Vi ricordate, cari amici e colleghi, le sensazioni di quando si aveva la licenza in tasca?
Vi ricordate il tempo che intercorreva tra la firma della licenza ed il momento in cui saremmo saliti su di un treno?
“Liceza Ordinaria” o “Licenza Breve”, quel foglietto firmato già in tasca, aveva un potere enorme sulle nostre emotività.
La licenza.
Ce l’ho fatta!
Evviva, l’ha firmata!
Giorni quattro
con viaggio anche compreso.
Mi sento libero,
leggero come piuma.
Mi sento vela,
mongolfiera senza peso.
Ce l’ho in tasca
e ogni tanto l’accarezzo.
La prendo in mano
e non smetto di sognare.
Me la rileggo,
la bacio, la ribacio
e me lastringo
forte forte al cuore.
Lo zaino è pronto
da qualche settimana.
C’è dentro un sogno
di libero partire.
C’è anche un fiore
per te che sei lontana,
e la promessa
che sto per arrivare.
Salterò su un treno
anche a vapore.
Conterò la strada
all’incontrario.
Intanto conto le ore
per quel treno,
con i miei occhi,
appesi a un calendario.
Enzo Arena