Rientro in porto. Il Sacchetto.
Al rientro in porto dopo una missione, una parte da protagonista ce l’ha il “sacchetto”.
Questa lunga sagola all’estremità della quale è legata una piccola sfera di piombo, tanto piccola da stare dentro il pugno di una mano, viene lanciata da bordo verso la banchina ed è il primo collegamento con la terraferma. Al sacchetto viene poi legato un cavo che verrà collegato alla bitta.
L’incontro tra cavo e bitta mi è sempre apparso come un incontro tra due amanti alla presenza di sguardi che seguono il percorso del cavo in acqua che va verso la bitta.
In effetti avviene che, dopo che al sacchetto che è arrivato a terra viene legato il cavo e da terra cominciano a tirare, il cavo viene seguito nel suo percorso verso la bitta dagli sguardi impazienti e felici dei marinai che aspettano il momento in cui il cavo incontra la bitta. Quello è un momento molto importante.
Il sacchetto.
E ritorna a volare sopra il mare
una palla di piombo con cordame.
E ritorna quel lancio di una cima
alla ricerca ancora di un legame.
E un cavo che scorre come biscia
verso una bitta tra sguardi innamorati,
accompagnato da cuori nell’attesa.
Un altro incontro tra amanti separati.
Frastuono dentro e palpito anelante;
strano frastuono senza alcun rumore.
Questo è il rientro! E’ il cuore marinaio
che batte forte senza far vedere.
Ti accoglie un porto, ti è cara la banchina.
La passerella adesso è sistemata.
Saluti la bandiera e intanto scendi.
Missione fatta e un Dio l’ha accompagnata.
Abbracci il mondo e baci anche la terra,
per qualche giorno starai senza il tuo mare.
Tutto è più bello adesso che ti vedo.
Sei tu in banchina!…Ti corro ad abbracciare!
Enzo Arena