26 ottobre 1954, le Forze Armate della Repubblica rientravano a Trieste, sugellando il ritorno definitivo della città giuliana all’Italia.

26 ottobre 2025 Giuliano Manzari
Storia
Il mattino del 26 ottobre 1954, le Forze Armate della Repubblica rientravano a Trieste, sugellando il ritorno definitivo della città giuliana, e del suo territorio, all’Italia.
Nell’oscurità ancora incombente del mattino, le avanguardie del Raggruppamento Trieste dell’Esercito italiano mossero per raggiungere rapidamente i punti chiave del territorio, impossibilitate tuttavia a rispettare il programma a causa dell’entusiasmo incontenibile della popolazione, con gli automezzi letteralmente assaliti in un tripudio di bandiere e di grida inneggianti all’Italia.
Nelle stesse ore quattro unità della Seconda Divisione Navale, l’incrociatore Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi e i caccia Grecale, Granatiere e Artigliere, giunte in vista della città dirigevano all’ormeggio, sorvolate da una squadriglia di aviogetti della 51a Aerobrigata.
Giunte in banchina, le navi furono abbordate e letteralmente invase dalla folla in una commovente attestazione di amore e fratellanza verso una Patria che poteva finalmente essere identificate, quel mattino, nei suoi simboli e nei suoi uomini.
Nei giorni successivi, in preparazione dell’anniversario della Vittoria del 4 novembre, giunsero a Trieste le torpediniere Cassiopea e Libra, la nave scuola Amerigo Vespucci e l’incrociatore Raimondo Montecuccoli.
L’alzabandiera di mezzogiorno, in Piazza dell’Unità d’Italia, accompagnato dal suono del campanon della cattedrale di San Giusto e da quello delle sirene di fabbriche e navi, sancì il trionfo di Trieste che, dopo lunghe e tormentose vicissitudini, vedeva finalmente coronato il suo sogno di essere ancora unicamente italiana.
[estratto da: Il ritorno di Trieste all’Italia, in “Rivista Marittima” n. 8/9, Agosto-Settembre 2004]
FONTE: Notiziario on line della Marina Militare










































