di Paolo Bembo (*)
Lo HMCS ALGONQUIN in operazioni di embargo nel Golfo Persico
John M. Horton nasce in un sobborgo di Londra, Fulham, il 18 novembre del 1935, da una famiglia umile; il padre autista e la madre cameriera prestavano la loro opera presso le case delle classi abbienti di Londra. I tempi non erano facili. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, gli Horton si trasferiscono a Poole, il secondo più grande porto naturale del mondo, in quanto il datore di lavoro del padre di John aveva deciso di trasferirsi là. Il porto e le sue attività, oltre alla semplice vicinanza del mare, avrebbero esercitato una notevole influenza sul giovane John. Nell’imminenza dello sbarco in Normandia, poi, il traffico di ogni genere di natante, civile e militare, divenne frenetico ed è facile immaginare come tutto ciò potesse fare galoppare la fantasia di un bambino. Questo, in particolare, aveva il dono di osservare e una naturale tendenza verso il disegno, per cui passava ore a fare schizzi di tutto ciò che vedeva, in particolare degli interpreti della storia, uomini e mezzi, che gli si presentavano innanzi. Se avesse cercato di distrarsi da quegli avvenimenti, i ricorrenti bombardamenti e le molte notti trascorse nei rifugi anziché nel proprio letto, gli avrebbero sempre ricordato che il mondo, in quell’epoca, era costituito in gran parte da cose militari. All’età di quattro anni, il piccolo fu coinvolto in un serio incidente d’auto che avrebbe potuto essergli fatale; fortunatamente, nello sbagliare strada alla ricerca di soccorsi, credendo di dirigersi verso il centro di una cittadina, il padre si imbattè nelliospe-dale militare di Tidworth, i cui medici erano abituati a trattare pazienti ridotti molto male. John dovette restare ricoverato per circa un anno e quindi rinunciare a tutte quelle attività tipiche dei bambini della sua età, fra cui quelle all’aria aperta e gli sport.
La tendenza naturale all’uso dei pennelli e dei colori venne quindi enfatizzata ed egli si trovò a passare ore e ore del suo tempo a disegnare e dipingere. Di questo periodo è anche la scoperta di un interesse per la musica che, in anni a venire, gli avrebbe consentito di creare quelliambiente tranquillo di cui aveva bisogno per concentrarsi nella sua attività di artista. All’età di dieci anni riuscì a entrare in possesso di un modello funzionante, lungo una sessantina di centimetri, di yacht e con quello cominciò ad apprendere le manovre delle barche e come esse interagiscono con gli elementi. Poco dopo, ebbe l’opportunità di applicare quelle nozioni sulla vera barca di un amico. Per quando John ebbe finito le scuole, era ormai evidente la sua attitudine artistica. Il ragazzo avrebbe voluto dedicarsi all’architettura navale ma era dissuaso dal farlo dalla mancanza di specifiche basi teoriche. Poiché spesso la fortuna prende strane strade, un giorno avvenne che Len Rogers, progettista fra l’altro di modelli Marbleheads, piccoli yacht di 42 pollici, e socio dello stesso club modellistico del quale era membro John, apprese che il ragazzo aveva costruito uno di quei modelli e che avrebbe voluto lavorare nel settore dell’architettura navale. Fatto sta che dopo un colloquio, il giovane Horton venne assunto nel suo studio. Il ragazzo cominciò allora dalle cose più elementari, passando lunghe ore ad allenarsi nella scrittura di lettere a mano libera, cosa che sviluppò in lui un occhio particolare. Passò poi al disegno vero e proprio delle imbarcazioni, imparò le leggi della prospettiva e a ritoccare all’acquerello. La sua arte trasse senz’altro beneficio da questa attività e si giovò anche di lezioni serali che prese a Poole e a Bournemouth, ove apprese anche la Storia dell’architettura, la pittura e varie altre materie tutte più o meno correlate alle costruzioni navali e al disegno a esse relativo. La sua attività gli permise di differire la chiamata di leva, per cui, potè assolvere i propri obblighi come riservista, lavorando di giorno e dedicando le sere e i fine settimana dei cinque anni successivi al suo sedicesimo d’età, alla Marina, presso la HMS Wessex, a Southampton. Al termine del suo apprendistato egli imbarcò sulla HMS Warrior, portaerei già della Marina Canadese. Horton, nocchiere, doveva occuparsi delle imbarcazioni della nave, lavoro che risultava particolarmente adatto a lui. Dopo avere girato mezzo mondo a bordo di quest’unità, John fu trasferito sulla HMS Wave, un dragamine appartenente alla flottiglia che vigilava sulle attività dei pescatori britannici. In quel periodo, navigò soprattutto nell’Atlantico, ed ebbe modo di pensare molte delle tecniche di soccorso in mare che avrebbe poi utilizzato quando si sarebbe trovato coinvolto in questa particolare attività. Nello stesso periodo sviluppò anche una approfondita conoscenza e rispetto per la vita dei pescatori. Va da sé che il periodo d’imbarco gli lasciò ben poco tempo per l’arte, anche se John fece di tutto per continuare a disegnare e a mantenersi in esercizio. Durante l’imbarco sul Warrior, Horton, in occasione di una sosta a Buenos Aires, visitò la locale filiale di uno studio di architettura britannico, Frederick Sage & Co. e fu proprio tale studio che lo assunse al termine dei suoi obblighi con la Royal Navy. Nel frattempo John si era sposato, aveva avuto un figlio dalla moglie e successivamente passò alla Michael Lyell & Associates. Il lavoro attuale lo portava parecchio in giro per il mondo mentre la sua posizione di riservista nella Marina gli consentiva di restare in contatto con l’ambiente navale. Nel 1961 sia la Royal Academy of London che la Royal Society of Marine Artists accettarono alcuni suoi dipinti. Uno di questi fu anche il primo a essere venduto alla mostra annuale della Società. Sin da allora, lo apprendiamo dalle sue parole, egli aveva le idee chiare circa le caratteristiche principali che dovevano contraddistinguere un Pittore di Marina: yThere are a lot of people who paint pictures of boats, but are they technically accurate? No. They are not. Some artists have a whimsical idea of what a sailing ship or other ship should look like. This is what separates a marine artist from an artist who happens to paint a ship. (Ci sono molti che dipingono navi, ma questi ritratti sono accurati? No. Non lo sono. Alcuni artisti hanno un’idea stravagante di come una nave, a vela o meno, debba apparire. Questo è ciò che distingue un Pittore di Marina da un pittore che occasionalmente, dipinge una nave). Oltre al dominio delle tecniche pittoriche, che ovviamente è scontato, il Pittore di Marina, secondo lui deve quindi possedere altre qualità. Nel 1964, l’ascesa al potere in Gran Bretagna del partito Laburista pone un freno al tipo di progetti di cui si occupava il nostro artista; inoltre egli non è particolarmente soddisfatto della china verso la quale sta dirigendo il sistema educativo britannico e per i suoi figli vorrebbe qualche cosa di diverso. così che gli Horton, dopo averne parlato a lungo con amici canadesi, decidono di trasferirsi a Vancouver. Ancora prima di partire, essi avevano trovato lo studio per John che appena giunto nel nuovo Paese, potè allestire una mostra dei suoi disegni architettonici. La sera stessa ottenne il primo incarico e successivamente, il lavoro continuò ad arrivare senza problemi. Fra uno e l’altro dei suoi lavori di architettura, Horton continuava a realizzare dipinti. Un giorno di qualche anno più tardi egli provò a offrirli alla Galleria d’Arte Harrison. Prima ancora che John fosse riuscito a tornare in ufficio, la Galleria aveva già venduto due dipinti e ne voleva altri! Mentre egli continuava con
la sua attività di disegnatore dl architettura, che andò avanti per circa dieci anni, riuscì a realizzare quattro o cinque dipinti all’anno e la sua fama di Pittore di Marina cominciò a crescere. Nel 1976, decise di dedicarsi a questa attività in maniera esclusiva. Il suo atteggiamento verso questo genere di pittura è tale per cui la realizzazione di ogni dipinto è preceduta sempre da un periodo di studio e di schizzi preparatori (tanto più se il soggetto è storico; in tal caso, egli consulta tutte le fonti che gli è possibile trovare e si reca sul posto in cui quel dato evento è avvenuto, per prenderne visione personalmente). L’artista, inoltre, ragiona sempre come se l’opera a cui sta lavorando sia preparatoria a quella che seguirà, in un tentativo continuo di migliorare la sua arte. Il disegnare continuamente bozzetti a mo’ di appunti da esaminare successivamente è divenuto per lui una seconda natura. Un blocco per disegno è sempre pronto anche sul comodino e non sono poche le volte che, di notte, svegliato da un’idea improvvisa, il pittore si alza, la butta giù sulla carta e poi torna a dormire. La sua passione per il mare lo ha portato sempre di più in giro in barca e dal 1979 al 1994 egli è stato anche un membro molto attivo della Guardia Costiera Ausiliare, dandosi da fare per portare personalmente soccorso ai natanti in difficoltà. Questo, insieme alla necessità di una piattaforma stabile per le sue ricerche, lo hanno portato ad acquistare un ex peschereccio, al quale è seguito, nel 1988, un’imbarcazione molto marina di 52 piedi,ex US Navy. Tutta questa attività di assistenza agli altri natanti più o meno in difficoltà, insieme a quella svolta con la Marina, naturalmente, serve a Horton anche come ispirazione per i suoi dipinti. Il suo cavalletto, infatti, lo segue fin nella timoneria. Uomo dai variegati interessi, Horton, che in passato ha praticato il ballo e le corse di rally, possiede ora un “din-ghy”11 piedi simile a quello sul quale imparò i rudimenti della vela. L’imbarcazione, che si chiama Goblin come il suo primo modello, è rizzata sulla barca con cui va in giro per cui, ogni volta che si ferma in una rada accogliente, non perde l’occasione per tuffarsi nella vela e nei ricordi che questa attività provoca in lui. Queste righe hanno cercato di dare qualche schematica notizia sulla vita di un grande pittore di Marina contemporaneo ma molto meglio delle parole, anche in questo caso, parleranno le immagini delle sue opere.
Rivista Marittima Dicembre 2014
*Ammiraglio in ausiliaria, laureato in Scienze Marittime e Navali presso l’Università di Pisa, ha successivamente conseguito quella in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Trieste e un Bachelor of Sciences in Liberal Arts alla University of the State of New York. Oltre ad aver ricoperto diversi incarichi a bordo delle unità della Marina Militare, tra il 1992 e il 1995 ha prestato servizio presso l’Accademia Navale degli Stati Uniti ad Annapolis in qualità di insegnante di navigazione. In tempi più recenti ha ricoperto incarichi che lo hanno portato a occuparsi di relazioni esterne in ambito nazionale e internazionale. Dal 2003 ha assunto l’incarico di assistente del Consigliere Diplomatico del Ministro della Difesa. Dal 2008 è direttore responsabile della rivista Lega Navale Collabora con la Rivista Marittima dal 1985.