Considerazioni a ruota libera di Nunzio Giancarlo Bianco
Sempre di fronte al mio mare che mi porta a pensare ciò che sono stato e cosa rimane in me oggi, la consapevolezza di aver indossato una divisa.
L’aver vissuto il periodo della maggiore evoluzione tecnologica vissuta negli ultimi trenta anni nelle forze armate e il suo impiego nel mondo.
Da ragazzino dopo il corso nelle scuole di formazioni militari impiegato su unità della forza armata con la specializzazione di tecnico elettronico in telecomunicazioni.
Da ragazzino profano di esperienze tecniche si doveva far impiego nelle esperienze acquisite nella formazione e mettere in atto ciò per cui si era destinati.
Nello specifico della mia categoria quelle comunicazioni dei sistemi ricetrasmittenti valvolari che per il loro funzionamento avevano bisogno di una elevata potenza elettrica.
Erano i tempi dei sistemi valvolari che comunque avevano un loro fascino vedere quelle valvole illuminarsi nel loro funzionamento.
Ma proprio in quegli anni incominciava a prendere piede la funzionalità di sistemi transistorizzati che come primo impatto avevano quel fattore positivo di basso assorbimento elettrico.
Oltre a questo particolare di economia elettrica ci tutelava dal pericolo di alte tensioni e ciò non era un fatto secondario perché ci tutelava fisicamente.
In quella fase della transizione tecnologica noi sottufficiali abbiamo dato un grosso contributo alle industrie che lavoravano per le forze armate.
Il mettere in campo nuove tecnologie ci vedeva protagonisti nell’impiego di detti sistemi e le nostre relazioni tecniche hanno dato un contributo sostanziale nella ricerca della maggiore efficienza.
Sarà anche che venivamo da una base di studio molto povera e di basso livello ma era questa situazione che ci spingeva nella ricerca di migliorarci e di dare il nostro supporto fatto di orgoglio quando riuscivamo a migliorarci.
Era un continuo di scambio di informazioni fra noi e i tecnici delle più svariate società che lavoravano per le nostre esigenze.
I sistemi impiegati nelle forze armate subiscono sollecitazioni che nel mondo civile non trovano applicazione ma nella fase successiva sicuramente trovano impiego.
La tecnologia impiegata nelle forze armate interessa tutti i settori che non vede solo la parte elettronica ma anche la parte motoristica, ma negli ultimi anni anche la parte informatica.
Il personale militare cresce insieme all’industria nazionale e quello scambio di informazioni diventa fondamentale.
Le forze armate italiane hanno una caratteristica che ci contraddistingue da tutti nel mondo per due fattori importanti nell’impiego e nelle capacità tecnologiche.
La prima riguarda il fatto che siamo una forza di pace al servizio delle istituzioni e alla difesa della democrazia e della libertà.
Forza di pace in tutti i teatri del mondo e siamo amati per come ci poniamo nei confronti delle popolazioni locali nell’aiutarli nella ricrescita.
Mettiamo a disposizione quella capacità di soccorso, e i nostri sanitari militari sono davvero eccezionali, nella ricostruzione delle infrastrutture, i nostri genieri hanno capacità che va oltre l’immaginario.
Il militare italiano porta con se la parte sana della nostra società e le popolazioni locali rimangono affascinati nel nostro modo di essere.
L’opinione pubblica nazionale deve sapere che noi militari siamo impiegati per dare finalmente la pace in quelle terre.
Deve anche sapere che noi diamo una grande mano alla nostra industria nella sua evoluzione tecnologica e le esperienze acquisite trovano impiego nelle case di tutti.
I soldi investiti nelle forze armate non sono per armare un esercito per fare la guerra, certo siamo preparati per questo triste evento ma non è questo che l’Italia vuole.
Le forze armate italiane attraverso il sacrificio dei suoi uomini da un vero supporto a quello che ognuno di noi trova impiegato nei più svariati impieghi civili.
La capacità dei militari è proprio quella di essere pronti in qualsiasi circostanza ma soprattutto siamo una componente basilare per lo sviluppo di un paese.
Lo ripeto fino alla noia, quando sventola quel tricolore nel mondo, sventola la fierezza, la capacità e l’amore di un paese nel mondo.
In tutte le riunioni di cui ho fatto parte ci hanno ammirato e siamo noi italiani un esempio da seguire per tutti i paesi.
Ma da sottufficiale voglio ribadire che è davvero importante la nostra opera nello sviluppo tecnologico, ma anche la nostra sensibilità nei confronti di chi soffre.
Non ultimo l’impiego di noi militari nelle vicende di cause naturali che avvengono nel nostro paese e non solo.
Nei terremoti e non ultimo anche nella risoluzione della pandemia degli ultimi due anni, dove i nostri militari, i nostri sanitari in divisa si sono espressi con il loro sacrificio.
Bisogna essere orgogliosi delle nostre forze armate senza se e senza ma.
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