Il mare nel cuore

Il mare nel cuore

  • La mia Mission
    • Omaggio a Tonicopi
  • Argomenti
    • Lo sapevate che…
    • News dal mare
      • News dalla Marina Militare
      • News varie dal mare
      • La Marina Militare è su Amazon
    • Libri consigliati
    • Poesie dal mare
    • Hanno detto …
    • Foto di mare
      • Foto e documenti storici M.M.
      • Le Isole Italiane
      • Mare aperto
      • Paesaggi da sogno
      • Venezia e dintorni
      • Marina Militare in foto
      • I Fari
    • Video di mare
      • Ammiraglio Paolo Treu – Video
      • Attualità e Curiosità
      • La scelta di Catia – Il film in versione integrale
      • Paesaggi e Luoghi
      • Speciale Linea Blu-La Grande Guerra sul mare
      • Video Marina Militare
        • Video Tour Mondiale Vespucci
      • Video Musicali
      • Video Soldini
    • Link Utili
    • Siti consigliati
  • Libro di Bordo
  • Contatti
  • Privacy e Cookie
    • Informativa sulla Privacy
    • Informativa sui cookie

Issate la Jolly Roger: il codice pirata dei sommergibili inglesi

18 Gennaio 2025

Nata nelle fila della Marina inglese, e osservata nel dopoguerra anche sui sottomarini statunitensi, quella di issare la bandiera dei pirati al rientro da una missione è forse una delle più singolari tradizioni di guerra ancora in vigore: un codice per vantare successi che resteranno segreti.

Davide Bartoccini 

Uno smuoversi d’acque in prossimità del porto, il periscopio affiorante, vuota la zavorra ed emerge il ponte provato da mesi di atmosfere pesanti, acque algide e buie, immersioni repentine appena scorto un aereo grigio nel cielo. Si apre il boccaporto. Il comandante esce avvolto nel suo collo alto di corposa lana bianca inumidita. Barbe lunghe, marinai dalla pronta risposta. Si issano le insegne e un drappo nero sormontato dalla testa di morto che poggia su due tibie si presta al vento: una Jolly Roger dei pirati sventola da un sottomarino della Royal Navy. Accanto, sulla stoffa nera, compaiono sciabole, barre, galloni e croci. Cosa vorrebbero significare quei simboli?

È il codice dei sommergibilisti. Tradizione centenaria della Marina britannica nata nel primo anno del XX secolo per fare le rime al lord dell’Ammiragliato Arthur “Tug” Wilson, che nel 1901 definì “subdolo, scorretto e dannatamente anti-inglese” l’impiego dei sommergibili nella guerra navale. Egli dichiarò al tempo che, nel caso si fosse combattuta una guerra a quelle condizioni, avrebbe fatto di tutto per catturare gli equipaggi dei sottomarini nemici, per impiccarli come pirati. La guerra venne, e la Royal Navy dovette cedere all’uso dei sommergibili in battaglia, e quando tredici anni più tardi il sommergibile britannico Hms E9 affondò con una salva di siluri ben piazzati il primo incrociatore tedesco al largo di Helgoland, l’Sms Hela, il comandante Max Horton si ricordò le parole dell’Ammiraglio Tug Wilson. Di di ritorno sulle coste dell’Essex ordinò quindi di issare sulla torretta una Jolly Roger. Il sommerginile vittorioso rientrava fiero alla base navale di Harwich con un equipaggio pirata.

Quella di issare la Jolly Roger, o “Skull and Crossbones”, diverrà così una consuetudine, gesto imitato dagli altri comandanti di sommergibili per tutta la durata della grande guerra nonostante la contrarietà dell’Ammiragliato, fino a rendersi ‘tradizione’ di tutte le unità sottomarine della Royal Navy di ritorno da una missione che aveva riportato una vittoria o un qualche genere di successo. Dapprima gli equipaggi segnavano semplicemente il numero delle navi affondate, ma ben presto una serie di simboli furono scelti per segnalare il successo conseguito dall’unità: un piccolo aereo se il cannoncino antiaereo avesse centrato e abbattuto un velivolo nemico, una barra se un siluro andava a segno su naviglio nemico e lo affondava – bianca per i mercantili e rossa per le navi da guerra -, cappa e spada per aver preso parte ad un operazione segreta, una testa di montone se si era speronato un vascello nemico e così via. La tradizione tornò in auge durante i secondo conflitto mondiale, stabilendo che la bandiera venisse issata al ritorno in porto e ammainata al tramonto – divenendo il momento di gloria di uomini che combattevano una guerra al buio degli oceani, in ambienti claustrofobici, spesso distanti dal mondo circostante per lungo tempo. Le decorazioni delle Jolly Roger, la bandiera usata dai pirati inglesi nel Mar dei Caraibi tra il XVII e il XVIII secolo, il cui nome deriverebbe dall’espressione dei marinai francesi “Joli Rouge”, poiché le prime bandiere dei pirati erano “rosse” e venivano issate quando la nave pirata non intendeva “lasciare quartiere” al nemico, erano un modo per ammazzare il tempo nelle lunghe ore di immersione. Ai simboli standard, utilizzati di solito dalla Royal Navy, si aggiunsero presto stemmi più singolari: la primula rossa, per esempio, che venne applicata da un equipaggio dopo aver accompagnato segretamente un agente segreto francese, scelta in onore dei romanzi di spionaggio della baronessa Emma Orczy, o una cicogna, quando un comandante apprese di essere diventato padre mentre era in missione.

Ben noto divenne l’asso di picche che comparve sul vessillo del comandante dell’Hms Sickle, James Drummond. Impegnato nell’affondare un vascello nemico al largo di Cap-Ferrat, sud della Francia, nel maggio del 1943, lanciò più di una salva di siluri e uno di questi puntò dritto sugli scogli antistanti un casinò di Monte Carlo. Si dice che il grande botto abbia spalancato diverse finestre, così Drummond divenne noto come tra i comandanti di sommergibili com“The man who broke the bank at Monte Carlo” (canzone popolare in Inghilterra cantata da Charles Corbon, ndr). La cappa e spada più celebre invece rimase quella dell’Hms Seraph, che portò termine la leggendaria Operazione Mincemeat.

La tradizione, adottata anche dall’Us Navy, sopravvisse ai conflitti mondiali e proseguì nella guerra delle Falkland, quando l’ Hms Conqueror issò la Jolly Roger rientrando a Faslane dopo aver affondato l’incrociatore leggero Ara General Belgrano, passando così alla storia come l’unico sottomarino nucleare ad aver affondato una nave nemica. Più recentemente l’Hms Splendid e l’Hms Turbulent hanno esibito le loro insegne per aver compiuto attacchi con missili da crociera Tomahawk in Iraq. Lo stesso avvenne per l’Hms Triumph, che nel 2011 ha esibito i missili lanciati e andati a segno contro i sistemi antiaerei del colonnello Geddafi per permettere ai Tornato della Raf di condurre in tutta “sicurezza” i raid sulla Libia. Per i comandanti di sottomarini, la Jolly Roger rimane “l’unico riconoscimento pubblico di ciò che abbiamo compiuto”, anche se spesso, soprattutto al giorno d’oggi, si tratta di missioni troppo segrete anche per poter essere esibite in codice. Per questo le Jolly Roger rimangono sottocoperta anche al rientro alla base. Ciò nonostante, questa particolari bandiere sono e restano la cosa più importante per l’equipaggio, che anche senza issarle, esibisce con fierezza i successi e onora questa tradizione della marina così durevole e amata dai pirati dei sommergibili.

Visualizzazioni: 55

Condividi con i tuoi amici

Condividi l’articolo su WhatsApp

Ultimi articoli

  • 1 Maggio 2013

    Una passeggiata sul Delta del Po immersi nella … plastica?

  • 1 Maggio 2013

    Una famiglia salva una balena. Quelle che succede dopo è fantastico

  • 1 Maggio 2013

    Vespucci, donato il modellino alla Marina

←Pagina precedente
1 … 392 393 394 … 405
Pagina successiva→

Tags

A bordo del Dandolo il sommergibile utilizzato durante la Guerra Fredda contro le minacce nucleari Ammiraglio Paolo Treu Aneddoti Attualità e curiosità Brigata Marina San Marco: una storia di Valore "Per Mare Per Terram" Celebrazioni in onore della Patrona Santa Barbara Citazioni Concorsi Concorso per il reclutamento di 76 Ufficiali in servizio permanente nei ruoli speciali dei vari Corpi E poi è inverno … Frasi celebri Giuramento solenne Allievi Ufficiali Accademia Navale – Consegna nave Trieste – 7 Dicembre 2024 Gli highlights della prima campagna in Indopacifico del Carrier Strike Group italiano I fari Il mondo dei fari Il motore diesel navale: la sua apparizione e le necessità della propulsione navale La scelta di Giorgia sommergibilista La spiaggia più pericolosa del mondo La storia nel nome delle navi della Marina La vera urgenza delle Forze Armate: una riserva militare “modulare” e prontamente mobilitabile La voce del marinaio Libri consigliati Link utili Lo sapevate che Nave Trieste consegnata alla Marina Militare la più grande nave dal dopoguerra News dalla Marina Militare news varie dal mare North Head Lighthouse at Cape Disappointment Notiziario della Marina Dicembre 2024 Ocean4future Oltre Gli Orizzonti Paesaggi e luoghi Partecipa al Concorso VFI Poesie del mare Posa della chiglia per il primo nuovo OPV della Marina Militare Salviamo la Marina Militare partire dell’organico e dal rinnovo di contratto TOUR MEDITERRANEO VESPUCCI Una formazione da marinai d’altura Una vita straordinaria inizia con una scelta: Scuola Sottufficiali della Marina Militare Vangelis – Song Of The Seas Video di mare Video Marina Militare Video musicali Video Soldini “Giubileo dei militari”: otto e nove febbraio le giornate dedicate alle Forze Armate


« Si muovono navi da guerra e sottomarini: cosa succede nell’Indo-Pacifico
L’ammiraglio Cavo Dragone, ai vertici della Nato: “Oggi la minaccia è peggiore a quella della Guerra Fredda, ma la società non lo vuole sapere”»

Non arrenderti mai amico mio, impara a cercare sempre il sole, anche quando sembra che venga la  tempesta … e lotta!

Mi trovate anche nei Social

  • Facebook
  • Instagram
  • YouTube
  • X
  • Pinterest

Disclaimer

Si dichiara, ai sensi della legge del 7 Marzo 2001 n. 62 che questo sito non rientra nella categoria di “Informazione periodica” in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari. Le immagini dei collaboratori detentori del Copyright © sono riproducibili solo dietro specifica autorizzazione. Il contenuto del sito, comprensivo di testi e immagini, eccetto dove espressamente specificato, è protetto da Copyright © e non può essere riprodotto e diffuso tramite nessun mezzo elettronico o cartaceo senza esplicita autorizzazione scritta da parte dello staff di ”Il Mare nel cuore”

Copyright © All Right Reserved

Mappa del Sito

Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}

Notifiche