di Celestina Dominelli
Il programma offre formazione retribuita, assunzioni dirette nei cantieri e soluzioni per la digitalizzazione e l’automazione. Oltre 17mila candidature ricevute
25 giugno 2024
L’esito l’ha annunciato lo stesso ad di Fincantieri, Pierroberto Folgiero , intervenendo all’evento dedicato ai 50 anni de Il Giornale. «Abbiamo quindi pensato di lanciare questo programma con Elis e abbiamo proposto assunzioni a tempo indeterminato in Fincantieri Spa, non in una catena di fornitura. Per 90 posti abbiamo ricevuto 17mila domande. Il che significa che se offri lavoro buono e ben remunerato, i lavoratori si trovano». Ma in cosa consiste il programma avviato dal gruppo? Lo scenario di partenza, come ha spiegato anche il ceo, è la cronica mancanza di manodopera specializzata e, in particolare, di manodopera italiana, anche in considerazione della tipologia di lavoro nei cantieri navali. Per questo Fincantieri ha messo a punto un programma che divide la problematica in tre fasi per una soluzione graduale ma definitiva della criticità, che si concentra sullo sviluppo della forza lavoro, dei fornitori locali e del tessuto socioeconomico delle comunità nelle quali opera.
Le tre fasi
La prima fase del progetto vede Fincantieri impegnata a guidare una serie di appaltatori selezionati in un percorso di crescita, organizzando presso il Paese di origine dei lavoratori stranieri attività di istruzione, formazione professionale e civico-linguistica. Tale soluzione consente non solo di avere risorse specializzate nei settori di interesse, ma anche una migliore integrazione nei luoghi di lavoro e con le comunità locali. La seconda fase si focalizza “sull’industrializzazione intelligente” di attività a basso valore aggiunto, eliminando il ricorso alle risorse umane per il loro svolgimento. L’applicazione della robotizzazione e dell’IA segna il lavoro del futuro e Fincantieri ha già introdotto la robotizzazione di alcune attività di saldatura. La La terza fase, contemporanea alla seconda, richiede personale altamente qualificato per la gestione della robotizzazione attraverso l’AI, con la creazione di una manifattura del futuro, una manifattura di “testa d’opera” che riporta gli italiani ai mestieri alla produzione. Questa fase comprende tutte le attività formative specialistiche che Fincantieri eroga per accrescere le competenze professionali e facilitare le assunzioni.
Il progetto “Maestri del mare”
E, proprio per rispondere alle necessità di una formazione mirata, il gruppo, nell’ambito del Distretto Italia, il programma di avviamento al lavoro del consorzio Elis (Educazione, Lavoro, Istruzione, Sport), ha sviluppato il progetto “Maestri del Mare” che mira a fornire una risposta concreta al problema di carenza di manodopera specializzata. Il progetto ha l’obiettivo di ricercare, formare e assumere lavoratori addetti alla costruzione navale, attingendo sia dalle scuole sia da bacini di risorse attualmente non occupate presenti sul territorio nazionale e prevede: 1) un percorso di formazione retribuito (indennità di formazione di 1.000 €/mese); 2) un investimento nelle competenze anche digitali, di automazione e robotica che possano contribuire e accelerare il processo di digitalizzazione dei cantieri; 3) un modello formativo residenziale con un programma trasversale di natura esperienziale per lo sviluppo di competenze organizzative e relazionali quali il lavoro di squadra e l’orientamento al raggiungimento degli obiettivi; 4) assunzione diretta in Fincantieri, già durante il percorso di formazione, nei cantieri del Nord, Centro e Sud Italia; 5) agevolazioni al trasferimento, anche dopo l’assunzione, per le persone provenienti da regioni diverse da quella della sede di lavoro.
La traiettoria disegnata dal piano industriale
Fincantieri si presenta così come garante delle migliori risorse dell’industria navalmeccanica e aggiunge un tassello molto importante lungo la traiettoria indicata dal Piano Industriale 2023-2027 che è stato costruito sulle competenze, credendo nel potere della formazione, tanto da renderla retribuita, e sul “Made in Italy” dell’ingegno: non più solo “manodopera”, bensì un’evoluzione a un’idea di “testa d’opera”, capace di riavvicinare gli italiani alla produzione, al lavoro operaio qualificato, alle nuove tecnologie, agli elevati standard di eccellenza che contraddistinguono i prodotti di Fincantieri.
Per il programma arrivate oltre 17mila candidature
“Maestri del Mare”, come anticipato da Folgiero, ha raccolto in pochi mesi oltre 17mila candidature che verranno selezionate attraverso un processo strutturato e rigoroso attraverso test psico-attitudinali, interviste telefoniche, prove tecniche, assessment di gruppo e colloqui individuali. L’8 febbraio 2024 sono stati avviati i primi due corsi di formazione, rispettivamente per “Addetti ai controlli dimensionali” e “Addetti alla conduzione degli impianti navali”, che coinvolgeranno 30 risorse, provenienti da tutta Italia. Sono già stati pianificati per i prossimi mesi ulteriori quattro corsi, volti a formare anche “Operatori navali” e “Gruisti/Imbragatori”, che porteranno l’inserimento delle prime 90 persone prima dell’estate.
Folgiero: un miracolo generato dalle persone
Durante l’evento di lancio dei primi due corsi, Folgiero aveva commentato l’iniziativa sottolineando come «i nostri clienti visitano il cantiere e non capiscono come sia possibile che, dopo soli tre mesi, la nave sarà finita. Quello che accade in quei tre mesi è una specie di miracolo industriale, ma che ha poco industriale: è un miracolo generato dalle persone. Per scherzare, l’abbiamo chiamata la molecola Fincantieri. Una specie di principio attivo Fincantieri che rende possibili obiettivi che meravigliano i nostri clienti, ovvero compagnie internazionali che operano a livello globale. È una tecnologia dell’anima, ed io la vedo con i miei occhi ogni volta che una nave arriva alla consegna. Ora, a questi ragazzi, speriamo di somministrare questa molecola così particolare, perché è con questo genere di emozione che dobbiamo richiamare sempre più gli italiani a rientrare, a valutare, a spingere e a promuovere la produzione nel nostro Paese».