L’appalto da 47,9 milioni di euro porterà alla realizzazione di due accosti da 393 e 339 metri di lunghezza. Adsp mantiene il riserbo sulle modalità di produzione dei cassoni
È partita stamattina la fase esecutiva dei lavori del nuovo molo crociere del porto di La Spezia.
Ne ha dato notizia l’Autorità di sistema portuale con una nota: “Il Segretario Generale Federica Montaresi, il Responsabile del progetto, Ing. Fabrizio Simonelli e l’Ing. Davide Adreani, procuratore speciale del raggruppamento di imprese aggiudicatarie dei lavori costituita da Fincosit srl -capogruppo, Agnese costruzioni e Rcm, hanno preso parte questa mattina al sopralluogo nelle aree di Calata Paita e dato il via ai lavori con la sottoscrizione del verbale di consegna. L’ufficio della direzione dei lavori ha accertato lo stato dei luoghi e verificata la procedibilità all’esecuzione dei lavori”.
L’ente ha spiegato che “si comincerà con la bonifica bellica superficiale e profonda degli specchi acquei antistanti Calata Paita, l’avvio del piano di monitoraggio ambientale e relative attività correlate. Seguiranno le attività di consolidamento del fondale marino per poi passare alle fasi realizzative della struttura di banchina che consentirà l’approdo di navi da crociera di seconda generazione su due accosti elettrificati di 393 e 339 metri”.
“L’avvio del cantiere del nuovo molo crociere, ha commentato con soddisfazione il Presidente Mario Sommariva, costituisce una tappa fondamentale nel percorso di sviluppo del settore crocieristico per il porto della Spezia e nella trasformazione urbanistica in chiave turistico ricettiva delle aree di Calata Paita che saranno interessate dal nuovo Waterfront cittadino”.
Malgrado la reiterata richiesta di informazioni, anche attraverso procedura di accesso agli atti, resta l’incognita su alcuni dettagli delle modalità di realizzazione, dal momento che da mesi l’Adsp glissa sul punto. In particolare il contenzioso sull’appalto, che aveva condotto all’annullamento della prima aggiudicazione (a una cordata guidata da Fincantieri) e allo slittamento, quindi, dell’avvio dei lavori, aveva fatto emergere come la cordata risultata alla fine aggiudicataria avesse proposto all’ente di realizzare parte dei cassoni destinati all’opera in loco e parte a Genova, nello stesso sito in cui Fincosit avrebbe dovuto realizzare i cassoni per la nuova diga del capoluogo. Il dettaglio non è irrilevante, dal momento che come è noto questo cantiere, previsto inizialmente a Genova Pra’, ha dovuto essere spostato a Vado Ligure, con ovvio impatto in termini di tempi sull’allestimento dell’area e sull’avvio della produzione: non è chiaro quindi se e come tale circostanza possa riverberarsi anche sull’appalto spezzino.
A.M.
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