Ancora una volta l’amico Amm. Enzo Arena ci delizia con uno dei sui simpatici aneddoti
Immagine a puro titolo dimostrativo estratta dal sito Notiziario della Marina
Quattro alla banda!
Fiuuuuuuuuu, fiuuuuuuuuu, fiuuuuuuuu, fiuuuuuuuuuuuuuuu
Ecco, lo aveva dato quell’ordine!
Centinaia, anzi migliaia di volte e forse più, quell’ordine era stato impartito sulle navi della Marina Militare. Rendere gli onori con il fischio ad una autorità che sale a bordo è una bella tradizione della Marina. Salutare un alto Ufficiale, sia quando sale che quando scende la passerella, con quelli di bordo schierati a poppa sull’attenti e nel contempo sentire il fischio del Nostromo è una bella sensazione.
E lui, il Guardiamarina Bellini, quella sensazione la stava provando. Lui, che era a bordo da meno di un mese e che stava per prendere le consegne. Lui che sarebbe diventato il Capo Servizio Marinaresco di quella Nave. “Eccedente tabella” recitava l’ordine di trasferimento che aveva ricevuto come primo incarico dopo aver ultimato gli anni di corso in Accademia Navale. Eccedente Tabella, stava a significare che non aveva alcun incarico particolare a bordo perché prima di assumerne uno, doveva capire bene quali sarebbero stati i suoi compiti e le sue attribuzioni ed il collega un pochino più anziano di lui, che gli avrebbe ceduto l’incarico doveva, come si suole dire, passargli le consegne. Eccedente tabella ma…continuava a recitare l’ordine di trasferimento…Designato Capo Servizio Marinaresco. Ed era anche il primo giorno di “Sciarpa”. Si, quel giorno era per la prima volta, l’Ufficiale d’Ispezione. Una bella soddisfazione ed anche una bella responsabilità.
A bordo, dopo il “cessa lavori”, faceva le veci e funzioni del Comandante. È vero che nel suo compito era affiancato da esperti sottufficiali motoristi, elettricisti, nocchieri ed altri che facevano parte della squadra di guardia (e questo lo tranquillizzava), ma era anche vero che, qualora ce ne fosse stata la necessità, sarebbe toccato a lui il compito di dover decidere e, di conseguenza, impartire disposizioni. Il Comandante prima di lasciare la Nave, alle 18 e 25, lo aveva chiamato in camerino e gli aveva fatto una specifica raccomandazione. Signor Bellini, gli aveva detto, io vado in franchigia. Come lei sa la prossima settimana ci sarà il passaggio di consegna tra “Capi Flottiglia” e la cerimonia avverrà proprio sulla nostra nave. Il nuovo Capo Flottiglia, il Capitano di Vascello Foschini, dovrebbe arrivare in serata. Ha preso alloggio al circolo ma potrebbe fare due passi in banchina per guardarsi le navi che saranno sotto il suo comando e magari potrebbe venirgli l’idea di salire a bordo.
Mi raccomando!… Che non succeda come l’ultima volta quando di sera, l’Ammiraglio Comandante la Divisione Navale, si era fatto due passi e voleva salire a bordo. L’Ammiraglio è stato fermato dalla guardia a poppa che, solo perché in borghese non lo ha riconosciuto. Non lo ha fatto nemmeno avvicinare alla passerella. Se lo immagina…signor Bellini…cosa è successo? Se lo immagina? Non si preoccupi, Comandante, terrò gli occhi bene aperti!
In divisa bianca e sciarpa blu era proprio “Bellino”, il Guardiamarina Bellini. Uscito dal camerino del comandante si era guardato nello specchio di un quadro di vecchia marineria con vascello che stava in quadrato Ufficiali ed era soddisfatto…stava proprio bene! A dire il vero un po’ emozionato lo era ma doveva mostrare sicurezza di sé. Fu mentre osservava i nocchieri che gli venne la brillante idea.Era giugno e c’erano ancora a prora i nocchieri che si allenavano al fischio proprio perché ci sarebbe stato tanto da fischiare in occasione del prossimo passaggio di consegne tra capi flottiglia. Lui tra qualche giorno sarebbe stato il Capo di tutto quel personale marinaresco e certamente loro avrebbero fatto di tutto per aiutarlo.
Chiese chi di loro quel giorno era di guardia e, quando il sergente Lo Cascio gli disse che era lui, lo chiamò in disparte e gli spiegò tutto. È vero che di sera non succede mai (o quasi) che si rendano gli onori col fischio, ma che c’era di male?
Lui lo avrebbe fatto! Il giovane Guardiamarina avrebbe fatto fare bella figura al suo Comandante. Il Capo Flottiglia ne sarebbe stato contento e lui avrebbe guadagnato punti. Altro che l’Ammiraglio…che non era stato fatto salite a bordo solo perché in borghese e non riconosciuto… Di lui, del Guardiamarina Bellini alla sua prima guardia da Ufficiale con sciarpa, se ne sarebbe parlato…eccome se se ne sarebbe parlato! Non si era allontanato un attimo da poppa, non aveva lasciato che si allontanasse il sergente con il fischio e aveva detto al piantone di non perdere di vista l’ingresso della base perché…non si sa mai… “il nuovo capo flottiglia potrebbe arrivare da un momento all’altro”. Non era sfuggita quella Mercedes che si era presentata al cancello della base, distante 150 metri e che prontamente il carabiniere di guardia aveva fatto passare alzando la sbarra. Occhio…occhio…occhio, forse ci siamo. La Mercedes si era avvicinata ed aveva parcheggiato proprio vicino alla poppa della nave. State pronti! Disse il guardiamarina. Potrebbe essere lui. Schieratevi! Nessuno conosceva il nuovo capo Flottiglia ma… Era sceso un signore distinto, sicuro di se, giacca cravatta e valigetta che con fare deciso si era diretto proprio verso la sua nave. Non c’erano dubbi! Chi altri poteva essere se non il Capitano di Vascello Foschini? Guardia schierata, nocchiere pronto al fischio ed era partito l’ordine quando quel distinto signore stava per poggiare il piede sulla passerella. Quattro alla banda! Fiuuuuuuuuu fiuuuuuuuuu fiuuuuuuuuuuu fiuuuuuuuu.
Tutti sull’attenti a salutare. Il distinto signore era parso un po’ sbalordito…e questo poteva essere un buon segno. Era chiaro che aveva apprezzato tutti quei fischi rivolti alla sua persona. Era salito lentamente come a goderseli tutti quegli onori. Più sentiva fischiare e più si inorgogliva felice. Il volto gli si era illuminato. Si era anche fermato per qualche istante nel salire la passerella mentre le guardie delle navi ormeggiate vicino si erano incuriositi per quei fischi e cercavano di capire cosa stesse succedendo. Con la faccia molto soddisfatta, il signore, aveva guardato le guardie delle altre navi e sembrava aver voluto dire loro …alla faccia vostra! Quando lo sconosciuto mise piede a bordo, il Signor Bellini ordinò il “rientra” ed il nocchiere fischiò ancora per ultimare il rito degli onori. Dalle altre navi, intanto, alcuni avevano seguito e non sapendo come reagire si erano adeguati. Erano stati sull’attenti fino a che anche loro non avevano sentito il “rientra” (riposo), altri invece, avevano sulla faccia un sorrisetto che era pronto a sfociare in sonora risata. Buona sera, disse il signore. Complimenti!…Questa si che è una Signora nave! E’ la prima volta che mi succede!…Pensi che quando salgo sulle altre navi, nessuno mi considera. Eppure mi conoscono quasi tutti! Grazie, grazie, grazie! Siete i migliori! C’è il capo della Cooperativa? Gli dice, per favore che c’è il rappresentante della Coca Cola? Gli crollò il mondo addosso, al povero signor Bellini. Certo non si sarebbe rovinata la carriera per quello. Il Comandante lo avrebbe saputo (tutti avrebbero saputo degli onori resi al rappresentante della coca cola), ma si sarebbe soltanto fatto una risatina ed avrebbe apprezzato le sue buone intenzioni. Non se la prenda, signor Bellini, sono cose che succedono. Una pacca sulla spalla e…argomento chiuso. Argomento chiuso?! Forse per il comandante…argomento chiuso. Ma per tutti gli altri? Quello che gli sarebbe costato era lo sfottò degli equipaggi per qualche mese e il dover offrire da bere a tutto il quadrato ufficiali per almeno una settimana. Ogni volta che avrebbe offerto da bere…altro che Chivas o Cardinal Mendoza… Per l’occasione…avrebbe detto tutto il quadrato …Coca Cola, beviamo…Coca Cola.
E quando sarebbe arrivata al tavolo la Coca Cola, qualcuno avrebbe urlato. “Onoriiiiii” “Quattro alla banda!” e tutti sarebbero scattati sull’attenti salutando militarmente la Coca Cola.
Enzo Arena