Un Poeta di nome Bruno ………
Con una meravigliosa poesia dedicata al Cacciatorpediniere ” INTREPIDO “, nave dove anch’io ho prestato servizio e che mi è rimasta nel cuore.
Se posso permettermelo, la dedico a tutti coloro che in qualsiasi modo hanno potuto vederla, viverla ed apprezzarla nel corso della sua lunga carriera fino al giorno del disarmo.
( Giancarlo )
A “Nave Intrepido”
Ho esplorato il mondo cercando di colmare la mia perenne insoddisfazione scavando nelle menti e nell’anima di chi ha affascinato il mio intelletto.
Mi sono fermato quando similitudine del mio vivere assecondavano il mio piacere concedendo parte del mio cuore in totale libertà, per scoprire poi la prostituzione dell’egoismo.
Scoprendo poi il male che attanagliava la mia anima proseguivo verso una strada ancora inesplorata e di cui ancora non so qual è la fine, ma continuando ad esplorare.
Quando mi fermo per trovar ristoro la mente mia si allarga di pensieri antichi e futuri, sempre cercando risposte che ancor non ho e non ne trovo.
Pensieri cosi voraci che saziar il mio piacere non sanno, mentre la malinconia, la dolce malinconia, prende il sopravvento alimentando sogni irrealizzati e che mi lasciano ancora l’amaro in bocca e che riviver vorrei.
Malinconia che mi porta a un antico sogno solo sfiorato, che si è esteso negando l’emozione alla mia anima.
Malinconia che accresce la rabbia mia in un futuro cosi assente di credenze che invece arricchiscono le mie voglie, che scemando nel tempo vanno, per mancanza di riscontro.
La malinconia che assale con delicatezza il mio quieto vivere si sta arricchendo di pazzia in cerca del tempo che rassicuri il mio sogno di trovar ancora la voglia di esplorazione per il mondo dove poter fermare il cuore sapendolo felice.
Mondo che mi hai fatto conoscere portandomi per mare, mari calmi e mari in tempesta, sempre fiero di far parte della storia, la tua storia, e sempre approdando nei porti più belli.
Com’eri bella, leggera, veloce ma con un cuore potente, maestosa nel suo stile sempre più elegante col passar degli anni……….com’eri bella.
I profani ti chiamavano arma ma la sola arma che mi hai fatto conoscere è la libertà e la difesa della libertà di chiunque ed io che ti ho conosciuta e amato per quasi due anni sono orgoglioso di aver imparato l’insieme d’amore che hai sparso per il mondo.
Quando la malinconia vissuta in totale solitudine ti ripropone scelte che hai già fatto, rammenti tutto e vorresti tornar indietro tralasciando il percorso antico ma il tempo cambia ed io mi accorgo che ancora non ho trovato l’antico sogno: la saggezza che non ho, la saggezza che hai cercato di spiegare.
Ormai il tempo sancisce il suo passare e tu stai solcando mari sempre più azzurri, libera di andare dove la saggezza vola da sola ma io che scordar non so, rammento, perché scolpito nel cuore e nell’anima, il tuo motto cosi importante e valoroso:
“DOVUNQUE, COMUNQUE, INTREPIDO”
Di Bruno Sportelli (per gentile concessione dell’autore)