
L’Italia ha donato e trasferirà il Pattugliatore d’altura (OPV) Libra alla Albania nel ambito della partnership strategica privilegiata tra i due Paesi. E’ stato il Ministro della Difesa Guido Crosetto a firmare il decreto di trasferimento della unità, che ha operato con la Marina Militare per circa trentacinque anni; è stato l’omologo albanese Pirro Vengu in presenza del Presidente Edi Rama a formalizzare l’accordo.
Per la Marina Albanese si tratta di un evento “epocale”; infatti, il Libra è destinato ad essere la principale unità, considerato che ad oggi ha in dotazioni imbarcazioni da pattugliamento e sorveglianza di modesto dislocamento e dimensioni ridotte.
Nave Libra appartiene alla classe Costellazioni, pattugliatori d’altura appositamente costruiti come tali e non unità declassate tipo ex corvette, dragamine etc. negli anni Ottanta.
Le quattro navi gemelle della Classe – Cassiopea, Libra, Spica e Vega – sono state realizzate nel contesto della Legge nr.979 del 31 dicembre 1982, nota come “legge sulla difesa del mare”. Tali unità sono infatti equipaggiate con specifiche attrezzature per la bonifica dell’inquinamento marino.
Nave Libra è stata impostata nel 1987, varata nel 1988 ed ha ricevuto la bandiera di combattimento nel 1991.
Caratteristiche del Libra

Questi pattugliatori con equipaggio di 64 marinai dislocano a pieno carico poco meno di 1.500 tonnellate, sono lunghi circa 80 metri, larghi circa 12 metri ed hanno un pescaggio di 3,6 metri.
L’armamento principale è piuttosto datato, essendo incentrato su un impianto Allargato da 76/62 mm risalente agli anni Sessanta e recuperato da altre navi in disarmo.
Completano le dotazioni di armamento due impianti KBA da 25/80 mm e due mitragliatrici MG42/59 da 7,62×51 mm.
Il Libra ha un impianto propulsivo costituito da due motori diesel GMT BL-230.16M che lavorano su altrettanti assi con eliche quadripala e da tre impianti generatori; la potenza complessiva è di 5507 KW (7385,01 HP), con velocità massima di circa 20 nodi ed autonomia di 3300 miglia nautiche.
Fonte e foto credit @Ministero della Difesa