suite di sensori comprende anche i radar di navigazione bi-banda di GEM Elettronica, nonché il radar di sorveglianza aerea e di superficie Leonardo 2D SPS-732 ed il sistema interrogatore SIR-M-CA IFF ad array conforme che risponde allo STANAG 4193 Edizione 3, insieme al sistema IRST Leonardo SASS (Silent Acquisition & Surveillance System).
Le nuove fregate sono inoltre dotate di due lanciatori Leonardo OLDS 20 sia per esche AAW che anti-siluro e due sistemi di sorveglianza e protezione con armi non letali di nuova generazione SX-424 MASS (multirole acoustic stabilized system) di SITEP Italia. Questi ultimi sono posizionati ai lati dell’albero secondario mentre sulle precedenti unità della classe erano installati nella sezione prodiera delle sovrastrutture.
La suite di sensori include anche il radar multi-funzionale 3D Leonardo Kronos Gran Naval che utilizza le più recenti tecnologie GaAs e che fa parte del sistema SAAM ESD (Surface-to-Air Anti-Missile Extended Self-Defence) di MBDA Italia. In grado di difendere anche le navi vicine o scortate, il sistema comprende un modulo C2 e due lanciatori Sylver A50 di Naval Group a 8 celle ciascuno per la famiglia di missili terra-aria MBDA Aster.
Al pari delle unità in servizio, le nuove navi possono anche accogliere due lanciatori Naval Group Sylver A70 ad 8 celle per missili terra-aria o da attacco terrestre, il cui spazio è oggi occupato da ulteriori alloggi per il personale.
Oltre al cannone principale da 127/64 mm LW (LightWeight) con sistema di caricamento e magazzino completamente automatizzati in grado d’impiegare munizionamento Vulcano a lunga gittata, guidato e non, e al cannone Super Rapido da 76/62 mm nella configurazione Strales, a cui s’aggiungono i due sistemi d’arma da 25 mm KBA a controllo manuale sempre di Leonardo, le due nuove fregate sono pronte anche per installazione di quattro lanciatori per otto missili antinave/attacco terrestre della famiglia Teseo di MBDA Italia nonché due lanciatori trinati per siluri MU90 di Leonardo.
Grazie alla nuova configurazione ‘ASW Enhanced’, la Marina Militare italiana incrementerà la propria flotta di piattaforme FREMM con capacità ASW da quattro a sei navi, creando al contempo la base per le future piattaforme FREMM EVO (Evolved), il cui programma per due unità è incluso nell’ultimo Documento di Pianificazione Pluriennale del Ministero della Difesa (DPP 2023-2025).
Fincantieri, il cantiere militare integrato e l’indotto
“La costruzione delle FREMM è stato un ottimo volano sul mercato mondiale del settore. Si tratta di un percorso virtuoso e di piena sinergia con la Marina Militare Italiana con studi evolutivi che ci hanno permesso di esprimere una tecnologia avanzata, fondamentale per essere competitivi”, ha detto il Generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri nel suo discorso evidenziando come la collaborazione fra Fincantieri e le istituzioni, le università, i centri di ricerca nazionali e le altre realtà aziendali sarà ulteriormente rafforzata con l’imminente inaugurazione del Polo Nazionale della Subacquea.
Per quanto riguarda l’occupazione, Fincantieri ha una presenza consolidata nella regione con oltre 3.300 addetti. Il cantiere di Riva Trigoso rientra nel quadro di nuove assunzioni attraverso corsi di formazione per nuovi ingressi. Nell’ultimo triennio, il presidente di Fincantieri ha sottolineato come l’azienda abbia effettuato in Liguria acquisti per circa 1,9 miliardi di euro.
Soddisfazione è stata espressa dal viceministro Edoardo Rixi, presente al varo che ha sottolineato l’importanza delle unità costruite fra Riva Trigoso ed il Muggiano facendo riferimento all’attività di Nave Vulcano, dei Pattugliatori Polivalenti d’altura e delle stesse FREMM presenti in questi giorni nel Mediterraneo orientale per sostenere l’intervento di Nave Vulcano attrezzata con sale operatorie e strutture ospedaliere oltre a personale per l’eventuale intervento umanitario nella presente crisi mediorientale. “Navi veloci, tecnologicamente all’avanguardia che significano sicurezza sui mari e un indotto occupazionale importante”, ha affermato il viceministro.
Con l’avvicinamento del completamento dell’attività legata alla costruzione delle unità della Legge Navale, il cantiere integrato di Riva Trigoso e Muggiano necessita di nuovo lavoro. In particolare, nonostante gli importanti investimenti previsti per il cantiere e già avviati con la costruzione della nuova Panel Line a laser ibrida in fase di completamento, una volta portati a termine i lavori sulla FREMM Bianchi e l’ultimo PPA, Riva Trigoso procederà nel frattempo con la realizzazione della Nuova Idro-Oceanografica Maggiore (NIOM) seguita dai già pianificati Pattugliatori d’Altura od OPV. Ulteriori costruzioni potranno venire soltanto da commesse con l’estero e nazionali.
Nuove commesse all’orizzonte
In tale ambito, AD insieme ad altre testate giornalistiche ha avuto modo di trattenersi brevemente con il responsabile della divisione navi militari, Dario Deste, a cui è stato subito chiesto a che punto è arrivata la potenziale vendita di due PPA all’Indonesia.
“Stanno mostrando un interesse concreto che si traduce in colloqui che potrebbero portare alla firma del relativo contratto nel primo semestre del prossimo anno,” ha subito evidenziato il responsabile divisione navi militari. “Non parliamo di due nuove costruzioni ma dell’interesse specifico verso due unità già realizzate ma ancora da consegnare alla Marina Militare. Si tratta di due unità nella configurazione Light Plus che verranno adeguate per l’esportazione” ha sottolineato Deste, facendo presente che per quanto riguarda la sostituzione delle unità destinate alla Marina Militare si parla della fornitura di due unità PPA Full.
Il varo della nuova FREMM Schergat è stato quindi foriero di domande sullo sviluppo futuro di questo tipo di unità. “Stiamo lavorando all’ulteriore evoluzione del design FREMM con gli studi legati allo sviluppo delle FREMM Evo (Evolved) insieme alla Marina Militare,” alla luce dell’inserimento di questo nuovo progetto nell’ambito di quelli destinati a trovare copertura finanziaria nel DPP 2023-2025.
In occasione della successiva audizione del CEO di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, tenutasi il giorno 28, la presentazione di quest’ultimo riportava che il contratto riguardante gli studi per l’individuazione delle soluzioni progettuali per l’integrazione delle evoluzioni tecnologiche legate alle FREMM Evo “è stato appena firmato”.
Tale studio è propedeutico alla firma del contratto per la realizzazione delle due unità, attività che sempre secondo il CEO di Fincantieri dovrebbe essere portata a termine entro la metà del 2024.
“Le FREMM Evo sono un progetto evoluto delle attuali unità mentre la nuova generazione è in fase di studio nell’ambito del progetto FREMM NG (New Generation) o 2.0 e dovrebbe portare ad una rivoluzione del design,” ha rimarcato Deste che alla domanda quando queste unità vedranno la luce, ha risposto che “lo studio si concretizzerà nei prossimi due anni”.
Alla domanda se ci possono essere nuove opportunità nel Mediterraneo, Deste ha sottolineato il successo in Egitto con il contratto di servizi di supporto logistico decennale relativo alle due unità FREMM, ed in particolare di in-service support e integrated logistic support (ovvero di servizi di manutenzione preventiva, studi logistici e manutenzione correttiva a richiesta) del valore di circa 260 milioni di euro, che comprende anche la quota destinata ad OSN in qualità di sub-fornitore.
Per quanto concerne invece il programma per le nuove corvette in Grecia, il rappresentante di Fincantieri ha affermato che il requisito è ancora presente ed una ripresa del programma dovrebbe delinearsi nel 2024.
Foto: Luca Peruzzi, Fincantieri e Marina Militare
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Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l’Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane’s Navy International e Jane’s International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).