Un progetto di rilevante importanza che si inserisce nel generale potenziamento e modernizzazione delle infrastrutture militari del nostro Paese
Di Maristella Massari
TARANTO – C’è una delle imprese d’eccellenza della Puglia dietro l’investimento da 17 milioni di euro per la costruzione della nuova caserma «Farinati» nella base dei sommergibili di Taranto. Ieri a Taranto si è tenuta la cerimonia simbolica del primo getto di cemento nelle fondamenta della struttura. Erano presenti, tra gli altri, il comandante in capo della Squadra navale, l’ammiraglio Aurelio De Carolis, il rappresentante italiano presso i Comitati Militari della Nato e della Unione Europea, ammiraglio di squadra Dario Giacomin, il comandante dei sommergibili italiani, il contrammiraglio Vito Lacerenza e Vito Barozzi, il titolare della Cobar spa di Altamura che effettuerà i lavori. Si tratta di una infrastruttura storica e strategica per la città di Taranto e per la componente dei sommergibili della Marina Militare da oltre un secolo legata alla città. La caserma è destinata ad ospitare gli uffici del Comando flottiglia sommergibili e dei sottomarini dipendenti. Un progetto di rilevante importanza che si inserisce nel generale potenziamento e modernizzazione delle infrastrutture militari del nostro Paese e contribuisce al miglioramento del benessere del personale imbarcato sulle unità subacquee.
«La costruzione della nuova caserma – ha spiegato il comandante della Squadra navale De Carolis -, costituisce un importante passo avanti nel più ampio piano di ammodernamento del complesso infrastrutturale della Marina. Si tratta di un’azione decisa e lungimirante che nel caso della Farinati porterà la Squadra Navale a disporre, nella sede di Taranto, di una realtà di supporto pienamente rispondente ai più moderni criteri di salubrità dei luoghi di lavoro e idonea a soddisfare le esigenze di una componente sommergibili moderna e a sua volta in piena evoluzione tecnologica e operativa». L’ammiraglio De Carolis ha fatto il punto anche sulle attività in corso della Marina che vedono impegnate oltre 40 unità nei mari del mondo. « Il mio pensiero va agli oltre 3.000 uomini e donne della Marina che in questo momento sono impegnati in attività operative o addestrative, molti di loro in mare e in aree lontane. Si tratta di un complesso che in questi giorni coinvolge 4 sottomarini, 21 velivoli, 270 operatori della Brigata Marina San Marco e 40 navi delle quali ben 9 sono fuori dal Mediterraneo. Tra queste la portaerei Cavour con il suo gruppo di scorta e Nave Vespucci, rispettivamente impegnate in una campagna di presenza nell’Indopacifico e in un giro del mondo per l’addestramento dei nostri allievi e per la promozione del Paese».
La Caserma Farinati, come ha spiegato nel suo intervento il contrammiraglio Lacerenza, capo dei sommergibilisti italiani, «ha una storia ricca e profondamente intrecciata con le esigenze della Marina e dei suoi sommergibili. Costruita originariamente negli anni ‘40 è intitolata al comandante sommergibilista, il Capitano di Corvetta Paolo Tolosetto Farinati degli Uberti, medaglia d’oro al valor militare per le sue azioni eroiche durante la Prima Guerra Mondiale. La Caserma ha ospitato, a partire dal 1952, il rinato Comando Sommergibili, per oltre mezzo secolo, fornendo supporto operativo e logistico ai nostri sottomarini e divenendo un importante centro di aggregazione, formazione e addestramento degli equipaggi. Negli scorsi anni si è reso tuttavia necessario avviare il progetto di completa ricostruzione della struttura, per essere in grado rispondere pienamente alle attuali esigenze della Componente Sommergibili e della Marina. Questo progetto mira a migliorare significativamente gli spazi dedicati ai servizi di supporto ai sottomarini e di conseguire una maggiore efficienza. La costruzione della nuova Farinati è parte di un processo solido e ampio di innovazione, ammodernamento e potenziamento delle capacità complessive della componente sommergibili, che, pur presente con mezzi e strutture in altre basi della Marina, ha qui la propria base principale e le maggiori capacità di supporto alla flotta subacquea nazionale, mantenendo così un fortissimo e prezioso legame con la città di Taranto».