Era l’inizio di una estate diversa,
m’allontanavo dal mio mare
per cercarne un altro,
forse da inventare
forse uguale ma dai colori immaginari.
Ho raccolte le mie cose,
la mia vita compressa dai rimpianti
ma libera dai rimorsi e incominciando
quella vita di viandante son partito
verso quello che non sapevo.
Cercavo il sapore, mai provato,
di una emozione che accendesse la vita mia
fermandomi in posti dove
il profumo dei giorni iniziasse
con raggi di sole sempre caldi e accesi.
Quando la notte iniziava ad amoreggiare con la luna
mi trovavo con i pensieri ,i miei pensieri,
a cercare tra gli ulivi della mia terra quella
pacatezza di cui avevo bisogno.
Pensieri che tra terra e mare mi ricordavano la mia casa
ormai cosi lontana
Quel sapore di vita cosi diverso
che incontro nel mio viaggiare
lascia che la malinconia viva
ardendo quegli arbusti secchi
di una macchia estesa verso il mare che mi riporta
alla natia terra.
E cerco nelle notti d’ estate di nutrire l’anima mia
di quelle visioni dove far l’amore col mare.
Quel mare che mi ha lasciato andare per far diventar grande
quella voglia di tornare con più amore
per innamorarmi ancora
di quelle onde dal bianco candore
che saltano per raggiungere il cielo
bagnando le mie lacrime di gioia
per farle diventare amore.
Ma continuo ad camminare verso strade nuove,
il mio mestiere di viandante è ancora vivo
e cercherò nei giorni del futuro di trovare
quella saggezza di tornare là dove
resta il mio mare.
E sarà un altra estate che mi avvicinerà
ancora a quel mare sempre più innamorato
di questo viandante del tempo
in cerca dei sogni.
Bruno Sportelli