La Marina potrà assicurare la completa intercambiabilità dei velivoli di 5a generazione nelle operazioni congiunte con alleati e partner, anche in teatri operativi lontani dagli usuali bacini di gravitazione
30 agosto 2024 Redazione Notiziario della Marina online
Operazioni e addestramento
“In seguito ai risultati ottenuti dal Carrier Strike Group e al raggiungimento degli obiettivi della componente aereotattica imbarcata, oggi possiamo dichiarare la Initial Operational Capability (IOC) della capacità nazionale expeditionary sea based di 5a generazione”.È quanto ha annunciato il 26 agosto, dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino a bordo della portaerei Cavour, ormeggiata insieme alla fregata Alpino presso la Base Navale di Yokosuka, in Giappone, nell’ambito della campagna di proiezione operativa in Indo-Pacifico.
Il raggiungimento della Initial Operational Capability rappresenta una pietra miliare decisiva per la Difesa italiana e per la Marina Militare ed evidenzia il livello di prontezza e di capacità dell’Italia nel contribuire con efficacia, insieme agli Alleati, alla sicurezza e alla stabilità globale, ovunque sia necessario.
L’Italia, con un’economia di trasformazione (importazione di materie prime ed esportazione di prodotti lavorati), è particolarmente influenzata dalle dinamiche marittime tanto da estendere la tutela degli interessi nazionali su scala globale. In questo senso, il Carrier Strike Group costituisce uno strumento al servizio del Paese.
Il nostro Paese, che rientra già tra i pochi a essere dotati di navi portaerei, è l’unico nell’Unione Europea a potere esprimere un Carrier Strike Group nazionale con assetti di 5a generazione e – insieme a USA e UK – costituisce il nucleo ristretto di Alleati, in ambito NATO, con tale capacità. In tale chiave di lettura, il Carrier Strike Group su base F-35B, esprime il rango della Nazione e rappresenta una certezza per gli Alleati o di deterrenza nei confronti di potenziali avversari: un dispositivo versatile e flessibile per proiettare potenza e influenza ovunque sia necessario.
Con il raggiungimento della Initial Operational Capability sarà possibile promuovere nuove possibilità di interoperabilità e intercambiabilità tra gli Alleati.
Le Unità della Marina sono per loro natura interoperabili con quelle Alleate, poiché condividono sistemi di comando e controllo, comunicazioni, procedure e tattiche comuni: le numerose attività condotte dal Carrier Strike Group, anche in Indo-Pacifico, regione di non usuale gravitazione, lo confermano ampiamente.
Il traguardo più ambizioso è tuttavia il raggiungimento della piena interscambiabilità dei mezzi tra le Marine di pari rango. A tale scopo, la Marina sta già operando sia tramite l’integrazione di navi alleate nel gruppo di scorta del Carrier Strike Group nazionale, sia attraverso l’assegnazione, di navi italiane a difesa dei gruppi portaerei alleati. Inoltre, con il raggiungimento della IOC per l’F-35B, la Marina potrà assicurare l’interscambiabilità anche di questi assetti, rendendo le nostre forze aeronavali sempre più flessibili.
L’esperienza dell’Italian Carrier Strike Group su framework multinazionale rappresenta un passo cruciale verso il raggiungimento di un’integrazione strutturata delle capacità militari che, potrebbe portare a ulteriori riflessioni sulla costituzione di una possibile Forza multinazionale comune per la difesa marittima dell’Unione Europea, da integrare con Stati Uniti e Regno Unito.
L’IOC rappresenta il primo passo significativo per potere esprimere una capacità operativa di proiezione, dal mare e sul mare, della componente aerotattica di 5a generazione imbarcata.
A livello operativo e tattico, questo risultato – ottenuto dopo un totale di 2600 ore di volo e oltre 2700 interventi di manutenzione – implica che l‘Airwing di GRUPAER (Gruppo Aerei Imbarcati della Marina, di stanza a Grottaglie), con il supporto del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare (Amendola), è adesso in grado di esprimere, nell’ambito della capacità nazionale expeditionary sea based F-35B, missioni Defensive e Offensive Counter Air, Strike e Suppression of Enemy Air Defenses operando da bordo in aree remote e in completa autonomia logistica.
L’acquisizione della IOC con 4 mesi di anticipo rispetto al previsto, rappresenta il primo importante traguardo del percorso di validazione del sistema d’arma F-35B, iniziato nel 2021 con la campagna Ready for Operations negli Stati Uniti, per la certificazione della portaerei Cavour a operare con i nuovi velivoli.
La Marina continuerà a portare avanti il percorso di crescita operativo degli F-35B, fino al conseguimento della Full Operational Capability (FOC) – attesa nei prossimi anni – quando sarà completata la consegna alla Forza Armata di tutti i velivoli previsti.
Il conseguimento anzitempo della IOC è stato reso possibile grazie alla perfetta sinergia realizzata con l’Aeronautica Militare, che è culminata nel corso della campagna di proiezione operativa in Indo-Pacifico grazie agli assetti F-35B e al personale Aeronautica Militare imbarcati sul Cavour, che hanno permesso di accelerare il processo di sviluppo di una capacità nazionale di assoluto pregio per la Difesa e per il Paese.
“Con la IOC – ha aggiunto l’ammiraglio Credendino – la Componente Marittima della Difesa compie un notevole passo in avanti nell’esprimere la capacità di proiezione delle forze dal mare, anche in teatri operativi lontani dagli usuali bacini di gravitazione, per periodi di tempo prolungati, garantendo la completa interoperabilità e intercambiabilità nelle operazioni congiunte con alleati e partner: uno tra i principali obiettivi della Campagna del Carrier Strike Group in Indopacifico”.