A quasi quattro mesi dall’inaugurazione , gettate le basi del disegno che dovrà indirizzare gli sforzi
Roma, 27 marzo 2024 – Quattro bandi di ricerca attraverso i quali sviluppare nuove tecnologie e conquistare quel dominio dell’underwater auspicato proprio alla Spezia lo scorso dicembre dal ministro della Difesa Guido Crosetto, e diventato ben presto centrale anche nelle strategia dei colossi dell’industria nazionale.
A quasi quattro mesi dall’inaugurazione, comincia a muovere i primi passi il Polo nazionale della dimensione subacquea, situato all’interno del Cssn, il centro di supporto e sperimentazione navale della Marina militare. La prima riunione romana del Comitato di direzione strategica del Pns – uno degli organi principali del polo – ha permesso di gettare le basi e formulare i programmi attraverso i quali indirizzare i primi sforzi. La pubblicazione dei primi quattro bandi di ricerca tecnico scientifica è attesa a giorni, e sarà di fatto il primo atto formale con cui il Pns si aprirà al mondo della ricerca e delle grandi aziende per sviluppare studi e nuove tecnologie.
“La pubblicazione di questi bandi, prevista nei prossimi giorni, rappresenta la migliore dimostrazione della volontà comune di perseguire immediatamente la missione del Pns: promuovere la sovranità tecnologica e la competitività dell’industria nazionale nel settore subacqueo”, spiega in una nota la Marina militare, primo attore di una sinergia che ha visto seduti al tavolo del Comitato di direzione strategica, lo scorso 18 marzo, di rappresentanti interministeriali della Difesa, dell’Università e della Ricerca, nonché del ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresentanti di Difesa Servizi (la società in house del ministero della Difesa), della federazione delle aziende Italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, nonchè delegati della Conferenza dei rettori e della Consulta dei presidenti dei centri di ricerca.La riunione, presieduta dal sottocapo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto, ha visto “una convergenza unanime sui contenuti dei documenti fondamentali per il funzionamento del Polo e, soprattutto, sui primi quattro bandi di ricerca tecnico-scientifica” spiega ancora la Marina. Di certo, la realizzazione del Polo ha smosso notevolmente l’interesse dell’industria italiana. basti pensare agli ultimi memorandum of understanding nel dominio della subacquea firmati da Fincantieri e Leonardo, e dalla stessa Fincantieri con Saipem.