Riporto un articolo di sicuro interesse per chi può andare a visitarlo
Se Novi Ligure con il suo nome può trarre in inganno e far pensare alla vicina Liguria, questo rischio non si corre con Tortona… Eppure proprio la città ospita un ricco e interessante Museo del mare e anche un monumento ai Caduti del mare, realizzato nel 2006 dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia ( A.N.M.I.) “Lorenzo Bezzi – Gruppo di Tortona”.
In occasione della “Domenica del Mare”, vogliamo visitarlo “virtualmente” con voi per invitarvi a farlo, prossimamente, di persona. Lasciando la via Emilia, a metà di via Pernigotti, si apre la porta sul mondo marino e a fare gli onori di casa è il capitano di lungo corso Franco Pernigotti. presidente dell’associazione “Amici del Museo del mare di Tortona”, che con il suo sorriso aperto e la barba bianca, da vero marinaio accoglie piccoli e grandi. La realtà museale è nata grazie al gruppo Marinai d’Italia “Lorenzo Bezzi”, ed è stata inaugurata ufficialmente il 10 giugno 2010; su una superficie di circa 300 mq ospita più di 1500 reperti ed è gestita dai volontari dell’associazione.
Come nasce il legame tra Tortona e il mare? Grazie alla presenza sul territorio di rinomate aziende metalmeccaniche (Orsi. Cmt. Graziano) che fornivano alla marina militare giovani operai esperti (siluristi. motoristi, ecc.) per la “leva di mare”, molti dei quali, una volta ottenuta la specializzazione, proseguivano la carriera marinara. L’immagine dell’ammiraglio Carlo Mirabello. posta all’ingresso in bellavista, insieme ad alcuni cimeli della sua vita, ricorda chi è il personaggio a cui è intitolato il complesso. Mirabello, famoso tortonese, nacque il 17 novembre 1847, e oltre a ricoprire importanti incarichi militari, nel novembre 1903 fu nominato ministro della Marina, ruolo che mantenne fino al 12 dicembre 1909, pochi mesi prima della morte avvenuta a Milano il 24 marzo 1910. Di fronte al suo ritratto campeggia quello di Lorenzo Bezzi, tortonese classe 1906, capitano di corvetta, che, dal 1° giugno 1940. ebbe il comando del sommergibile “Liuzzi”. Il giorno 27 dello stesso mese, durante una missione di guerra nelle acque del Mediterraneo orientale, fu attaccato da parte di 5 unità inglesi, e il sommergibile, subendo gravissime avarie, fu costretto ad emergere. Essendo vana ogni possibilità di difesa. Bezzi mise in salvo l’equipaggio e predispose l’autoaffondamento negli abissi.
Proseguendo il viaggio all’interno delle sale si possono ammirare la ricca collezione di conchiglie, coralli e di esemplari della fauna marina e i numerosi modelli di navi, alcuni dei quali realizzati dallo stesso Pernigotti. Uno di questi, di recente acquisizione. riproduce la baleniera Essex, dalla quale storia Herman Melville trasse spunto per scrivere il suo capolavoro Moby Dick. Tra gli innumerevoli oggetti di grande valore storico, un posto importante lo occupa la macchina crittografica tedesca “Enigma” che rappresenta una pagina di storia della seconda guerra mondiale. La decrittazione dei messaggi cifrati prodotti, fornì informazioni alle forze alleale. Non manca una ricca documentazione fotografica della vita sulle navi, insieme al “diario di guerra” di un marinaio che partecipò al primo scontro navale contro i tedeschi, dopo l’8 settembre 1943 e al giornale di bordo del Guardiamarina tortonese Fausto Remotti, con la cronaca del viaggio della pirofregata “Garibaldi” nella campagna del 1872. Tra i pezzi originali vi è anche un siluro a lenta corsa detto “maiale”, utilizzato nelle imprese belliche dai sommozzatori. Singolare anche la presenza di una campana ucraina, giunta in Italia negli anni ’90 con un gruppo di fuoriusciti ucraini, provenienti da Kiev, che su tre imbarcazioni, attraversato il Mar Nero, lo stretto del Bosforo, il Mar di Marinara, i Dardanelli e il Mar Egeo, fecero rotta in Italia e approdarono sulla costa Ligure. In segno di ringraziamento donarono a chi li aveva accolti le tre campane che avevano con sé. Importanti oggetti sono stati affidati in “prestito” al Museo dalla Curia vescovile e tra questi vi è un enorme planisfero che. a sua volta, nascondeva un’antica mappa celeste del ’70(). Per chiudere in bellezza si può fare una foto con un vero esemplare di orso bianco imbalsamato. Si trova nella sala dedicata al salese Pietro Achille Cavalli Molinelli, medico di bordo sulle navi da guerra e amico del Duca degli Abruzzi Luigi di Savoia che seguì nelle spedizioni al Polo Nord, dove riuscì a catturare l’animale e in Africa.
Non resta che iniziare a navigare insieme a Franco Pernigotti e agli “Amici del mare” ogni sabato dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. con ingresso libero. Per prenotazioni si può telefonare (celi. 348 1498791).
Daniela Catalano