Sarà consegnata nel 2026 e destinata alla condotta di attività di mappatura e monitoraggio scientifico, nonché in supporto alle iniziative dell’Istituto Idrografico
19 DICEMBRE 2023
Fincantieri ha annunciato l’avvio a Riva Trigoso (Genova) della costruzione della nuova nave idro-oceanografica maggiore (N.I.O.M.) della Marina Militare, unità destinata alla condotta di attività di mappatura e monitoraggio scientifico, nonché in supporto alle iniziative dell’Istituto Idrografico.
Al taglio della prima lamiera erano presenti, tra gli altri, il direttore generale della Divisione navi militari di Fincantieri, Dario Deste, il direttore dell’Istituto Idrografico della Marina, contrammiraglio Massimiliano Nannini, e il direttore degli Armamenti Navali, ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte.
La consegna è prevista nel 2026 presso il cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano.
L’unità è stata concepita con la massima attenzione verso gli aspetti green. Tra le sue principali caratteristiche si annoverano le tecnologie per il contenimento delle emissioni, una propulsione diesel-elettrica per ottimizzare consumi, forme di carena funzionali alla riduzione della resistenza all’avanzamento e l’utilizzo di materiali environment-friendly. In ambito di sostenibilità anche il processo produttivo partecipa all’impegno costante dell’azienda nel presidio dei sistemi di gestione ambientale, testimoniato dalla conformità alla norma internazionale ISO 14001 di tutti i siti italiani del Gruppo.
La concezione della N.I.O.M. e le sue plurime capacità scientifiche la qualificano come mezzo a diretto supporto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu sul mare.
Ulteriore key driver della nave sarà il tema di Health&Safety, volto alla sicurezza di tutto il personale che esercirà la nave durante la vita operativa. Fincantieri ha tenuto un approccio proattivo volto a identificare, anche in cooperazione con un parco fornitori di primo livello, le migliori soluzioni tecniche per soddisfare a pieno i requisiti operativi del cliente.
Fincantieri aveva già consegnato nel 2018 all’Institute of Marine Research (Imr), l’ente di ricerca oceanografica e ittica del governo norvegese, Kronprins Haakon, nave rompighiaccio oceanografica destinata a operare nelle acque polari.
Lo stesso gruppo navalmeccanico nel 2021 aveva poi curato un refitting d’eccezione sull’unità Laura Bassi, l’unica nave rompighiaccio oceanografica da ricerca italiana, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. L’Istituto Idrografico della Marina è l’Organo Cartografico dello Stato designato alla produzione della documentazione nautica ufficiale nazionale.
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Dal Notiziario on line della Marina Militare
21 dicembre 2023 Nucleo P.I. MARINALLES
Con una cerimonia sobria, ma ricca di profondo significato, svoltasi la mattina del giorno 19 dicembre presso lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso (Genova), è stato celebrato il taglio della prima lamiera della nuova Nave Idro Oceanografica Maggiore (NIOM), in sostituzione di nave Magnaghi, che si avvia, dopo circa 50 anni di attività (fu difatti consegnata alla Marina il 2 maggio 1975), alla conclusione della sua lunga vita operativa con all’attivo numerosissime campagne idro-oceanografiche al servizio del Paese, della collettività e della comunità scientifica nazionale e internazionale.
La nuova unità navale, dalle caratteristiche di multi-funzionalità e a forte connotazione “unmanned”, verrà interamente realizzata e allestita nel polo cantieristico ligure Riva Trigoso-Muggiano e sarà un concentrato di tecnologie allo stato dell’arte e costituirà, tra l’altro, oltre che un tangibile e consistente passo in avanti nel campo del servizio idrografico nazionale, anche un importante strumento operativo del sistema di ricerca scientifica nazionale ai poli, sia nell’ambito del Progetto Nazionale di Ricerca in Antartide che nell’ambito del progetto di ricerca al Polo Nord HighNorth. La NIOM sarà costruita avendo presente, come per tutte le moderne navi militari allestite dalla cantieristica navale nazionale, gli avanzati criteri di modularità e flessibilità, al fine di poterla riconfigurare, anche con breve preavviso, a seconda della missione assegnata.
Questa prima milestone è uno dei risultati concreti dell’applicazione dei contenuti del Documento Programmatico Pluriennale della Difesa, a seguito della firma del contratto di acquisizione dell’Unità Navale avvenuto nel dicembre 2022 e che prevede anche la fornitura del supporto logistico integrato e Temporary Support.
L’evento si è svolto alla presenza dell’ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte, Direttore degli Armamenti Navali di NAVARM, del contrammiraglio Massimiliano Nannini, Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina, e del capitano di vascello Fabrizio Orengo, comandante del Centro Allestimento nuove costruzioni navali. Fincantieri era invece rappresentata dal dott. Dario Deste, a capo della Direzione Navi Militari di Genova.
“La costruzione della NIOM si inquadra in un processo di rinnovamento globale che la Marina Militare sta portando avanti con assoluta convinzione e che sta portando grandi frutti in termini di incremento di capacità ed efficienza operativa, di crescita dell’industria nazionale e di ritorno di immagine dell’Italia all’estero“ ha dichiarato l’ammiraglio Abbamonte nel corso del suo intervento.
“Una Unità ad alto concentrato tecnologico, che permetterà non solo di monitorare i fondali marini, ma rappresenterà anche il braccio operativo del Polo Nazionale della dimensione Subacquea di recente istituzione, grazie alle capacità della Centrale Operativa Subacquea della Nave che sarà perfettamente integrata con la futura rete operativa subacquea. La NIOM, appunto, è stata pensata secondo questo innovativo concetto net-centrico, che vedrà la Nave non quale semplice vettore di apparecchiature, ma un punto focale di un network capace di integrare ed armonizzare tutte le informazioni provenienti dai moderni sistemi autonomi e/o a pilotaggio remoto, di superficie, subacquei ed aerei, oltre che dalle imbarcazioni minori, scalarmente simili, in termini di tecnologia, all’ unità maggiore“ ha puntualizzato il Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina, contrammiraglio Massimiliano Nannini nel suo intervento.
La Nave Idrografica Oceanografica Maggiore (NIOM), gestita dall’Istituto Idrografico della Marina (IIM), oltre ad adempiere i classici compiti d’istituto della Difesa riguardanti gli aspetti relativi all’aggiornamento della cartografia nautica e, di riflesso, alla sicurezza della navigazione nonché alle ricerche sui cambiamenti climatici e sfruttamento degli oceani, è stata progettata per operare a più ampio spettro non solo quale braccio operativo dell’I.I.M., ma anche a diretto supporto del polo nazionale della subacquea di recente Istituzione, oltre al tradizionale supporto alla comunità scientifica nazionale degli Enti di Ricerca, delle Università e dell’International Hydrographic Organization – IHO nell’ambito del vasto panorama della cooperazione internazionale in questi settori. La NIOM avrà, inoltre, ampi spazi per l’imbarco di moduli shelterizzati e dotazioni relative alla condotta di ricerche e campionature annesse, permettendo inoltre all’Italia di “accrescere le proprie capacità di ricerca e esplorazione in nuove regioni del mondo, quali quelle artiche”.
Parliamo di una nave militare con dislocamento a pieno carico attorno alle 5.500 tonnellate, lunghezza di circa 106 metri e larghezza di 18 metri, dotata di ponte di volo posto nella zona centrale dell’Unità tra la plancia e la zona poppiera di lavoro e in grado di operare con elicotteri della classe SH90. La architettura del sistema di propulsione sarà full electric con velocità massima raggiungibile di 15 nodi ed autonomia di 7000 miglia nautiche a 12 nodi, e garantirà la condotta operativa ottimizzata con profilo energetico neutro, ovvero operare anche ad emissioni zero per medi periodi. L’equipaggio sarà formato da 85 membri con possibilità di ospitare sino a 60 ricercatori e tecnici per un massimo di 145 persone a bordo. La NIOM sarà dotata di una zona sanitaria dalle capacità MTF (Medical Treatment Facilities) NATO Role 1 – level 1 e 2 e di un moderno sistema di posizionamento dinamico in classe IMO DP2 con l’impiego di 2 thrusters prodieri.
È opportuno ricordare che alla NIOM si affiancheranno, nel prossimo futuro, due nuove Unità Idro-oceanografiche costiere (NIOC), per le quali si prevede di giungere alla contrattualizzazione nel biennio 2024/25.
FONTE:NOTIZIARIO ON LINE DELLA MARINA MILITARE
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