E’ di Camaiore e ha 24 anni: fa parte del gruppo delle sette pioniere che hanno preso servizio dentro un sommergibile a Taranto
di Francesca Caselli
CAMAIORE. Bellezza mediterranea, colori scuri, occhi profondi, Martina sembra possedere tutte le qualità per fare carriera nel mondo della moda. Ha l’avvenenza e un sorriso smagliante. Ma in realtà lei è molto lontana da quel mondo. Ha 24 anni compiuti il mese scorso, è camaiorese di nascita ma al momento la sua casa è la Puglia. Martina Petrucci è infatti una delle sette militari arruolate per la prima volta in un sommergibile della Marina Militare (tutte di età compresa tra i 24 e i 28 anni), un traguardo che la riempie di emozione e di ambiziose aspettative per il futuro. Lei tra le pioniere in divisa.Dopo tre anni di Accademia Navale a Livorno, Martina si è laureata l’estate scorsa in “Scienze Marittime e Navali” all’Università di Pisa ed è attualmente ufficiale di vascello del Corpo dello Stato Maggiore e apprendista sommergibilista. In questo momento, infatti, sta svolgendo a Taranto il tirocinio della durata di tre mesi che le consentirà di diventare sommergibilista a tutti gli effetti: un percorso che prevede un mese e mezzo di teoria a cui segue un mese e mezzo di pratica “on board”. Un percorso lungo caratterizzato da tanta passione e sacrifici.
Martina si è diplomata nel 2011 presso il prestigioso istituto tecnico nautico “Artiglio” di Viareggio, scuola professionale che forma giovani comandanti e ufficiali della marina mercantile, garantendo eccellenti specializzazioni nelle diverse ramificazioni che questo settore comprende.
Proprio da qui comincia la sua strada, fatta di studio, tanta dedizione e tempo speso per intraprendere la carriera militare che la appassiona dai tempi delle superiori. Un percorso in salita che ha condotto questa ragazza assai determinata a raggiungere uno dei traguardi più importanti che in questa carriera si possa pensare di ottenere, specialmente quando si è una giovane donna.
«Ho scelto di diventare sommergibilista da quando, nel 2014, questo indirizzo è stato aperto anche alle donne. Ho espresso la mia preferenza in questa direzione e dal Comando sono stata accontenta – ha detto la Petrucci – Ho dovuto fare diverse visite mediche e un test di idoneità per essere ammessa e adesso mi preparo alla mia prima esperienza a bordo».
Martina è una ragazza elegante e femminile che ha scelto la carriera militare, convinta del fatto che non esista alcuna incompatibilità fra l’essere donna e questo tipo di impiego. Una versione moderna del soldato Jane, senza perdere quel tratto femminile che la contraddistingue.
«Quando indosso la divisa mi sento uguale ai miei colleghi uomini – dice Martina – Essere donna fa parte della mia natura ed io mi sento tale a prescindere dal mio lavoro. La divisa non è una negazione della mia femminilità».
La battaglia per l’inclusione delle donne nei sommergibili è stata iniziata nel 2012 da Erika Benemerito (ventiseienne originaria di Venezia, sottotenente di vascello) quando, giunta al terzo anno di accademia, ha iniziato a battersi affinchè alle donne fosse permessa la carriera a bordo di un sommergibile, considerato dagli addetti ai lavori “l’eccellenza” della Marina Militare.
Insieme a lei altre sei ragazze, tutte fiere del proprio ruolo. Martina non dimentica la sua età: sul suo profilo Facebook posta i selfie, le immagini con le amiche e le serate spensierate d’estate: oltre a quelle in cui sfoggia – manco a dirlo – la sua divisa tanto voluta e desiderata.