Un tempo era il parco giochi
di delfini che s’innamoravano
di quel cielo
a cui regalavano acrobazie di salti
disegnando nell’azzurro mare
quadri di felicità.
E non c’era stagione tanto forte
da fermare questa ripetitiva
espressione che mi inondava
di quella gioia che solo un bambino
sa far durare per l’eterno…..
e io conservo ancora nell’anima.
Delfini festanti a cui donavo
la mia gioia di vita chiamandoli fratelli
ora sono lontani
molto lontani e raramente ritornano
in quel parco perchè ormai
non trovano quella libertà di essere felici.
Questo mare che si ripulisce e si rifà il trucco
soffiando sul Libeccio e Tramontana
non ha più lo spazio per divertire i delfini
e non riesce a colorare d’azzurro
quel cielo che ispirava meravigliosi quadri
dove la nitidezza era l’olimpo degli DEI.
Allora cerco nella nostalgia di tempi passati
quell’attimo di felicità
dove trovo i miei delfini felici
di salutare il loro fratello umano
con salti acrobatici fino a toccare il cielo.
Bruno Sportelli